AVERSA. Ecco i due super concorsi per i nuovi dirigenti comunali. La delicata posizione di Gemma Accardo e la strana adesione del professore Marco Calabrò

29 Giugno 2021 - 20:51

In calce all’articolo, le due delibere recenti delibere di giunta

 

AVERSA-( g.g.) Due concorsi banditi dal Comune di Aversa: uno per coprire il posto di dirigente dell’area Finanza Bilancio, il secondo per occupare la poltrona di vertice del settore Servizi al Cittadino. Abbiamo letto entrambe le delibere, che vi proponiamo in calce a quest’articolo nella loro versione integrale.

Non necessariamente dobbiamo partire subito con i sospetti. Dunque, come espressione di esordio, non avendo preso ancora visione dei contenuti del bando, a partire dai requisiti richiesti, dobbiamo dare per acquisita la buona fede e cioè che questi due concorsi saranno aggiudicati ai due concorrenti più meritevoli che otterranno una sistemazione – e che sistemazione – a tempo indeterminato con uno stipendio sicuramente superiore ai 3mila euro al mese con la possibilità di aumentarlo sensibilmente con quelle cose strane che avvengono nei comuni italiani relative al raggiungimento di obiettivi, certificati da Organismi di valutazione, la cui sigla in verità conterrebbe anche la vocale I che sta per “Indipendente” ma siccome è una barzelletta, noi l’abbiamo rimossa.

Senza divagare ulteriormente, vi diciamo che tra i 27 ammessi sulle 29 domande presentate, c’è anche il nome dell’attuale reggente, ex articolo 110 del Tuel Gemma Accardo, arrivata a suo tempo, come abbiamo già scritto, da Giugliano, a quanto pare con i buoni uffici di Stefano

Graziano, al tempo azionista di maggioranza dell’amministrazione comunale di Aversa.

Diamo per buono il fatto che tutta la procedura sarà svolta con equità e nel rispetto delle leggi. Ciò, fino a quando non subentrerà una eventuale prova contraria, frutto di una nostra attenta analisi del meccanismo e soprattutto il peso ponderale dei punteggi attribuiti dalla commissione giudicatrice rispetto a quelli legati ai requisiti presentati dai diversi concorrenti, incrociando le richieste contenute all’interno del citato bando, scritto, riteniamo, dal segretario generale, con il concorso, diciamo così, morale, del sindaco e di qualche altro amministratore comunale. Ciò vale anche per l’altro concorso, quello relativo all’assunzione del dirigente servizi al cittadino, nel quale, come già scritto, a fronte delle 39 domande presentate, ne sono state ammesse 34.

Detto ciò, siccome noi le delibere le sappiamo leggere e quando il sindaco Alfonso Golia prendeva il latte, noi seppur ancora giovanissimi, già facevamo questo mestiere e conoscevamo il modo per leggerle e valutarle in controluce, non possiamo non segnalare un aspetto anomalo, che diventa ancora più anomalo in quanto si registra in entrambi gli atti amministrativi.

Per selezionare due componenti su tre (la Presidente è sempre la segretaria generale Anna Di Ronza), dal comune di Aversa sarebbero partite, dall’indirizzo digitale del comune di Aversa, un corposo pacchetto di pec, inviate a non meglio precisate università, a non meglio precisati enti pubblici. Se leggete le due delibere, trarrete sicuramente l’impressione che chi le ha istruite voleva, in tutta evidenza, suscitare: un tentativo vigoroso di acquisire più curricula possibili, in modo da garantire sin dall’inizio delle scelte trasparenti in quanto messe pubblicamente a disposizione di chi il curriculum aveva presentato, senza essere selezionato, rimanendo però titolare del diritto di impugnare, al cospetto della giurisdizione amministrativa, la scelta effettuata dall’amministrazione comunale di Aversa.

Ora, è vero che 1.500,00 euro di compenso sono cosa ben diversa da un posto di dirigente, pardon, da un posto fisso da dirigente. Dunque diventa comprensibile il motivo per cui, da un lato, hanno presentato domanda in 39, dall’altro lato in 29. Ma è anche vero che se, come è scritto nella delibera, il comune di Aversa ha mandato pec in ogni dove dunque comunicando la disponibilità agli enti pubblici per indicare un nome, attinto magari tra gli organici di giovani validi, sicuramente all’altezza e anche bisognosi di guadagnare, come la possiamo poi definire, sindaco Golia, se non anomala la circostanza che sia nel caso del concorso per il dirigente dell’area finanziaria, sia per quel che riguarda il concorso per la dirigenza della Ripartizione Servizi ai cittadini, sono state presentate due domande, dunque, complessivamente quattro, cioè in numero precisamente sovrapponibile, corrispondente ai due posti da riempire in ognuna delle commissioni.

E per di più, una di queste domande, è stata presentata da un professore ordinario di diritto amministrativo della facoltà di Architettura che di nome fa Marco e di cognome fa Calabrò, cioè “quei Calabrò lì”, esattamente quelli, con papà Raffaele, pezzo da 90 per tanti anni della Sanità campana e significativo componente dell’Opus Dei e con il fratello primario all’ospedale civile di Caserta, come ben sanno i nostri lettori, visto che è stato più volte “ospite” di questa testata.

Ora, che un Calabrò, un professore ordinario stia lì a puntare a 1.500 euro, e quindi presenti una domanda al comune per partecipare alla commissione, è a dir poco fantascientifico.

Cominciamo male, dunque. Però, visto che oggi ci siamo svegliati fiduciosi verso il genere umano ma soprattutto degli uffici pubblici, degli enti locali dell’Italia meridionale, in quanto avevamo sognato di passeggiare a Copenaghen, dunque in una capitale di un rigorosissimo paese del nord Europa in cui la trasparenza delle procedure della pubblica amministrazione è fatto geneticamente acquisito, sotto il monumento della sirenetta, diciamo che questa cosa delle 4 domande su 4 postazioni di commissario di concorso da occupare, è solamente una coincidenza.

Il sindaco farebbe bene a garantire la massima trasparenza magari trasmettendo gli orali in diretta streaming. Perchè si da il caso che i 60/70/80 mila euro che i due nuovi dirigenti guadagneranno a testa, escono dalle tasche dei cittadini. Riteniamo che la prima persona a doverlo chiedere sia proprio Gemma Accardo, su cui, è inutile negarlo, si appuntano tutti gli occhi, visto e considerato che un 110 come quello da lei ottenuto, è un contratto che, al di là delle oziose, pleonastiche procedure di verifica evase burocraticamente da una inutile commissione, è frutto di una decisione monocratica e totalmente discrezionale assunta dal sindaco.

Per carità, nulla osta a che l’Accardo partecipi a questo concorso. Ma è chiaro che gareggiare partendo dal credito ampio goduto ad personam da parte del primo cittadino, necessita di un cospicuo supplemento di trasparenza.

Il secondo componente che affiancherà il citato professore e la segretaria comunale Anna Di Ronza, è Pierpaolo Mancaniello, dirigente del settore Ragioneria e Finanze del comune di Casoria.

Per quanto riguarda, invece, il concorso per dirigente del settore “Servizi al cittadino”, la stessa Di Ronza sarà affiancata dal dirigente del settore risorse umane del comune di Benevento Alessandro Verdicchio che il sottoscritto, beneventano doc, ricorda anche come figlio di un ex sindaco democristiano del capoluogo sannita e Michele Maria Ippolito, dirigente del IV e del VI settore (dalla delibera non si evince su quali materie incidano queste due aree di gestione) del comune vesuviano di San Giorgio a Cremano.

 

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