CAPUA. La sinistra all’acqua pazza di Adolfo Villani. Il suo amico Amedeo Iocco prima ci sfotte sulla sicurezza del bar Giacobone, poi cancella il post degno di un leghista della Val Brembana o di un latifondista messicano

28 Marzo 2024 - 17:45

All’inizio del nostro articolo lo screenshot che con la previdenza che ci contraddistingue, abbiamo catturato prima della rimozione. Era stato pesantemente criticato da commenti di altri profili ma noi riteniamo questa stria del bar Giacobone una sorta di linea di demarcazione, di discrimine che smaschera e fondamentalmente depaupera politicamene l’esperienza di un uomo che ha occupato importanti cariche istituzionali e politiche a livello regionale provinciale e che oggi dimostra di trovarsi a proprio agio con la filosofia di vita dei Giacobone, dei Buglione degli Zenga, delle Nocerino, degli Zannini e compagnia

CAPUA – (g.g.)   Strano e singolare che un professionista qual è l’ingegnere Amedeo Iocco si comporti sui social come l’ultimo dei leoni da tastiera, prima pubblicando un post e poi rimuovendolo allo scopo di ridurre il più possibile la platea dei suoi lettori

Di solito, questo lo fa, per minimizzare il danno, chi ha scritto una fregnaccia catastrofica, una notizia falsa o pregiudizievole al punto da fargli rischiare una querela

Ma questo non è il caso relativo a ciò che l’ingegnere Iocco aveva scritto ieri sera. Non possiamo, infatti, affermare che si sia trattato di una fregnaccia.

Comunque, fregnaccia o non fregnaccia noi di CasertaCe siamo qui e ne possiamo ancora parlare perchè per abitudine, fotografiamo, a scopo cautelativo e preventivo i post che riteniamo più interessanti. Per noi, l’ingegnere Iocco non ha scritto una fregnaccia ma semplicemente una normale cosa di destra. E nemmeno di una destra liberale, intelligente, pronta al confronto ma di una destra retriva, un po’ ignorantella con basi culturali sicuramente barcollanti. Una roba, insomma, somigliante a quello che poteva essere quello che un antico latifondista messicano avrebbe potuto dire di fronte ad una protesta, ad un diritto rivendicato dai suoi peones, dai suoi braccianti vessati e sfruttati ai tempi di Emiliano Zapata. Come si può leggere, infatti, dal post da noi screenshottato ma rimosso dall’ingegnere Iocco questi gigioneggia e com’è nel suo diritto ci sfotte per quello che CasertaCe ha scritto nel suo ultimo articolo (CLIKKA E LEGGI) dedicato alle installazioni ossia sedie, tavolini, fioriere etc che il bar Giacobone, di proprietà del vice sindaco Marisa Giacobone e dei familiari targati ugualmente Giacobone, ma anche Buglione e Zenga.

La parte oggetto del “motteggio” di Iocco è quella relativa alla posizione dei citati impianti esterni, che guardano all’ingresso del bar dal marciapiede opposto. Una mappatura organizzativa della somministrazione al dettaglio che induce sicuramente il personale del locale ad attraversare ogni volta la strada aperta alla percorrenza delle auto da entrambi i lati. Dunque, per l’ingegnere Iocco questo nostro rilievo costituirebbe una sciocchezza, un argomento risibile; costituirebbe una forma artificiosa e tendenziosa di un problema che starebbe solo nella testa del nostro giornale.  Ora, se questa affermazione l’avesse fatta l’ultimo dei galoppini di Matteo Salvini noi non avremmo avuto niente da dire. La storia della Lega parla da se. Si tratta di un movimento che sin dalla sua fondazione ha sempre tutelato, difeso gli interessi degli imprenditori soprattutto di quelli piccoli e medi, senza star li a indugiare su possibili articolazioni, critiche su possibili controindicazioni di questa linea di pensiero e di condotta. Non c’è dubbio che la Lega di Salvini sia oggi il partito posizionato più a destra nello scacchiere politico nazionale.

Più a destra di Fratelli D’Italia. Perché se Fratelli d’Italia ha l’obiettivo di trasformarsi nel Partito Conservatore italiano, mutuando lo stile e anche la sostanza di quello inglese, se Fratelli d’Italia guarda con favore all’idea di una trasposizione italiana del partito repubblicano americano, la Lega fa ragionamenti più pratici e dice che non bisogna andare troppo per il sottile in quanto sono le piccole e le medie imprese a creare il reddito, l’occupazione e, conseguentemente, il ciclo virtuoso dell’economia. Per cui, se un giovanotto che porta il caffè o il bitter dall’altra parta della strada viene incrociato o arrotato da un motorino e si fa male, si tratterà tutto sommato di un danno, di un effetto collaterale accettabile rispetto all’interesse principale della creazione del reddito. Noi liberali tout court, che non siamo per il mercatismo iniettato a freddo in stile cileno, diciamo invece che bisogna tutelare sia la ragione del diritto del piccolo imprenditore di non essere aggredito dalle tasse, dai lacci e lacciuoli della burocrazia, in modo da poter esprimere se stesso in un giusto profitto oggetto di un patto con lo Stato, che ti toglie tasse in cambio della creazione di un posto di lavoro in più, sia la ragione del dipendente a cui magari non offri immediatamente un assunzione a tempo indeterminato, ma un contratto più leggero e meno oneroso. A questo dipendente, però, dovrai garantire il rispetto della sacrosanta ragione della sua salute, del suo benessere fisico e psicologico.

Questi sono i liberali tout court. Poi Ci sono i liberali selettivi e anche un po’ cafonal da Pontida in giù che sui diritti dei lavoratori, anche per quanto riguarda la loro sicurezza, non stanno certo lì a spaccare il capello.

Poi c’è la sinistra. La sinistra che a ragione o a torto ha sempre declinato in maniera chiara il proprio punto di vista su questo dualismo fondamentale tra i diritti e le ragioni di una parte sociale rispetto a quelli di un’altra parte sociale. Ci hanno raccontato che Dino Iocco, papà dell’ingegnere Amedeo Iocco, sia stato un importante e preparato sindaco della democrazia cristiana. Non sappiamo a quale corrente della Balena bianca appartenesse ma la Dc ha subito degenerazioni relative alle prassi della gestione. Ma non per questo i suoi valori possono essere condannati dalla storia. C’ è stata la dottrina sociale, che ha trovato sintesi e anche buona sinergia con costituzioni politiche interne volte alla difesa dei valori della liberal democrazia. Il papà dell’ingegnere Iocco, da serio democristiano, non avrebbe sicuramente scherzato intorno al problema della sicurezza nei luoghi di lavoro nonostante che questa non abbia rappresentato la prima bandiera di quel partito ma che ha ricevuto lo stesso cure particolarissime attraverso al creazione di un sistema di leggi approvate, spesso insieme ai partiti di sinistra. Il figliuolo di Dino Iocco ha indirizzato idealmente, qualche mese fa, una frase a suo padre riportandola nel profilo social, esprimendosi in tal maniera: “In sostanza so nat democristano e mor comunista. Padre perdonami”

No no, caro ingegnere, in sostanza lei è nato democristiano e muore leghista, latifondista. Il papà lo perdonerebbe qualora lui fosse veramente un comunista perchè la Dc ai tempi di Moro e Berlinguer il compromesso storico lo fece e questo costò anche la vita allo statista pugliese ma nelle parole del post con il quale l’ingegnere Iocco ritiene di percularci, in verità, percula se stesso, e soprattutto percula l’amministrazione comunale che lui ritiene di difendere e che fa perno su uno che di nome fa Adolfo Villani che un tempo era un comunista per davvero, mentre oggi non si capisce più cosa sia visto e considerato che sulla vicenda del bar Giacobone ha assunto posizioni di assoluta retroguardia, relativiste e volte solamente a conservare, con modalità ciniche un potere che appare, mai come in questo caso, fine a se stesso. Altro che sinistra, altro che sorti progressive, altro che avanzamento sociale!

E’ possibile che oggi sia stato proprio Villani a tirare le orecchie a Iocco e a dirgli “Ma che cavolo hai scritto, guarda che noi, almeno sulla carta diciamo che siamo dalla parte dei lavoratori. Manco questo sai? Noi abbiamo un sindacato che si chiama CGIL che ogni giorno sforna comunicati stampa a raffica per denunciare i morti e gli infortuni sul posto di lavoro. Per favore, Amedeo evitiamo di fare altre figure di merda, che già ne stiamo facendo tante”.

Noi immaginiamo che si andata così altrimenti è difficile spiegare il motivo per il quale una persona adulta e appartenente ad un albo professionale prestigioso come quello degli ingegneri, cancelli un post alla stregua dell’ultimo dei ragazzini. Ma ciò non depone bene, né per l’ingegnere Iocco, ma neppure per Villani, che, francamente, se questa è la massa critica in cui abita l’esperienza politico-amministrativa che sta vivendo, veramente i capuani stanno freschi.