CAPUA. Ombre sull’assegnazione della casa popolare alla vigilessa urbana Miriam D’Amico. Non sarebbe bello che un pubblico ufficiale abbia occupato da abusiva un appartamento

15 Febbraio 2024 - 20:25

Siamo entrati in possesso, nei giorni scorsi, di un documento ufficiale redatto a fine 2020 dalla polizia municipale e a firma del comandante di allora e di oggi, Carlo Ventriglia. Non è una par condicio rispetto alla coppia di super amiche De Ruvo-Giacobone, ma solamente un’altra puntata di racconti capuani che somigliano sempre di più un cinepanettone

CAPUA (g.g.) C’è stato qualcuno, negli ultimi giorni che ha avanzato l’ipotesi che noi di CasertaCe, in questa guerra non più latente, non più combattuta sotto traccia, ma ormai guerreggiata, che vede contrapporsi, da un lato il comandante dei vigili urbani, nonchè dirigente di ruolo delle ripartizioni della mobilità cittadina, ma anche dei rifiuti e dell’ecologia, Carlo Ventriglia, dall’altro lato Patrizia De Ruvo, assistente capo, un tempo, ma non più, pupilla del Ventriglia, propenderemmo per Ventriglia a danno della De Ruvo.

Possiamo perdonare i capuani che pensano questa sciocchezza, in quanto CasertaCe non si è occupata, negli anni, in pianta stabile, delle vicende riguardanti la città di Fieramosca. Per cui, da quelle parti siamo conosciuti di meno rispetto a quanto lo siamo in altri luoghi, tipo Caserta capoluogo, Aversa, Marcianise, Santa Maria Capua Vetere , Mondragone etc.

A noi interessa solo una cosa. A noi interessano i numeri, i click e lo share dei nostri articoli. Di tutto il resto non ci frega un tubo. Non conosciamo di persona Carlo Ventriglia e nemmeno lo vogliamo conoscere, non conosciamo di persona l’assistente capo e men che meno la vogliamo conoscere; non conosciamo di persona la vice sindaca

Marisa Giacobone, di cui abbiamo apprezzato, però, il suo travestimento carnascialesco da diavoletta impertinente, che il grande Christian De Sica avrebbe commentato con un “delicatissima“.

Per cui, non vi fate i film in testa perchè a noi non frega un tubo di quello che sarà il destino dell’amministrazione di Adolfo Villani, delle vicende dei signori Zenga, che sempre per citare l’ottimo De Sica sono divertentissimi e perfettamente avvolgibili in un’altra battuta mitica: “e che è sta’cafonata“. Possiamo solo dirvi che ci stiamo affezionando a Capua proprio perchè le sue vicende somigliano a quelle di un cinepanettone che magari fra qualche mese, Aurelio De Laurentiis e la sua Filmauro potrebbero anche pensarci, assecondando qualche nostro consiglio sui personaggi e sugli interpreti.

Detto questo, non c’azzecca niente con una volontà di equilibrare la narrazione il fatto che oggi non ci occuperemo della De Ruvo e della sua amica del cuore, Marisa Giacobone, bensì del partito contrario, quello di Carlo Ventriglia. Perchè la signora Miriam D’Amico appartiene, oggi, ad un’area che, all’interno dei vigili urbani, si sente molto vicina al comandante. A riguardo, apriamo e chiudiamo la parentesi, c’è venuta adesso la curiosità, che cercheremo di soddisfare nei prossimi giorni, di sapere se tra i vigili urbani del questionario, tra i vigili urbani, “consegnati” in una stanza del Comune con i loro smartphone riposti su un tavolo (CLIKKA E LEGGI) ci fosse anche la D’Amico. Perchè se non fosse così sarebbe interessante capire per quale motivo la segretaria comunale Renata Gallucci figlia di quel Raffaele gallucci, che fu assessore in una giunta di centro destra capitanata da Carmine Antropoli, forte dei 500 e passa voti di preferenza raccolti dal suo candidato al consiglio comunale, non abbia invitato anche la D’Amico, creando dunque una sorta di discriminazione nella scelta dei vigili urbani da ascoltare attraverso un questionario.

Chiusa la parentesi veniamo al fatto: siamo in possesso di un documento, risalente a qualche anno fa, precisamente al dicembre 2020 nel quale l’amministrazione comunale in carica, attraverso il comando dei vigili urbani, con firma in calce del comandante Carlo Ventriglia, attestava che un appartamento Acer, cioè delle ex Iacp, era occupato proprio da Miriam D’Amico al tempo borghese e non ancora arruolata nei vigili urbani, che vi abitava con i suoi figli. La zona era quella di via Santa Maria la Fossa,. A quanto ci risulta, nell’anno 2021 Acer ha formalmente assegnato questo appartamento alla D’Amico.

Da questo documento risulta che, per attestazione dei vigili urbani, Miriam D’Amico ha occupato quella casa a partire dal luglio 2020 a distanza di circa 5 mesi dalla dipartita dell’occupante precedente, la signora R.R.

Domanda: se la D’Amico vi è entrata nel luglio 2020 e se l’è vista assegnare durante l’anno 2’021 a che titolo ci ha abitato dall’estate del 2020 al momento in cui le è stata formalmente assegnata? Il meccanismo è stato quello della graduatoria dei richiedenti oppure un altro, per esempio quello dell’auto denuncia di un occupazione non legale, ma determinante uno status quo di cui l’Acer, prendendo atto di una condizione economica precaria e dell’esistenza di figli piccoli, ha proceduto ad una sorta di condono, di sanatoria e di assegnazione extra graduatoria?

Non sarebbe assolutamente il primo caso, ne sarebbe certamente l’ultimo. Se ne stiamo parlando, però, è sempre perchè, la signora miri d amico nel moneto in cui è stata ripescata nella graduatoria degli idonei del concorso per la polizia provinciale, andando ad occupare prima un incarico a termine nella polizia municipale di a Villa Literno, successivamente, così come abbiamo raccontato in più articoli nei mesi scorsi, un incarico di vigile urbano stabilizzato nel comune di Capua, e un pubblico ufficiale.

E non è una cosa molto bella che un pubblico ufficiale abbia magari un passato di occupante abusivo di una casa popolare.

Però, magari, ci sbagliamo. A riguardo rimaniamo a disposizione della signora D’Amico qualora volesse precisare. Ma attenzione però. Perchè noi le carte dell’Acer o ex Iacp, i documenti che segnano e definiscono la procedura che ha portato all’assegnazione di quell’alloggio, sappiamo benissimo dove andarli a recuperare.