AVERSA. Giorni critici per il sindaco De Cristofaro: il 21 giugno si decide sul suo rinvio a giudizio. Ieri problemi di notifiche a imputati e avvocati, udienza subito sospesa

5 Maggio 2018 - 12:56

AVERSA – Ieri prima udienza del Processo THE QUEEN, a carico del sindaco De Cristofaro e altri imputati, presso il Tribunale di Napoli. L’udienza preliminare, il cui fascicolo è Accarino + 44, si è tenuta o presso il tribunale di Napoli. L’udienza è stata molto celere, in quanto è stato riscontato un difetto di notifica, ben a 6 imputati e a 2 avvocati difensori, per cui non si è potuta celebrare l’udienza e la prossima è stata fissata per il 21 giugno 2018.

De Cristofaro e gli altri  indagati nell’inchiesta THE QUEEN,  lo scorso  15 marzo ricordiamo, sono finiti in carcere diversi soggetti tra cui il sindaco di Aversa. Gli inquirenti avevano configurato anche un nuovo capo d’accusa a carico dei soggetti coinvolti, nel sistema La Regina, relativamente all’appaltopoli tra Caserta e Napoli, associazione per delinquere per tutti i 45. Un’ipotesi di reato che il pool di magistrati, Maurizio Giordano, Alessandro D’Alessio, Catello Maresca, Luigi Landolfi e Gloria Sanseverino, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, in vista del processo che è iniziato il 13 settembre scorso.

Quello di La Regina, dopo le dichiarazioni del superteste, Antonello Sommese, nipote e fidatissimo collaboratore dell’ex assessore regionale Pasquale Sommese e la commercialista Loredana Di Giovanni, considerata “alter ego” di La Regina, che ha collaborato con i magistrati,  ed era emerso essere un vero e proprio sistema finalizzato a pilotare gare milionarie di appalto, con l’ausilio delle figure professionali nei posti giusti, un sistema ben congeniato, che sembrava infallibile e non scopribile, ma così non è stato. Il pool ha chiesto ed ottenuto dal gip Colucci la fissazione dell’udienza a carico degli imputati, tra cui il primo cittadino di ad Aversa, che in due occasioni ha impedito che l’Ente si costituisse parte civile in giudizio nei processi nati dall’inchiesta madre THE QUEEN, tanto da essere ascoltato in commissione antimafia al Parlamento, in quell’occasione non avrebbe saputo fornire risposte valide a giustificare tale scelta politica, scaricando la responsabilità sulla Giunta, da lui presieduta. Il processo ha l’obiettivo di dimostrare il sistema La Regina, emerso dall’inchiesta ‘The queen’ eseguita dalla Guardia di finanza di Napoli su un’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del tribunale partenopeo.

Un’operazione che ha coinvolto 77 persone finite nei guai per vari reati, come corruzione, turbativa d’asta, concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso e rapporti con il clan dei Casalesi. Funzionari pubblici, commercialisti, architetti, ingegneri, professori universitari e politici in grado di incidere sull’aggiudicazione delle gare d’appalto degli enti pubblici. Alcune delle ‘fortunate’ imprese che si sono aggiudicate i lavori sono riconducibili a persone vicine alla criminalità organizzata.

Lidia de Angelis