CASALESI in Veneto. Il pentito sotto torchio: “Intimidazioni a 4 imprenditori su ordine del boss”

12 Febbraio 2022 - 11:11

Il collaboratore di giustizia Umberto Manfredi è stato ascoltato per una intera giornata nel corso di una udienza del processo alla cellula del clan dei Casalesi, attiva in Veneto, nella zona di Eraclea.

Il pentito ha riferito delle 4 intimidazioni eseguite su ordine di Luciano Donadio nei confronti di taluni imprenditori, oltre un attentato del 2017 su cui ha preferito astenersi dal rispondere. Quando uscì dal carcere, Donadio lo avrebbe incontrato insieme a Mimmo Celardo, oggi deceduto. Un incontro nel quale venne decisa la suddivisione del territorio e degli affari, legati anche al traffico di stupefacenti.

Manfredi ha parlato, infine, dei suoi rapporti con Raffaele Buonanno a cui lo legava la passione in comune per le armi. “Quando ci siamo conosciuti abbiamo fatto un scambio di pistole, io gli ho dato una 357 magnum, lui una 9×21. Io gli ho dato una pistola che avevo rubato al mio vicino di casa che era una guardia giurata. Poi ci ho ripensato perché non sapevo la provenienza e l’ho buttata via in un fiume“, aveva spiegato in una precedente udienza.