A rischio prescrizione il processo all’imprenditore sotto accusa per la morte di un operaio. Sì ai verbali dei carabinieri, del medico e non solo
25 Marzo 2024 - 15:59
ALVIGNANO – Il giudice Pacelli del tribunale ha accolto la richiesta della procura di acquisire i verbali dei testimoni ascoltati precedentemente, quindi negli anni in cui questo processo era stato celebrato in cui l’imprenditore ora 54enne, originario di Alvignano, era ritenuto colpevole di non aver rispettato gli obblighi di sicurezza sul lavoro, previsti dal decreto legislativo 81 del 2008.
Negli anni era poi emersa una presunta partecipazione nelle attività che hanno portato alla morte di Gianfrancesco Carullo, avvenuta nella primavera del 2015.
L’operaio era caduto dal carrello sul quale stava operando senza le dovute misure di sicurezza previste dalla legge. Secondo quanto scritto dal giudice del dibattimento iniziale, infatti, all’imprenditore andava imputato un fatto diverso, ovvero di essere stato lui alla guida del carrello dal quale poi avvenne la caduta fatale di Carullo. Nuovo fatto, quindi, nuovo capo d’imputazione. I tempi, qui, come raccontato si sono allungati, visto che pubblico ministero ha dovuto riformulare sostanzialmente l’accusa.
La scelta del giudice di acquisire tutti i verbali precedenti, quindi, potrebbe accelerare e di molto le udienze. In caso in cui, però, la difesa, la pubblica accusa o il legale Marco Monica, avvocato di famiglia dei Carullo, volessere interrogare, chiedere informazioni ulteriori ai testimoni sul nuovo capo d’imputazione, per farlo dovranno chiedere l’autorizzazione al giudice.