CAMORRA. Assolto, ma non basta. Niente risarcimento per l’arresto al fratello del boss Iovine
5 Gennaio 2025 - 11:20
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SAN CIPRIANO D’AVERSA – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Salvatore Iovine, fratello di Mario Iovine, noto boss del clan dei Casalesi, riguardante la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione. Iovine era stato inizialmente condannato per associazione mafiosa, ma successivamente assolto in rinvio per “insussistenza del fatto”.
La Corte d’Appello di Napoli aveva già rigettato la richiesta di risarcimento nel maggio 2024, motivando la decisione con il comportamento “gravemente colposo” di Iovine, che avrebbe alimentato forti sospetti nei suoi confronti. Iovine, infatti, era accusato di agire come intermediario tra il fratello, detenuto, e i membri del clan, facilitando attività illecite, come la gestione di scommesse clandestine.
Nel confermare il rigetto della domanda di risarcimento, la Cassazione ha sottolineato che, pur riconoscendo l’assoluzione di Iovine, le sue azioni da intermediario di informazioni con il fratello recluso sono incompatibili con un risarcimento per ingiusta detenzione. Iovine, inoltre, è stato condannato a pagare le spese processuali, fissate in 1.000 euro.