AZZ! Il presidente del Dissesto del comune è di CASERTA e non rispetta nemmeno l’obbligo del passaggio da corso Trieste a Villa Giaquinto
11 Febbraio 2025 - 12:50
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Beh, che il capo dell’eterno (sette anni, dal 2018) OSL abiti nella città in cui opera non è proprio “elegantissimo”. Comunque, ritornando al punto specifico, la vicenda la segnala in una nota indirizzata al sindaco di Caserta, Carlo Marino, il consigliere di minoranza, Raffaele Giovine
CASERTA (l.v.r.) – Dal nove agosto del 2018, è attiva la nomina della commissione straordinaria per la liquidazione dei debiti legati al dissesto del comune di Caserta.
Come si sa, a guidarla è Marcello Cosconati, classe 1949, ex dirigente del ministero dell’Economia in pensione già da diversi anni.
Quello che non sapevamo è che Cosconati è nato a Presenzano e residente a Caserta, al centro della città, in un’abitazione di corso Trieste.
Perchè sappiamo tutte queste cose relative all’abitazione di Cosconati? Si tratta di informazioni recepite da una richiesta che il consigliere comunale Raffaele Giovine ha inviato al segretario Salvatore Massi, al dirigente Luigi Vitelli e al sindaco Carlo Marino.
La nota riguarda il destino di Villa Giaquinto, gestito dall’omonimo comitato legato al destino elettorale di Giovine alle consultazioni comunali del 2021, che portarono un ottimo risultato al giovane candidato sindaco.
Giovine e il Comitato Villa Giaquinto lavorano insieme per la cura di questo importante spazio verde della città ed è quindi ovvio che una lettera relativa alla gestione di questo parco non poteva che essere firmata dal consigliere.
Nella sua nota, Giovine ricorda al comune due cose: gli orari invernali ed estivi di apertura e, proprio per quanto riguarda l’apertura, che ci sarebbe un varco che da corso Trieste porta fino alla villetta. Il condizionale lo usiamo perché non è stato mai utilizzato quel percorso.
E la percorrenza pedonale sarebbe stata sancita proprio dai titolari delle abitazioni, quindi, Cosconati e consorte, la Corso Trieste 223 srl di Claudio Schiavone e altri due coniugi, in un atto di asservimento datato 2009.
Il varco chiuso, quindi, andrebbe contro quanto firmato dal presidente dell’organismo straordinario di liquidazione dello stesso comune di Caserta che ben 16 anni, in qualità di titolare dell’immobile, si era obbligato, dinanzi ad un notaio, a lasciare aperto, assieme agli altri titolari di abitazioni.
Volendo soprassedere sulla poca eleganza istituzionale, relativa al fatto che un organismo di fonte sostanzialmente ministeriale, perché nominato dal presidente della Repubblica su istanza del Viminale, sia guidato da un professionista che abita nella stessa città di cui dovrebbe controllare il dissesto finanziario, soprassedendo anche sui tempi ormai biblici di questa commissione liquidatrice, non è certo una bella immagine quella di un soggetto che lavora su un comune, dimenticandosi per 16 anni di aprire un varco a favore della città nella quale opera (e anche vive).
Della lettera di Giovine, infine, resta un’immagine di un sindaco incapace di curare gli interessi dei suoi cittadini. Carlo Marino, infatti, riteniamo sapesse benissimo di questa vicenda, non vivendo certo su Marte, bensì a Puccianiello. Eppure, al dottor Cosconati non è mai arrivato un messaggio, né formale, né informale, da parte dell’amministrazione comunale, sindaco, assessori e consiglieri comunali. Evidentemente, il sindaco ha ritenuto di non doverlo disturbare.
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