CAMORRA E FILIERA ALIMENTARE. Ecco il nome del noto titolare del supermarket di SAN MARCELLINO che presentò il produttore di mozzarella di bufala del caseificio Zì Monaco, all’uomo di Walter Schiavone

11 Agosto 2021 - 13:41

In calce all’articolo lo stralcio con le dichiarazioni raccolte dagli inquirenti e rilasciate da Melchiorre Acampora che Bianco chiamava confidenzialmente Marchetiello

 

CASAL DI PRINCIPE(g.g.) Le dichiarazioni rilasciate come person informata dei fatti da Melchiorre Acampora, detto Marco, anzi Marchetiello per Antonio Bianco, quest’ultimo uomo di fiducia di Walter Schiavone, sono interessanti perchè da un lato danno riscontro alla circostanza di un comando, di un imperio di fatto esercitato dallo stesso Walter Schiavone sulle due società Bianco Latte e I Freschissimi, dall’altro lato inseriscono nei loro discorsi nomi nuovi, di cui ci è permesso fare la conoscenza.

Cominciamo a dire che le dichiarazioni di Melchiorre Acampora vengono considerate dal gip del triunale di Napoli Isabella Iaselli, che ha firmato gli ordini di arresto per Walter Schiavone, Bianco e compagnia, rilevanti come elemento che va a rafforzare i vari indizi di colpevolezza a carico degli indagati.

Se sono rilevanti per questo, se dunque Melchiorre Acampora è un testimone affidabile, credibile, lo sono anche quando questi individua il commerciante di San Marcellino che l’aveva messo in contatto con Bianco. Un contatto da cui era nato il rapporto di affari, quella esclusiva nelle forniture di mozzarella di bufala e di altri prodotti della filiera lattiero casearia che il clan dei casalesi riteneva di essersi garantito in esclusiva con l’azienda di produzione che Acampora aveva ed ha riteniamo ancora oggi, in quel di Agerola.

Ho conosciuto BIANCO Antonio 4/5 anni fa, – spiega l’imprenditore ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta che lo interrogano  – attraverso il direttore del Jolly Market di San Marcellino, tale Franco DESIDERIO. Ricordo che fino ad allora noi non avevamo mai consegnato i prodotti Zi monaco nella provincia di Caserta. Ricordo come se fosse adesso, che fu Franco DESIDERIO a contattare la mia azienda per richiedere i prodotti da commercializzare”.

Niente di che nei confronti di questo Franco Desiderio. Risulta però un pò difficile, irreale il pensiero di un imprenditore di San Marcellino, attivo nel settore dei supermercati che non sapesse quali fossero i rapporti di tipo criminale che Antonio Bianco aveva e sfruttava nell’esercizio del suo lavoro.

Esposto questo rilievo, aggiungiamo che Melchiorre Acampora conferma di aver ricevuo minacce da Bianco che lo aveva sorpreso mentre scaricava prodotti, all’altezza dell’uscita di Frignano, lungo la Nola-Villa Literno, consegnandoli ad un altro operatore del settore. Da quell’episodio, Acampora afferma di aver compreso di essere controllato.

Con Antonio Bianco, il rapporto era abbastanza stretto. Al punto che Antonio Bianco si era lamentato anche con lui, così come aveva fatto con altri interlocutori dell’atteggiamento di Walter Schiavone, interessato solo alla riscossione dei soldi, mentre lui era costretto ad alzarsi ogni mattina all’alba, sobbarcandosi grandi responsabilità e sostanzialmente tutto il lavoro.

Il resto lo leggete nello stralcio che pubblichiamo in calce.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA

L’ACAMPORA a questo punto delle indagini veniva lungamente ascoltato a verbale dai Carabinieri su delega del PM e riferiva le seguenti circostanze.

 

Verbale di s.i. di Acampora Melchiorre, detto “Marco”, escusso il 15.6.2018:

 

“…Omissis…

Premetto di essere dipendente del noto caseificio “Zi Monaco” di Agerola da circa 5 anni, il mio compito è quello di distribuire i prodotti “Zi Monaco”, consistenti in provole, formaggi, fiori di latte  e ricotta, di procacciare clienti a cui consegnare i nostri prodotti. Mi chiedete con chi ho a che fare nella provincia di Caserta, nel senso a chi consegno i nostri prodotti e io vi rispondo che da circa 4/5 anni consegno in questa provincia i miei prodotti esclusivamente ad Antonio Bianco, che se non erro, dovrebbe essere titolare della ditta denominata “Bianco latte”, anche se in verità non ci è mai stata una fatturazione fra Zi Monaco e la Bianco latte la prima è stata emessa in data 14.06.2018 quando  Antonio Bianco mi ha informato che necessitava di una fattura in quanto vi era in corso un controllo da parte dei Carabinieri dei NAS. —————————————————//

ADR: Ho conosciuto BIANCO Antonio 4/5 anni fa, attraverso il direttore del Jolly Market di San Marcellino, tale Franco DESIDERIO. Ricordo che fino ad allora noi non avevamo mai consegnato i prodotti Zi monaco nella provincia di Caserta. Ricordo come se fosse adesso, che fu Franco DESIDERIO a contattare la mia azienda per richiedere i prodotti da commercializzare. Quest’ultimo aveva contattato Sergio AVITABILE, all’epoca amministratore della società “ Zi Monaco”. In realtà già dalla prima volta non ho consegnato direttamente al Jolly Market di Desiderio Franco, ma mi sono incontrato con Antonio Bianco in Aversa, il quale venne con un furgone con il quale distribuiva latticini, se non ricordo male erano prodotti del caseificio San Maurizio. Nel tempo poi ho conosciuto anche i collaboratori di BIANCO Antonio perché mi sono recato, quando i quantitativi sono aumentati, nei depositi da lui gestiti ovvero:  presso la sua abitazione di Villa di Briano; in San Marcellino di fronte al Bar –pasticceria Palmiero; recentemente in un grande deposito sito nella strada parallela alla sua abitazione e negli ultimi giorni presso il caseificio Reginella di San Cipriano d’Aversa. BIANCO Antonio per l’azienda Zi Monaco è considerato un eccellente cliente, perché negli anni ha aumentato vertiginosamente la vendita nella provincia di Caserta che, come ho detto prima, fino a 5 anni fa non distribuivamo affatto. Per raccontarvi una media giornaliera possiamo quantificarla in 500/600 euro giornalieri.

ADR: già dal primo incontro con BIANCO Antonio, quest’ultimo mi raccontò che avrebbe distribuito-commercializzato i nostri prodotti in nero. Vi spiego meglio, Antonio Bianco mi disse che qualora ci fosse strato bisogno di fatturazione, le avrebbe fatte emettere direttamente da parte di Zi monaco ai punti vendita ai quali veniva consegnata la merce. Infatti inizialmente mi pagava in contanti tutti i giorni, quando poi il quantitativo di prodotti è notevolmente aumentato, io stesso consigliai ad Antonio Bianco di aprirsi una ditta o utilizzare la società Bianco Latte a lui intestata, ma Antonio Bianco mi rispose che non poteva e  non mi diede altre spiegazioni. Solo recentemente quando ha affittato il deposito nella via parallela  alla sua abitazione, mi ha detto che si era messo in regola, tant’è che aveva assunto una ragioniera; aveva intestato l’attività a tale Nicola Baldascino ed aveva assunto altre persone. In effetti poi tutto ciò è precipitato rapidamente in quanto il titolare dell’attività, individuato in Nicola BALDASCINO è stato arrestato, nel giro di 10 giorni è precipitato tutto. A tutto ciò si aggiungono i controlli recenti dei Carabinieri del NAS ,dei quali sono stato informato proprio da BIANCO Antonio che nel tentativo di regolarizzare la fornitura dei prodotti, ha richiesta la fatturazione e i documenti di trasporto che fino ai controlli dei Carabinieri del NAS erano inesistenti.—————————————————————//

ADR: Fra gli stretti collaboratori di Bianco Antonio ho conosciuto; tale Walterino, presentatomi come suo socio, che saprei riconoscere in foto, che però non vedo da circa due anni. Antonio BIANCO mi disse che Walterino era una persona “importante” che avrebbe garantito l’incremento delle vendite dei prodotti Zi’ Monaco. In alcune occasioni Antonio BIANCO si era lamentato che il suo socio Walterino,  aveva contribuito all’incremento delle vendite ma “non si sporcava mai le mani nella gestione dell’attività”, ricordo che mi disse proprio: “Walterino vuole solo i soldi!”,  in realtà Antonio si lamentava del fatto che doveva dividere gli utili, ma materialmente la gestione era solo sua. Voleva dire,  che lui si alzava la mattina presto per organizzare la distribuzione, mentre Walterino si recava al deposito solo a tarda ora  per prendere i soldi.———————————–//

ADR: gli altri stretti collaboratori di Antonio BIANCO sono;  tale  Armandino, suo cognato Salvatore, fino a quando era in salute, suo suocero, suo fratello Francesco ed altri ragazzi che saprei riconoscere in fotografia.——————————————————-//

ADR: conosco Armandino da diversi anni perché oltre alla distribuzione dei nostri prodotti distribuiva in numerosi punti vendita della  provincia di Caserta,  pane ed ultimamente anche salumi e altri generi alimentari. Armandino consegnava prevalentemente i prodotti con marchio Morico, anzi era lui stesso a gestire un punto vendita all’uscita di San Marcellino ricordo con insegna  Morico.———————————————————–// 

ADR: La mia azienda negli ultimi anni ha aumentato il suo fatturato ma non è mai riuscita a consegnare i propri prodotti in provincia di Caserta,  ad altri distributori,  fatta eccezione per Bianco Antonio. A tal proposito voglio raccontarvi un episodio avvenuto nel decorso mese di aprile. Ricordo che una mattina venni contattato da BIANCO Antonio e redarguito, perché riteneva che all’altezza dell’uscita della superstrada in Frignano avevo venduto dei prodotti “Zi monaco” a tale  Vincenzo senza il suo consenso. Gli spiegai che si era sbagliato e non avevo venduto alcun prodotto. Tale fatto mi ha fatto riflettere, nel senso che la mia azienda NON E’ LIBERA di consegnare i prodotti ad altri rivenditori della zona, e farmi ritenere che venissi controllato. Ricordo che  Antonio mi contestò l’accaduto perché a sua volta era stato informato da suo fratello Francesco che si trovava in compagnia di Mario, il quale vende prodotti caseari. A proposito di quest’ultimo ho avuto con lo stesso contatti telefonici, Mario circa un mese fa mi telefonò per chiedermi di consegnargli dei formaggi farciti e nell’occasione mi specificò di aver palato con  Antonio Bianco, il quale gli aveva dato il permesso di potermi contattare direttamente, io, alla luce del richiamo che avevo ricevuto, nel decorso mese di aprile e di cui vi ho prima raccontato, chiamai BIANCO Antonio per verificare la corretta richiesta di Mario. Antonio mi disse che lo aveva autorizzato  a potermi chiamare. Di Mario vi posso fornire anche la sua utenza cellulare. L’ufficio dà atto che ACAMPORA Melchiorre consulta il proprio cellulare e fornisce l’utenza numero 39xxxxx58 di Mario di Caserta.———————————————————————//

ADR: oltre a rapporti lavorativi, ho avuto con BIANCO Antonio rapporti personali, nel senso che sono stato a pranzo con lui e  suoi amici in occasione di un suo compleanno festeggiato 2/3 anni fa, nell’occasione andammo a pranzo sul lago D’Averno, ricordo che eravamo una decina di persone.

L’ufficio dà atto che pone in visione un album fotografico contraddistinto dal numero 1068/5-1 datato 15.06.2018 composto da 11 effigi fotografiche ritraenti i volti di altrettante persone, non viene mostrata al teste la legenda contenente le  generalità e spillata all’ultimo foglio del presente album. Si procede all’individuazione e ACAMPORA Melchiore dichiara:

Non riconosco la persona effigiata nella foto nr.1. L’ufficio dà atto che la foto nr.1 raffigura SCHIAVONE Ivanhoe nato a Napoli il 18.03.1988. –

Riconosco nella foto nr 2 un collaboratore di Antonio BIANCO, figlio del titolare del bar PALMIERO di San Marcellino, questo ragazzo da pochi mesi collabora con Bianco Antonio nella distribuzione dei prodotti caseari. . L’ufficio dà atto che la foto nr.2 raffigura PALMIERO Francesco, nato a Villaricca il 23.04.1996.

Non riconosco la persona effigiata nella foto nr.3. L’ufficio dà atto che la foto nr.3 raffigura NESPOLI Antonio nato a Bellona  il 13.06.1981.

Riconosco benissimo la persona raffigurata nella foto nr 4 in Nicola BALDASCINO a quest’ultimo Antonio Bianco ha intestato una ditta denominata I FRESCHISSIMI. Quando vi ho raccontato che Bianco Antonio nell’ultimo deposito che aveva affittato era tutto regolare, faceva proprio riferimento a Nicola BALDASCINO e la ditta I Freschissimi, infatti Antonio aveva programmato l’estensione dell’attività proprio con tale società. L’ufficio dà atto che la foto nr.4 raffigura BALDASCINO Nicola,  nato a Casal di Principe il 16.05.1977.

Riconosco benissimo la persona raffigurata nella foto nr 5 in Antonio BIANCO di cui sopra ho ampiamente parlato, aggiungo in proposito che ultimamente BIANCO Antonio ha accumulato un debito con l’azienda di circa 25.000 euro e sebbene sia stato sollecitato a saldare, si è giustificato asserendo che sono i punti vendita a non pagare in tempo. L’ufficio dà atto che la foto nr.5 raffigura BIANCO Antonio,  nato a Maddaloni il 14.06.1980.

Riconosco nella foto nr 6 un collaboratore di Antonio BIANCO, a nome  Davidino questo ragazzo, alla stessa stregua di Palmiero, collabora Antonio nella distribuzione dei prodotti . L’ufficio dà atto che la foto nr.6 raffigura NATALE Davide, nato ad Aversa il 07.11.1995.

Non riconosco la persona effigiata nella foto nr.7. L’ufficio dà atto che la foto nr.7 raffigura DIANA Gaetano nato a Napoli il 27.04.1991.

Riconosco persona raffigurata nella foto nr 8 in Armandino di cui ho sopra parlato L’ufficio dà atto che la foto nr. 8 raffigura DIANA Armando nato ad Aversa il 10.09.1981.

La persona raffigurata nella foto nr.9 assomiglia moltissimo ad un giovane che ho visto nel caseificio la Reginella circa 4/5 giorni fa, in quell’occasione mi sono recato per consegnare i prodotti e questo giovane mi ha accolto come se fosse il gestore del caseificio. L’ufficio dà atto che la foto nr. 9 raffigura ARCELLA Ferdinando nato a Mugnano di Napoli il 23.07.1988.

Riconosco nella foto nr.10 Walterino il socio di Bianco Antonio di cui ho prima parlato. L’ufficio dà atto che la foto nr. 10 raffigura SCHIAVONE Walter nato a Loreto il 19.10.1981.

Non riconosco la persona effigiata nella foto nr.11. L’ufficio dà atto che la foto nr.11 raffigura DELL’IMPERIO Francesco nato a Napoli il 021.09.1988.

…OMISSIS…” (cfr all. nr.4)”.

 

Si tratta di sommarie informazioni –ancora una volta sottolineate ed evidenziate nei loro passaggi più salienti per questo GIP con il presente carattere ed accorgimento grafico- che,  a parere di questo GIP, sono molto importanti, in quanto dimostrano ancora una volta l’illecita concorrenza ex art. 513 bis cp, di cui si è detto sopra, e il predominio incontrastato del clan nel settore della vendita dei prodotti caseari, che, in pratica, almeno nella zona dell’agro casertano, poteva vendere soltanto il sodalizio casalese, eliminando illecitamente la concorrenza: “richieste” di autorizzazione in esclusiva nella rivendita dei prodotti caseari alle quali, come specificato dal Melchiorre Acampora, non ci si poteva rifiutare, pena la punizione da parte del clan (si ricordino le parole del BIANCO Antonio, allorquando, stigmatizzando il comportamento dell’Acampora, riferendosi a lui, diceva che lo avrebbe picchiato o mandato in ospedale).

 

Ed invero, lo stesso ACAMPORA ammetteva sia l’episodio specifico dell’aprile 2018, quando era stato minacciato direttamente dal BIANCO per aver osato vendere i suoi prodotti anche a terzi nella zona del basso casertano, che la sua generale situazione di assoggettamento alle pretese di Bianco e soci, come emerso all’esito dell’espletamento dell’atività captativa (telefonata n. 9446 del 9 maggio 2018), in cui sempre l’Acampora chiede a Bianco di “dirgli il prezzo” da praticare per una sua vendita di prodotti al commerciante Patricelli, a sua volta espressamente “autorizzato” da Bianco a rivolgersi all’Acampora; a dimostrazione, ancora una volta, del potere incontrastato dei Casalesi, tanto che gli altri dovevano avere il ‘placet’ degli stessi per avere anch0essi l’autorizzazione alla rivendita e distribuzione dei prodotti caseari