Arsenale del clan nell’azienda agricola: la Prefettura revoca l’interdittiva ai cugini del boss
27 Ottobre 2025 - 11:48
Dopo un primo silenzio della Prefettura, seguito da un ricorso al TAR, è arrivata la decisione definitiva
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CASAL DI PRINCIPE – Revocata l’interdittiva antimafia nei confronti della Società Semplice Agricola “F.lli Diana”, riconducibile ai germani Leopoldo, Pasquale e Carlo Diana. La decisione è stata adottata dall’Ufficio Territoriale del Governo di Caserta, che ha accolto l’istanza di aggiornamento della nota informativa, ritenendo venuti meno i presupposti di pericolosità alla base del precedente provvedimento.
L’interdittiva era scaturita da un’indagine della Squadra Mobile di Caserta, che nel corso di una perquisizione aveva scoperto, in un terreno dell’azienda zootecnica dei fratelli Diana tra Castel Volturno e Cancello ed Arnone, un arsenale sotterrato: mitragliatrici, fucili, pistole, una granata da guerra e centinaia di munizioni.
Secondo gli inquirenti, le armi erano riconducibili al clan dei Casalesi e sarebbero state interrate per volere del boss Carlino Del Vecchio, cugino dei Diana. In primo grado, Del Vecchio fu condannato a 12 anni di reclusione, Pasquale Diana a 8 anni e 8 mesi, mentre Leopoldo e Carlo Diana ricevettero 5 anni e 4 mesi.
In Appello Leopoldo e Carlo Diana sono stati assolti, mentre la condanna è stata confermata per Pasquale Diana e per Carlo Del Vecchio.
Sulla base di tali sviluppi giudiziari, Leopoldo Diana ha chiesto l’aggiornamento della posizione della società. Dopo un primo silenzio della Prefettura, seguito da un ricorso al TAR, è arrivata la decisione definitiva: revoca dell’interdittiva e rilascio della liberatoria antimafia per la “F.lli Diana”.
