LA FOTO E I NOMI. Arrestati padre e figlio. Nascondevano una pistola clandestina
6 Dicembre 2019 - 11:24
MARCIANISE – Nella mattinata di ieri, 5 dicembre 2019, la Polizia di Stato della Questura di Caserta ha tratto in arresto Tartaglione Giuseppe e Tartaglione Donato, rispettivamente padre e figlio di Marcianise, poiché responsabili di detenzione di un’arma clandestina, in concorso; nel contempo, sono stati entrambi deferiti per la detenzione illegale delle relative munizioni, 4 cartucce, e per la ricettazione dell’arma. L’operazione di polizia che ha portato all’arresto dei congiunti, realizzata dalla Squadra Mobile casertana, è maturata nell’ambito della consueta attività info-investigativa sviluppata sul territorio, resa ancora più intensa nel periodo prefestivo, quando cioè si registra un tendenziale incremento dei fenomeni criminosi in genere.
In tale contesto, appreso che presso l’abitazione di Tartaglione Giuseppe e Tartaglione Donato entrambi detenessero illegalmente un’arma da fuoco, è stato predisposto un servizio di polizia, sfociato in una perquisizione domiciliare presso l’immobile. Durante le attività di ricerca, è stata rinvenuta, occultata tra gli effetti personali del ragazzo, una cassetta di sicurezza di piccole dimensioni, chiusa a chiave, con all’interno una pistola e delle munizioni. Si trattava, in particolare, di una pistola cal. 6,35 di fabbricazione tedesca, con matricola abrasa, completa di caricatore inserito: un’arma estremamente compatta, facilmente occultabile, ma comunque dotata di notevole potenziale offensivo. Nella cassetta, oltre alla pistola, che si presentava in ottimo stato d’uso e perfettamente oleata, vi erano anche 4 proiettili dello stesso calibro, sfusi.
Alla luce del fatto che il padre, vistosi scoperto, si è auto accusato della detenzione dell’arma che, tuttavia, è stata rinvenuta nella piena disponibilità del figlio, che era in possesso anche della chiave necessaria per l’apertura della cassetta di sicurezza, entrambi sono stati tratti in arresto e deferiti all’A.G. per le restanti ipotesi di reato. Terminati gli atti di rito, padre e figlio sono stati associati alla Casa Circondariale di S. Maria Capua Vetere, a disposizione dell’A.G., in attesa del giudizio di convalida.