ASL CASERTA. Ecco perché il delirante governatore De Luca non è impostore una sola volta, ma due. Il comunicato della nomina di Ferrante, la delibera fatta sparire e la balla messa in giro della rinuncia
24 Luglio 2025 - 13:00

Finalmente siamo riusciti a capire bene cosa sia successo. Il 26 giugno scorso, la Regione Campania, con un comunicato ufficiale che vi invitiamo a raggiungere attraverso il link da noi messo a disposizione, annuncia la nomina di Mario Ferrante a direttore generale dell’Asl. Nello stesso giorno vengono approvate 15 delibere, che secondo noi invece erano 16, altrimenti non avrebbe avuto senso inserire il nome di Ferrante nel comunicato ufficiale. Poi una è stata sicuramente fatta sparire ed è stato montato un piano luciferino ben preciso: la balla della rinuncia. Ma siccome Ferrante non ha rinunciato, ora De Luca deve ancora nominare Antonio Limone. E su questa cosa ci sono ampi spazi per ragionare sia in termini di diritto penale che di diritto amministrativo. Per la cronaca, oggi nell’albo pretorio manca ancora la delibera di nomina dell’Asl di Caserta, visto che Ferrante, per il momento, non ci pensa neppure lontanamente a rinunciare. In calce all’articolo l’elenco delle 15 delibere dello scorso 26 giugno
CASERTA (G.G.) – Adesso vi spieghiamo per l’ennesima volta che soggetto sia Vincenzo De Luca. Poi, per carità, la sua simpatia, il suo decisionismo, vince su ogni logica, etica e morale, e va bene così.
Noi, come abbiamo fatto al tempo del Covid, non siamo affascinati dalla sua postura, ma dai contenuti.
Giorno 26 giugno 2025, poco meno di un mese fa: la Regione Campania diffonde un comunicato stampa in cui annuncia la nomina dei nuovi Direttori Generali della maggior parte — ne mancano solo due — delle Asl e Aziende Ospedaliere campane.
Questo comunicato lo potete leggere QUI direttamente dal sito istituzionale della Regione, fino a quando questi impostori non se ne accorgeranno e lo toglieranno. Ciò perché ancora oggi, 24 luglio, quel comunicato è lì. Viene scritto che nella seduta di quel giorno erano stati individuati i direttori generali di 15 aziende. Tra questi, c’era il nome di Mario Ferrante, nominato alla guida dell’Asl di Caserta. Noi ritenevamo, alla luce di ciò che è scritto testualmente nel comunicato, che la giunta regionale avesse effettuato le nomine nell’ambito di una sola delibera, in attesa di individualizzarle in altre successive delibere da approvare in sedute di giunta convocate la prima settimana di luglio o al massimo la seconda. E invece no. Cerca cerca, siamo riusciti a trovare 15 delibere, ognuna delle quali contiene il nome di un direttore generale. Rispetto al comunicato c’è un nome in più, quello di Iovene, nominato al vertice dell’Istituto Zooprofilattico. Ma il fatto sicuramente più importante è che manca il nome di Mario Ferrante, che nel comunicato stampa del 26 giugno compare, mentre non esiste in nessuna delle delibere di giunta dello stesso giorno. Ora ci assumiamo la responsabilità di quello che diciamo. L’impostore De Luca dirà che si è trattato di un errore tecnico, ma noi siamo sicuri che la delibera di nomina di Mario Ferrante a direttore generale dell’Asl di Caserta sia stata approvata e che sia stata fatta sparire. Perché altrimenti non si spiega il motivo per cui quel nome sia comparso all’interno del comunicato stampa ufficiale della Regione.
D’altronde, interpellato da Casertace quel giorno, Ferrante ci ha raccontato di aver avuto qualche perplessità sulla decisione di De Luca di farlo venire a Caserta, ma che aveva comunque obbedito alla stessa. Insomma, Mario Ferrante ha dichiarato che il prossimo 8 o 9 agosto avrebbe preso servizio nel palazzo tra via Unità Italiana e corso Trieste. È mai possibile che un manager di lunghissimo corso come lui abbia avuto notizia della nomina da un comunicato stampa? No, non è così, e questo è dimostrato dalla dialettica che c’era stata tra lui e la direzione generale della sanità campana sulla decisione di collocarlo all’Asl di Caserta. Quel giorno la delibera è stata fatta. In caso contrario, non ci sarebbe stato nessun problema a nominare una persona diversa da Ferrante, ossia l’ineffabile Antonio Limone, l’uomo che noi abbiamo dimostrato protagonista sulla pelle degli allevatori casertani della gestione nefanda dell’Istituto Zooprofilattico, da cui oggi, lui che è veterinario, passa alla guida dell’Asl casertana, in una provincia di animali che merita il fatto senza precedenti che sia un veterinario a gestirne le sorti e il destino di tre ospedali, di Psaut, di ambulatori, di distretti, che curano e soccorrono centinaia di persone, senza offesa per il mondo animale, che non ha nulla da festeggiare a loro volta per come Limone ha gestito l’istituto zooprofilattico in nome e per conto di De Luca.
Ma il governatore è impostore due volte: mentre noi di Casertace, con molta umiltà, facevamo il numero di telefono di Ferrante, che avevamo dai tempi in cui era direttore dell’ospedale di Caserta, per acquisire notizie di prima mano, l’impostura de luciana, ben sapendo dell’imbroglio della delibera fatta sparire, non parlava di errore tecnico, ma di una rinuncia volontaria, che sarebbe stato l’unico modo per non far sparire la delibera della nomina, ma per farne un’altra in cui, prendendo atto della rinuncia, si andava a nominare mister Limone, che si appresta, con contestuale comitato di accoglienza di Casertace, a calarsi il prossimo 8 agosto nella fossa dei leoni dell’Asl locale.
Si dirà: scusa, De Luca, ma che ci perdi a fare una telefonata o a farla fare al solito Antonio Postiglione, quello di un’altra telefonata, quella delle minacce all’allora direttore sanitario dell’Asl Enzo Iodice, per la quale è indagato per concussione insieme a Zannini, a Mario Ferrante per dirgli “Mario, le cose sono andate così, cerchiamo di chiudere la vicenda in maniera pacifica, ti chiediamo di fare un passo indietro, poi vediamo se ci potrà essere per te un’altra collocazione”.
Ed ecco che questo articolo si salda con quello di commento (CLICCA QUI): stiamo parlando di un governo non affetto, ma malato irreversibilmente di delirio di onnipotenza. Io faccio un inguacchio, una procedura illegittima o addirittura illegale. Siccome la faccio io, non è inguacchio, non è una procedura illegittima o addirittura illegale.
A un soggetto del genere si dovrebbe rispondere nell’urna elettorale, ma siccome i casertani — come pensa lo stesso De Luca, alla luce di chi ha scelto per guidare la sanità locale — sono degli animali senza spina dorsale e senza dignità, a differenza degli animali veri, hanno garantito a lui, ai suoi cacicchi, ai suoi impostori, ai delinquenti che lo hanno circondato grande appoggio e grandi applausi.