CASERTA. 11 MILIONI DI EURO DI LAVORI PER LE FOGNE. Edoardo Zagaria, Carmine Diana, tutti amici di Carlo Marino. La consegna dei lavori scaduta da 433 giorni: ecco perché sono state già compiute illegalità

7 Novembre 2022 - 13:56

Il comune ha attivato l’aggiornamento dei prezzi, aumentando i costi di oltre 250.000 euro. Più che la motivazione della decisione in sé, però, sembra assurdo e questo cantiere, a due anni dalla consegna dei lavori, sia ancora aperto

CASERTA (g.g.) – Forti dell’impunità e del fatto che nessun carabiniere, nessun poliziotto, nessun finanziere gliel’andrà a domandare, l’amministrazione comunale di Caserta, il dirigente all’Urbanistica Giovanni Natale non ha mai risposto a una domandina semplice semplice che CasertaCE pubblicò in un articolo del 27 ottobre 2021.

Il microquesito era conciso, ma importante: chiedevamo di conoscere la data in cui il raggruppamento temporaneo di imprese con cuore operativo a Casapesenna e imperniato sulla Zeta Costruzioni, Italiana lavori, I.Co.Ge avesse formalizzato al comune di Caserta la richiesta per ottenere una proroga dei termini, al di là dei 220 giorni previsti dal contratto, stipulato per i lavori di risanamento ambientale e funzionale del sistema Fognario

del capoluogo. Gara che al suo tempo fu aggiudicata per un valore di base d’asta superiore agli 11 milioni di euro.

Quella domanda era importante per comprendere se la concessione, da parte del comune capoluogo di questa proroga fosse stata regolare o irregolare, anzi, legale o illegale, ai sensi dell’articolo 107, quinto comma, del Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016), il quale prevede chiaramente che la “proroga può essere richieste solo con congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine contrattuale.”

Quel RTI ha anche un connotato politico e un’anima saldamente incastonata nella realtà territoriale dell’agro Aversano, precisamente di Casapesenna, luogo di origine e ancora oggi di saldi rapporti politico-economici, e mettiamoci anche culturali.

Tre imprese, una sola matrice. Italiana Lavori è rinomata per essere rappresentata da un altro cittadino conosciuto di Casapesenna, quell’Antonio Diana detto Cicciolina, fortemente legato a Carmine Diana, importato a Caserta e legatissimo al sindaco Carlo Marino, che lo ha sempre seguito come avvocato.

Ma il marcatore politico più evidente è costituto dalla Zeta Costruzioni di Edoardo Zagaria, fratello di quella Raffaella Zagaria, già consigliera provinciale, già candidata del PD alle Regionali 2015 e poi ricandidata con Italia Viva a quelle del 2020, con un interludio trascorso anche in Forza Italia “in segno di rispetto” al presidente della Provincia Giorgio Magliocca, che nel suo stabile peregrinare viveva la militanza (si fa per dire) nel partito di Berlusconi, attirando l’attenzione e anche spesso l’adesione, tutt’altro che disinteressata, di alcuni consiglieri provinciali del tempo, tra cui Zagaria compresa.

Quando l’anno scorso ci siamo occupati di questa vicenda, non abbiamo lesinato critiche su una determina barzelletta con la quale lo stesso dirigente Natale aveva spostato la data della consegna dei lavori all’RTI dal 21 dicembre, data già stabilita e formalizzata, all’11 gennaio del 2021, con la motivazione, incredibile ma vero, che siccome c’erano le feste natalizie e c’era il covid – ma il covid c’era già dal marzo precedente -, si spostava la data della consegna ai primi giorni del gennaio 2021.

Definimmo la motivazione sostanzialmente ridicola e sintomatica di come la pubblica amministrazione italiana e meridionale in particolare definisce il suo rapporto con i doveri, con l’efficienza, di solerzia nel garantire ai cittadini un’alta qualità dei servizi, alleviando il più possibile il disagio per cogliere l’obiettivo.

Ma siccome da queste parti più d’incazzarti non puoi, perché chi dovrebbe esercitare il controllo, prima di tutto politico, cioè l’opposizione consiliare, poi quello giudiziario, cioè la magistratura, diserta sistematicamente, passando, come si suol dire, appresso.

I lavori della rete idrica si sarebbero dovuto svolgere in un periodo non superiore ai 220 giorni, computati consecutivamente, dunque con feste, festicciole e “vice-feste” annesse. Partendo dalla data dell’11 gennaio, i lavori dovevano essere riconsegnati alla città il 19 agosto 2021.

Se non che, con molta calma, quasi due mesi dopo, il giorno 6 ottobre 2021, il Natale, com’è noto cugino del sindaco Marino, concedeva una proroga di 90 giorni dal termine di fine lavori.

Ora, il termine di esecuzione lavori era datata 19 agosto. Dunque la proroga veniva data dopo aver già consumata più della metà della stessa. Ecco perché avevamo formulato la domanda. L’articolo 107, comma 5 del Codice degli appalti parla di un tempo congruo per richiedere l’allungamento della proroga, ma non dice solo questo.

Scusateci se appesantiamo un po’ la trattazione, ma è opportuno per i pochi lettori di buona volontà, che credono alla Befana, al fatto che a Caserta sia operante uno Stato di diritto, ma è opportuno pubblicare l’intero comma 5 dell’articolo 107 del codice degli Appalti.

L’esecutore che per cause a lui non imputabili non sia in grado di ultimare i lavori nel termine fissato può richiederne la proroga, con congruo anticipo rispetto alla scadenza del termine contrattuale. In ogni caso la sua concessione non pregiudica i diritti spettanti all’esecutore per l’eventuale imputabilità della maggiore durata a fatto della stazione appaltante. Sull’istanza di proroga decide il responsabile del procedimento, sentito il direttore dei lavori, entro trenta giorni dal suo ricevimento. L’esecutore deve ultimare i lavori nel termine stabilito dagli atti contrattuali, decorrente dalla data del verbale di consegna ovvero, in caso di consegna parziale dall’ultimo dei verbali di consegna.

L’ultimazione dei lavori, appena avvenuta, è comunicata dall’esecutore per iscritto al direttore dei lavori, il quale procede subito alle necessarie constatazioni in contraddittorio. L’esecutore non ha diritto allo scioglimento del contratto né ad alcuna indennità qualora i lavori, per qualsiasi causa non imputabile alla stazione appaltante, non siano ultimati nel termine contrattuale e qualunque sia il maggior tempo impiegato.

Essendo trascorso tutto questo tempo (oltre un anno) dalla domanda formulata a Natale, un’eventuale risposta oggi non varrebbe nulla. Ciò perché noi non ci fidiamo per niente rispetto a ciò che può accadere nella relazione tra quella che definiamo la “cucina degli orrori”, costituita dagli uffici dei Lavori Pubblici e dell’Urbanistica con i propri protocolli e con quello generale del comune.

Questi non hanno avuto paura di cose ben più osé, che ci piacerebbe trasportare in un furgone (ma forse non basterebbe) davanti al giudice di un tribunale se riuscissimo ad ottenere una querela partita dalla cucina degli orrori, figuriamoci se, magari, inavvertitamente qualche data del protocollo…

L’articolo 107 e il suo comma 5 non usano l’espressione tempo congruo, lasciandone l’interpretazione al responsabile del procedimento. Questi si può muovere, ma comunque dentro un perimetro temporalmente definito. Prima di tutto, la richiesta da parte delle imprese esecutrici di ottenere la proroga deve avvenire prima della scadenza dei termini contrattuali.

Ora, può anche darsi che Edoardo Zagaria, Carmine Diana, pardon, Antonio Cicciolina Diana l’abbiano presentata prima del 19 agosto 2021, nel rispetto del dettato del Codice. Finita qui? Niente affatto.

Il Rup deve rispondere all’istanza per la proroga entro e non oltre 30 giorni dalla ricezione della stessa. Per cui, delle due l’una: o è stata illegale in quanto arrivata fuori tempo massimo l’istanza di proroga presentata da Zagaria, Diana & co., o è stata illegale l’azione di Giovanni Natale il quale, a fronte di una richiesta arrivatagli, mettiamo il caso, l’ultimo giorno utile, cioè il 18 agosto 2021, ha risposto 47 giorni dopo e non 30, come previsto dalla legge.

E’ prova provata, dunque, che tutto il procedimento risulti fortemente viziato.

Natale ci deve spiegare per quale motivo ha atteso più di un mese e mezzo per formalizzarla. Cos’è successo tra il 19 agosto e il 6 ottobre 2021?

Edoardo Zagaria, Carmine Diana, pardon, Antonio Cicciolina Diana hanno proseguito il lavoro nei cantieri sulla fiducia? Dando per scontato che la proroga sarebbe arrivata lo stesso, anche oltre la metà temporale del suo format di novanta giorni? Tutti misteri.

Comunque, amnistia volente o dolente anche per questa cosa, anche perché nessuno di chi ne aveva potestà ha chiesto al comune ciò che il comune naturalmente non ha comunicato a CasertaCE.

I 90 giorni partiti il 19 agosto sono terminati il 19 novembre 2021.

In questi giorni ci siamo imbattuti in una determina a firma del dirigente Natale che riguarda una variante, una modifica al quadro economico. Si tratta dell’attestazione di una spesa da parte di Zagaria, Diana e soci superiore al prezzo di contratto, per un valore pari a 255.760,16 euro.

I motivi apparentemente sembrano fondati, in quanto questo cantiere eterno ha attraversato (proprio in quanto eterno) tutte le intermittenti stagioni delle restrizioni covid, sviluppatesi anche attraverso una normativa stringente in termini di sicurezza sanitaria nei cantieri.

Naturalmente occorrerebbe controllare spesa aggiuntiva per spesa aggiuntiva. La determina del comune ovviamente espone solo la cifra finale.

Per chiudere la partita dovremmo fidarci di ciò che scrive di nuovo Giovanni Natale, come dovremmo fidarci quando cose sono scritte dal suo collega Franco Biondi. Ma, com’è noto, noi non ci fidiamo affatto.

Ora, va da sé che la nostra usualmente attenta visione dell’albo pretorio del comune di Caserta non è stata meticolosa a sufficienza per trovare altre determine di proroga.

Se i 90 giorni sono scaduti il 19 novembre, altri 90 giorni eventualmente concessi sarebbero scaduti il 19 febbraio 2022. E ancora, altri 90 giorni il 19 maggio; e ancora, altri tre mesi di proroga nell’anniversario del 19 agosto. E infine, partendo con un ulteriore giro annuale, con un’ulteriore proroga, la prossima scadenza sarebbe in atto fino al 19 novembre.

Ammesso e non concesso che questo adeguamento dei prezzi sia congruo, ed è tutto da dimostrare, è mai possibile che oggi, 7 novembre 2022, cioè a 433 giorni dalla scadenza contrattuale del termine di consegna, peraltro da noi già contestato, e a 343 giorni dalla scadenza della proroga, misteriosamente arrivata il 6 ottobre 2021, noi siamo qui a leggere un atto del comune di Caserta che avalla l’aggiornamento dei prezzi sul protocollo covid chiesto da Diana, Zagaria & co, ma non è dato capire da questa determina o da altri atti amministrativa se tali lavori siano stati consegnati oppure ancora in esecuzione con un’ulteriore proroga, che dovrebbe essere la quinta.

Almeno che non si possano dare proroghe più lunghe del tempo contrattuale dei lavori, in Italia le abbiamo viste di tutti i colori, non si può mai sapere.