Al comune di CASERTA non servono soldi? Moto Aprilia venduta a 100 euro, ma sul mercato costa 10 volte di più. I DETTAGLI

26 Febbraio 2023 - 17:53

CASERTA – Bisognerebbe che le amministrazioni, i funzionari vivano con maggiore attenzione l’utilizzo di beni pubblici perché, poi, si rischia di bruciare denaro. Se di solito siamo abituati a vedere questo fenomeno in uscita, ovvero attraverso la spesa di denaro inspiegabile, compiuto dalle amministrazioni pubbliche, questa volta, però, succede in uscita.

Si tratta, infatti, della vendita di una moto modello Pegaso della Aprilia da parte del comune di Caserta.

Nella determinata firmata dal dirigente Franco Biondi lo scorso ottobre, con la quale veniva decisa l’alienazione del mezzo, il prezzo veniva stimato intorno ai €100.

Nelle scorse ore, poi, ufficialmente è stato emesso l’atto con cui il comune segnala la vendita a 120 euro all’asta della Aprilia Pegaso anno 2001 a un 50enne di Giugliano in Campania. Un affarone per il signor Francesco, che si è aggiudicato all’asta la Pegaso.

Affarone perché, ad esempio, cercando su piattaforme di vendita online, la Aprilia Pegaso è messa in vendita dai seicento euro a salire, fino ad attivare a 3/4 mila euro per le moto manotenute al meglio (GUARDA QUI IL SITO).

Ma l’ufficio della Polizia municipale, guidato dal dirigente Franco Biondi, ha ritenuto di metterlo in vendita a cento di euro. Partendo dal presupposto che siamo

convinti che il comune di Caserta non abbia operato una manutenzione perfetta su questa moto e sull’altra Pegaso in vendita, è mai possibile che nessuno abbia fatto un controllo sul mercato, prima di inserire un prezzo d’asta così basso?

Un comune in eterno dissesto economico, con un buco nel bilancio enorme e che cresce di anno in anno, che sta vivendo enormi difficoltà nel finanziare ogni opera, dovrebbe conteggiare ogni euro, ogni centesimo.

Evidentemente, anche stavolta non è successo.

È chiaro, parliamo di un caso di centinaia di euro, nulla che cambierà il destino di questa città, però questi sono gli avvenimenti che dimostrano quanto possa essere pigra lasciva, la gestione della cosa pubblica a Palazzo Castropignano.