Accusato di estorsione ad un caseificio, ma era ricoverato in ospedale: assolto

10 Gennaio 2020 - 16:40

CASAL DI PRINCIPE – Quando D.F.M., l’uomo di Villa Literno che nel 2015, si recò presso il caseificio per riscuotere la tangente per conto di Bidognetti, fece anche il nome di Dionigi Pacifico, come rappresentante del clan e e nome spendibile nella richiesta estorsiva. Forse anche per incutere maggior timore nei titolari, l’ambasciatore della fazione indicò anche Pacifico tra i mandanti e i proprietari, preoccupati, controllarono anche su Google l’identità dell’uomo, trovando notizie sul suo passato e la sua appartenenza al clan.

Per questo, quando denunciarono il fatto, i titolari del caseificio aggiunsero anche il nome di Dionigi Pacifico tra gli estorsori. Pochi minuti fa, però, i giudici del tribunale di santa Maria Capua Vetere hanno ritenuto di dover assolvere l’uomo, perché di quella richiesta di pizzo non poteva essere neanche a conoscenza, allettato com’era in una stanza d’ospedale. La richiesta di assoluzione, quindi, presentata dai difensori e avallata anche dal Pm D’Alessio della Dda è stata ritenuta corretta.