Bimbo con disabilità resta a casa perchè a scuola manca l’infermiere: 180 alunni in sciopero per lui saltano le lezioni
22 Gennaio 2024 - 12:39

Per una soluzione si attendono indicazioni certe della Asl Napoli 2
POZZUOLI – “Bimbo con la Sma resta a casaperché a scuola manca l’infermiere e i compagni per solidarietà non
vanno in classe. Occorre che le istituzioni trovino una soluzione. Non rispettare il diritto di uno comporta non rispettare i diritti di tutti”
È accaduto nella sede Vittorio Emanuele del IV istituto comprensivo Pergolesi di Pozzuoli. Dove 180 famiglie si sono mobilitate contro la discriminazione che colpisce i due bambini, Lorenzo, in particolare. Il piccolo è in prima elementare, ama stare in classe con gli amichetti e studiare. Ma è affetto dalla Sma, l’atrofia muscolare spinale, che gli impedisce di ingoiare regolarmente la saliva. E, per tenere libere le vie aeree, per impedire che soffochi, serve
aspirare
irreversibili. L’infermiere, però, è una figura che a scuola non c’è. E che la Asl Napoli 2 rifiuta di concedere, sostenendo che basti un operatore socio sanitario specializzato, come quelli che – su mandato dei Comuni – affiancano spesso i
bambini disabili nelle nostre scuole. In mancanza dell’infermiere, la signora Brunella, madre di Lorenzo, è costretta a restare nei paraggi della classe per intervenire all’occorrenza. La madre di Lorenzo, quando il bambino era
all’asilo è stata obbligata a provvedere da sola, non trattandosi di scuola dell’obbligo. Ma ora che Lorenzo è in prima elementare va trovata una soluzione, perché è un suo diritto essere a scuola. Al fianco di Lorenzo e di Brunella ci sono tutti i genitori della scuola. Il Comune, la scuola, la famiglia e i medici di Lorenzo si incontreranno a breve. Intanto, dopo la prima mobilitazione, è arrivato l’operatore che può aiutare Luca con l’insulina. Ma per l’infermiere si attendono indicazioni certe della Asl Napoli 2.
Il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania l ’avv. Paolo Colombo dichiara: “Occorre che le istituzioni (Asl, Comune e Scuola) trovino una soluzione. Giusto non girarsi dall’altra parte. Non rispettare il diritto di uno comporta non rispettare i diritti di tutti.”