CAPUA. Il sindaco Villani sbaglia a fare il dittatore sulla questione degli autobus degli studenti. Lui, dell’inquinamento se n’ è fregato e se ne frega. Tutti i punti deboli delle parole da lui usate

7 Gennaio 2024 - 13:50

Nell’intervista rilasciata al suo consuocero Lugi di Lauro, tante affermazioni prive di serie argomentazioni. Rifiutando il confronto e trincerandosi dietro all’arma monocratica dell’ordinanza, dimostra solo di non accettare le tesi di chi, soprattutto all’indomani del pronunciamento del Tar, chiederebbe una riflessione seria e non selettiva come quella sviluppata da un primo cittadino che, si pensava, anche in base alle sue esperienze del passato, fosse in grado di conoscere e governare il più possibile la complessità della politica quando questa è chiamata a governare la complessità delle funzioni di governo

CAPUA (Gianluigi Guarino) Non è vero che il silenzio è d’oro. O meglio, non è vero in certe circostanze. Chi ricopre una carica istituzionale deve esporre le proprie idee, i propri punti di vista e soprattutto deve spiegare ai cittadini, nel momento in cui soprattutto quando questa carica sia di origine elettiva, i motivi per i quali, esprimendo le potestà che la legge garantisce, ha assunto, meglio sarebbe se questo facesse prima di assumerla, una determinata decisione.

Dunque se è vero che il sindaco di Capua Adolfo Villani, in una recente intervista, rilasciata al suo consuocero Luigi Di Lauro, per altro molto corretto nell’ esplicazione del suo ruolo di prestatore occasionale di una funzione giornalistica, ha formulato alcune dichiarazioni sul divieto, a nostro avviso inflitto agli autobus che surrogano un servizio pubblico che più pubblico non si può, del trasporto degli studenti in direzione delle scuole capuane, noi diciamo meglio così che nulla.

Meglio una dichiarazione sgangherata, affidata al microfono sicuro di un affine familiare, che il silenzio colpevole, forviante che ha segnato i mesi della polemica, alimentando voci e congetture che un intervento chiarificatore del primo cittadino avrebbe spento in partenza o avrebbe comunque connotato come spunti di dialettica e non come inutili e confuse divinazioni del suo pensiero.

Riconosciuto a Villani, quel che è giusto riconoscergli, entriamo nel merito delle sue affermazioni che potrete ascoltare nello stralcio della video intervista rilasciata a Luigi di Lauro, da noi estrapolato.

Villani afferma, commentando la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso presentato da alcuni operatori dei pullman di scuolabus, che l’ordinanza del Comandante dei vigili urbani Carlo Ventriglia, sospesa da tribunale amministrativo regionale che nel merito si pronuncerà nel prossimo luglio, era valida e resta valida anzi, è sacrosanta, al punto che lui è pronto a sposarne i contenuti e a coprirli, questa volta, con un’ordinanza sua, recante la firma in calce del sindaco di Capua.

Dopo aver attaccato duramente il dirigente o il facente funzioni dell’area contenzioso del Comune, unico colpevole, a suo dire, del fatto che l’amministrazione non si sia nemmeno costituita davanti al Tar, Villani spiega perchè quegli autobus non debbano circolare in via Variante Anas e non debbano neppure attraversare il ponte Romano men che meno devono stazionare nei pressi degli edifici scolastici, perchè sempre a suo dire gli autobus per preservare il loro sistema frenante tengono in moto il proprio motore determinando gravi conseguenze inquinando tutta la zona.

Ed è proprio il tema dell’inquinamento di una determinata area cittadina, largo Amico, a costituire il nocciolo della posizione espressa dal sindaco. Gli autobus sono dei avvelenatori dell’aria respirata dai capuani. Inquinano lungo il ponte, inquinano in Largo Amico ed inquinano davanti alle scuole.

Ora, ben si comprende che la struttura culturale di Adolfo Villani lo porti ad essere particolarmente sensibile ai temi dell’ecologia, che il più delle volte hanno rappresentato e rappresentano ancora un tema caro alla sinistra più che alla destra, ma questa sensibilità può essere connotata in questo modo, può essere incastrata nella genetica e nella sensibilità politica di un uomo delle istituzioni se è sviluppata e praticata sempre e non in maniera selettiva. Ciò dovrebbe comprenderlo bene Adolfo Villani, che tra le altre cose, ha una figlia, Veronica Villani della quale lo scorso 19 dicembre ha festeggiato la selezione come dottore di ricerca della facoltà di matematica e fisica dell’Università della Campania Lugi Vanvitelli, in una tornata di vincitori che ha gratificato, in questo caso alla facoltà di Scienze Politiche, anche altri nomi non certo anonimi e non certo scollegati a centri di potere come sono stati, ad esempio, quello della presidente dell’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, Angela Del Vecchio e quello di Ludovica Russo, figlia dell’avvocato Adolfo Russo, pure lui nominato in un ente della Regione ai tempi in cui Stefano Graziano contava significativamente, e di Donatella Cagnazzo, nome noto in quanto fortemente connesso alle attività professionali finanziate con il pubblico danaro (CLIKKA E LEGGI) . Può darsi che Veronica Villani abbia rafforzato in suo padre certe consapevolezze, essendo lei da tempo ben inserita nel mondo del lavoro nel CMCC (Centro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), finanziato da una fondazione in cui il Cira di Capua, sempre munifico e disponibile al cospetto della politica locale, è spina dorsale.

Sicuramente a Villani non ha mai fatto difetto l’autostima, a volte giustificata, altre volte – e stiamo parlando anche del tempo in cui ha ricoperto le cariche di consigliere regionale e di segretario provinciale dei Ds- meno, molto meno.

Villani azzera i poteri della Motorizzazione Civile sulle revisioni

Non sorprende, quindi, che sancendo lo status di vettori inquinanti degli autobus che accompagnano gli studenti davanti alle scuole, lui ha affermato, seppur implicitamente, di essere autorità con competenze superiori a quelle della Motorizzazione Civile diretto braccio operativo del ministero dei Trasporti, il quale ogni anno, ogni 12 mesi, sottopone gli autobus ad una revisione approfondita che, come si può ben capire, è un qualcosa di molto più serio di quella a cui sono obbligate le automobili, che la revisione la fanno, invece, ogni 2 anni. Questa attività di controllo non riguarda solamente le parti meccaniche gli penumatici, ma misura affinchè diventi certificazione di circolabilità del mezzo, anche le emissioni di anidride carbonica .

Villani potrebbe anche affermare che si sa come certe cose funzionano da noi, che si sa come vengono attribuiti i cosiddetti tagliandi soprattutto nella nostra provincia e ne resto dell’Italia meridionale in particolare. No problem. L’affermare, però, che gli autobus del trasporto scolastico inquinano, l’affermare cioè che le revisioni della Motorizzazione Civile vengono realizzate in maniera superficiale, è un fatto serio, una delicata assunzione di responsabilità che non può essere sostenuta solamente da un requisito assertivo, apodittico. Della seria, lo dice Villani per cui quelli della Motorizzazione Civile di Caserta sono indiscutibilmente e inoppugnabilmente dei pirla, degli sbadati o anche peggio.

Insomma, il discorso va affrontato seriamente e non come lo ha affrontato il sindaco di Capua in stile “e qui comando io e questa è casa mia…” Capua non è solamente Corso Appio, Capua non è solamente il Ponte Romano, Capua non è solo le aree di stazionamento dei pullman, ammesso e non concesso, dato che gli autisti lo smentiscono decisamente, che i pullman vengano lasciati in moto per molti minuti e ancora ammesso e non concesso che lo stesso non facciano anche gli autobus di linea che ugualmente stazionano in quella zona, loro capolinea.

Se vogliamo discutere seriamente e non a colpi di stupide ordinanze…

Se vogliamo discutere seriamente cominciamo a farlo ui motivi per cui gli autobus di linea percorrono, autorizzati, e in deroga il Ponte Romano, interdetto invece a tutti i mezzi superiori alle 35 tonnellate e sui motivi per cui questi mezzi di linea circolino tranquillante per la Variante Anas, ugualmente interdetta a tutti gli altri. Non ci risulta che gli autobus di linea, il cui servizio insiste sul territorio di Capua, siano elettrici o, almeno, non lo sono stati fino ad ora.

Ci sono tantissimi luoghi, tantissime strade della città letteralmente assalite dal traffico veicolare, dagli ingorghi che il più delle volte comportano un procedere a velocità bassissima di mezzi pesanti che sicuramente molti danni produco sul fronte dell’inquinamento da polveri sottili. Nel momento in cui Villani introduce, in maniera così superficiale e spicciativa, questo argomento, questa categoria come movente di un’ordinanza che impedisca a mezzi che garantiscono, ripetiamo, un servizio pubblico che gli autobus di linea non possono o non ritengono di garantire, si scopre, espone il petto a decine e decine di possibili confutazioni.

L’attacco sull’ inquinamento agli scuolabus, un capriccio strumentale

Per cui, tutto questo zelo finisce per configurarsi come un motivo strumentale per colpire, chissà perchè poi, queste imprese, queste autolinee, ree probabilmente di aver promosso e voluto un confronto alla luce del sole e di non essersi andati a genuflettere davanti a lui, che, sempre in forza di quell’autostima che tracima spesso in egocentrismo deteriore e dannoso per se stesso e per la città, avrebbe voluto rappresentare la modalità risolutiva del contenzioso.

Strumenti di rilevazione dell’inquinamento e non chiacchiere da bullo

L’inquinamento si misura non con le parole e con gli editti ma con strumenti di alta tecnologia, come a Villani, può ben spiegare la sua figliola neo dottoressa di ricerche in matematica e fisica nonchè dipendente del CMCC targato Cira. Strumenti di rilevazione che vanno impiantati in tutta la città e che forniscono ad un sindaco seri elementi valutativi che, essendo scientifici gli permetterebbero, senza pregiudizi e senza considerazioni avventate e selettive, come quelle, al contrario, esposte al microfono di Luigi Di Lauro, di assumere dei provvedimenti oppure di confrontarsi con la città rispetto a pesi e contrappesi, rispetto ad una configurazione di costi e benefici, di costi ambientali, di costi economici, di costi sociali.

Questo significa parlar seriamente di un argomento delicato qual è quello relativo ai tassi d’inquinamento di una città. A noi non risulta, perchè non ne abbiamo mai sentito parlare, che Capua possegga questi strumenti di rilevazione, magari gestiti da un’autorità terza, qual è ad esempio l’Arpac. Il sindaco Villani fa parte, tra le altre cose della stessa filiera politica che produce la funzione di governo della Regione Campania per cui non dovrebbe avere difficoltà a interloquire con essa affinché un suo braccio operativo, ossia l’Arpac, possa affiancare il Comune di Capua in maniera sistematica e non come ha invece fatto, estemporaneamente la scorsa estate quando Villani gli ha chiesto di intervenire per rilevazioni zona Pierrel che hanno, tra le altre cose, prodotto un risultato rassicurante.

Per scienza, costi ambientali ancora incerti, mentre il calcolo dei costi economici sarebbe certamente devastante

Per cui, mentre il costo ambientale è ancora da costituire, declinare, rappresentare, molte più certezze ci sono relativamente al costo economico di un braccio di ferro che, per i motivi appena detti, è a nostro avviso assolutamente ingiusto nella parte relativa alle declinazione delle tesi dell’amministrazione. Aumentando, infatti, i disagi per gli studenti costretti a percorrere un lungo tratto a piedi di circa 1 km e mezzo, dalla curva di San Giuseppe in poi, e “cavalcando”, sempre a piedi, il Ponte Romano dalla stretta carreggiata pericolosa dunque per centinaia e centinaia di ragazzi che la prenderebbero letteralmente d’assalto, potrebbero decidere di mollare, di lasciare e di non iscriversi più alle scuole capuane, che raggiungono, sono dati statistici in nostro possesso, da tutti i Comuni dell’agro caleno ossia Pignataro, Sparanise, Vitulazio, Camigliano, Francolise, Bellona ma anche da Santa Maria Capua Vetere, Macerata Campania e finanche da Castel Volturno e Casal Di Principe. Sapete quanti sono gli studenti non capuani che raggiungono in pullman le scuole della città? Più di 2mila. Un loro abbandono in massa non determinerebbe solo un depauperamento della popolazione scolastica con la conseguenza che alcuni istituti rischierebbero di perdere l’autonomia, ma anche un danno serio, grave all’indotto economico, tenuto in piedi dalle spese, dagli acquisti, dai consumi operati da questi studenti e degli autisti in attesa per diverse del momento dell’uscita dalle scuole.

Ora, ribadiamo, se si vuol ragionare seriamente Villani ha anche il cervello per farlo. Se, invece, con l’incedere dell’età e quindi con l’aggravamento di certi difetti caratteriali, il sindaco non vuole discutere della vicenda degli autobus scolastici, ma vuol, imporre, con il piglio dittatoriale utilizzato nel corso dell’intervista, la sua tesi, allora non rimarrà disponibile nessuno strumento di un costruttivo confronto dialettico, ma solo una resistenza, un opposizione dura e pura ad una formulazione dell’arroganza che nulla ha a che vedere con la democrazia.