Enzo Nespoli, capo di fatto della Lega campana, condannato ad 8 anni per una seconda bancarotta fraudolenta con riciclaggio. E Matacena…
26 Febbraio 2020 - 17:35
CASERTA (red.cro.) – La terza sezione penale del Tribunale di Napoli (collegio A, presidente Amelia Primavera) ha condannato a otto anni di reclusione Vincenzo Nespoli (difeso dagli avvocati Rosario Pagliuca e Salvatore Pane) ex sindaco di Afragola, ex senatore di Alleanza Nazionale e attualmente referente della Lega in Campania. Nespoli e’ stato pure condannato alla confisca di circa 1,7 milioni di euro ed assolto dall’accusa dall’accusa di voto di scambio. La Procura di Napoli (pm Woodcock, Varone e Piscitelli, attualmente procuratore aggiunto) ha contestato a Nespoli i reati di voto di scambio (in relazione elezioni alle elezioni politiche 2001 e 2006), riciclaggio (per 4,5 milioni di euro) e bancarotta fraudolenta (della Sean Immobiliare spa, per 10 milioni di euro). Nespoli, durante l’udienza, ha chiesto e ottenuto la facolta’ di rendere dichiarazioni spontanee durante le quali ha rinunciato alla prescrizione in riferimento al reato di bancarotta. Al riguardo, noi di CasertaCe non sappiamo a quando risaltano i fatti contestati in questo processo, per cui non possiamo nemmeno avere un dato certo sull’inizio dei termini per il calcolo della prescrizione. Diciamo solo che un imputato condannato in primo grado che dice di rinunciarvi, esprime una posizione più simbolica più teorica che sostanziale, avendo la possibilità, nel corso degli anni successivi e degli ulteriori gradi di giudizio, di modificarla come e quanto gli piacerà. Diverso il discorso se Nespoli avesse dichiarato di rinunciare alla prescrizione sulla prima condanna. In questo caso ci sono stati già tre gradi di giudizio, cioè una condanna in primo grado, confermata in toto dall’Appello, poi annullata, non definitivamente ma con rinvio ad altra sezione della corte di secondo grado napoletana. Quindi, i gradi di giudizio potrebbero diventare addirittura cinque, dato che la sentenza di Appello potrà essere oggetto di ricorso ulteriore in ultima istanza. Dunque, su questo procedimento, probabilmente già alle soglie della prescrizione, avrebbe rappresentato un atto di coraggio autentico la rinuncia da parte di Enzo Nespoli all’applicazione, su istanza dell’imputato, dell’istituto della prescrizione.
Tornando ai contenuti della notizia di giornata, va aggiunto che i giudici hanno condannato anche il commercialista Maurizio Matacena, a 4 anni e 6 mesi di reclusione, per riciclaggio, all’interdizione dai pubblici uffici per una durata di cinque anni e alla confisca di beni per 306mila euro. Parzialmente accolte le richieste formulate dal pm Daniela Varone che, al termine della requisitoria, ha chiesto 8 anni e 6 mesi di reclusione per Nespoli; 5 anni per il commercialista Maurizio Matacena e 4 anni e 6 mesi per Tommaso Redine. Il pm ha chiesto l’assoluzione dei restanti imputati. Il giudice ha deciso di assolvere i restanti imputati: Tommaso Redine, Enrico Esposito e Giuseppe Boemio. La difesa dell’ex senatore ha annunciato il ricorso in Appello.
Lo scorso 2 maggio la Corte di Cassazione (quinta sezione) ha rinviato ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli il procedimento stralcio per un altro caso di bancarotta fraudolenta, quello riguardante il crac dell’istituto di vigilanza privata “La Gazzella” per 30 milioni di euro, per il quale Nespoli era stato condannato in primo e secondo grado a 5 anni di reclusione. Nel 2010 fu chiesto l’arresto (ai domiciliari) di Nespoli ma il Senato nego’ l’autorizzazione a procedere. Decaduto da senatore, tra il 2011 e 2012 rimase circa 9 mesi ai domiciliari.