AVERSA NEL CAOS. Corte dei Conti alle calcagna di Alfonso Golia & co. Si è dimesso Carmine Palmiero. Il segretario dà il parere e poi “scappa”

10 Novembre 2022 - 13:10

Il presidente del consiglio comunale ha lasciato la sua carica comunicandolo con una lettera protocollata pochi minuti fa. Decisiva è stata la mancanza di unanimità in conferenza di capigruppo sui delicatissimi passaggi, ordinati dai giudici della contabilità pubblica e l’ennesimo attacco subito da parte del primo cittadino, che Palmiero nel 2019 contribuì in maniera decisiva a far eleggere

AVERSA (g.g.) Carmine Palmiero ha definitivamente compreso che il comune di Aversa, i suoi organismi elettivi e burocratici sono un luogo e delle strutture pericolosissimi, dove l’esercizio di una funzione istituzionale qual è, in tutta evidenza, quella svolta da un qualsiasi presidente di un consiglio comunale è impedita, di fatto, dalle pressioni provenienti dalla cosiddetta amministrazione attiva.

Per questi motivi, pochi minuti fa Palmiero, uno dei protagonisti di quella che, avventatamente, fu definita la primavera aversana, con l’avvento del sindaco Alfonso Golia, ha lasciato la sua carica di presidente dell’assemblea cittadina, comunicando formalmente la decisione in una lettera protocollata e indirizzata al segretario generale Salvatore Capoluongo, anch’egli dimissionario, allo stesso primo cittadino Golia e a ognuno dei consiglieri comunali.

Decisiva è stata la vicenda dei pesantissimi addebiti formulati dalla corte dei Conti su questioni la cui responsabilità il sindaco ed esponenti della sua maggioranza hanno scaricato sulle amministrazioni precedenti (

CHE PUOI LEGGERE COMPLETE CLICCANDO QUI), ma che in realtà, come risulta del tutto evidente da ciò che la corte dei Conti scrive, investe pesantemente anche l’attuale gestione che per due volte ha approvato bilanci chiaramente viziati.

Perché al di là di quelle che sono le competenze – a nostro avviso tutt’altro che pregevoli – della ex articolo 110, oggi vincitrice di concorso a tempo indeterminato al comune di Aversa, la dirigente Gemma Accardo, avrebbero dovuto essere visualizzate, ma che, al contrario, in un contesto di lassismo e relativismo etico, sono state totalmente ignorate.

Un contesto nel quale anche il collegio dei revisori dei conti si è reso protagonista di un atteggiamento sconcertante, nel momento in cui non ha mai segnalato quei vizi che hanno indotto la Corte a chiedere “la riapprovazione con delibere consiliari dei prospetti dimostrativi (che evidentemente non sono stati mai presentati da questa amministrazione, n.d.d.) dei risultati di amministrazione per gli anni di esercizio 2021 e 2021“.

E’ lo stesso Palmiero a ricostruire le vicende delle ultime 2/3 concitatissime giornate.

Ho convocato – racconta l’ormai ex presidente del consiglio comunale – la conferenza dei capigruppo per il 7 novembre (lunedì scorso). In quella sede, all’unanimità, è stata approvata la mia idea di chiedere il parere al segretario sullo svolgimento del consiglio comunale su questo delicato tema“. Il segretario generale Capoluongo, giusto per incasinare la situazione e dare il via a dietrologie, ha emesso questo parere e a 20 giorni da suo insediamento ha già rassegnato le dimissioni.

Questo parere è arrivato ed è stato affermativo rispetto alla celebrazione di un consiglio comunale straordinario. “A questo punto – dice Palmiero – ho riconvocato la conferenza dei capigruppo per il giorno 9 novembre (ieri, n.d.d.) e rispetto al parere del segretario non c’è stata più convergenza, è mancata l’unanimità“.

Proprio ieri, poi, in coincidenza di questa riunione, “il sindaco – così racconta Palmiero – ha rilasciato dichiarazioni alla stampa in cui segnalava da parte mia impreparazione e ritardi, senza interrogarsi sulle proprie responsabilità che hanno portato il comune ad approvare due bilanci Consuntivi inesatti“.

Siccome avevo già annunciato le dimissioni nel caso in cui la conferenza dei capogruppo non avesse raggiunto un’intesa all’unanimità sulla delicatissima questione e avendo constatato che intorno al parere del segretario generale si erano presentate anche valutazioni dissenzienti, ho mantenuto il proposito enunciato, rassegnando le dimissioni”.

Ora, statutariamente, il prossimo consiglio comunale dovrebbe essere convocato dal consigliere anziano dell’assemblea, dunque dall’esponente dell’opposizione Alfonso Oliva.

Inutile dire che questa vicenda, unita a tante altre, a partire dal disastro delle strutture scolastiche (clicca qui per leggere il nostro articolo sulla scuola materna Wojtyla), sta producendo danni che nessuna amministrazione comunale, anche la più sgangherata, com’è stata ad esempio quella di centrodestra capitanata da Enrico De Cristofaro e bistratta da Casertace, non era riuscita neppure lontanamente ad avvicinare.