CAMORRA ALL’OSPEDALE DI CASERTA. La Cassazione conferma la condanna per gli imprenditori “amici” del boss Michele Zagaria

8 Novembre 2024 - 12:10

I due imprenditori, secondo la ricostruzione della procura antimafia, avrebbero preso parte al gruppo criminale capeggiato da Elvira Zagaria, gradualmente infiltrato nel tessuto politico-amministrativo dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano

CASERTA/PIEDIMONTE MATESE – La sesta sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Ercole Aprile, ha confermato la pena di 6anni di reclusione per Domenico Ferraiuolo, 73enne di Piedimonte Matese e Luigi Iannone, 47enne casertano, imprenditori nell’ambito edile e delle forniture sanitarie e a 5anni e 3 mesi di reclusione per Iannone.

I due imprenditori, secondo la ricostruzione della procura antimafia, avrebbero preso parte al gruppo criminale capeggiato da Elvira Zagaria, sorella del boss m Michele Zagaria, alias capastorta, che si era gradualmente infiltrato nel tessuto politico-amministrativo dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano.

Un’organizzazione che, sarebbe nata nel 2006 quando Francesco Zagaria, cognato dell’allora latitante Michele, riuscì a far nominare dirigente generale dell’ospedale, Luigi Annunziata, poi deceduto, suo uomo di fiducia. Da quel momento Francesco Zagaria avrebbe assunto il controllo delle assegnazioni dei lavori pubblici nell’ospedale, dando vita ad un cartello di imprese mafiose.

I due imprenditori avverso la pronuncia dell’ Appello bis hanno presentato istanza, per mezzo dei loro legali, lamentando vizi di legge nella rideterminazione delle pene. Ricorsi inammissibili e rigettati dalla Cassazione poichè “si

mettono in discussione temi già definiti dalla sentenza rescindente rimasti estranei al devoluto proprio del giudizio di rinvio il cui parametro valutativo era delimitato alla solo possibilità ai fatti una diversa configurazione della intraneità associativa a fronte di un concorso esterno già consolidato dalle indicazioni rese con l’annullamento”.