CASERTA. Il Consiglio di Stato congela il ricorso per la gara d’appalto 118 vinta dai napoletani Bourelly. Si potrà partire con questo esito in attesa della sentenza di merito

31 Dicembre 2021 - 11:20

Non è stato neppure affrontato il fondamentale tema in una procedura amministrativa, il fumus bonus iuris, che attiene ai legittimi interessi di un soggetto economico. I giudici si sono limitati a neutralizzare la sentenza del Tar con la seguente motivazione: “nel bilanciamento degli opposti interessi è prevalente quello pubblico”

CASERTA – Dove eravamo rimasti? La domanda è d’obbligo per spiegare quello che è successo il 23 dicembre appena trascorso, a Roma, alla sede del Consiglio di Stato, l’organo che, per semplificare la compressione anche ai lettori meno esperti, possiamo definire una specie di corte di appello per le decisioni applicate dal Tribunale amministrativo regionale.

Nel mese di ottobre, il Tar Campania aveva revocato l’affidamento semestrale del servizio del trasporto 118 che l’Asl Caserta, guidata dal direttore generale Ferdinando Russo, aveva aggiudicato per due lotti dal valore di oltre due milioni di euro alla Bourelly Health Service e in terza parte anche al raggruppamento di imprese composto dalla cooperativa San Paolo della Croce e il Centro Italia Soccorsi, ad un costo di un milione e 936 mila euro.

Pochi giorni fa, senza ancora decidere se questo bando verrà definitivamente revocato o meno a questi tre soggetti economici, il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso dell’ASL Caserta, supportata dalla Bourelly e dalla San Paolo, ha ordinato l’immediata sospensione dell’esecutività della senza del Tar Campania, il quale, accogliendo il ricorso della Croce Rossa Italiana, aveva revocato la gara d’appalto per il servizio 118 dell’ASL Caserta. 

Proviamo a spiegare in maniera più spicciola. Nel momento in cui il TAR Campania ha accolto il ricorso di chi era arrivato dietro questi tre soggetti nella gara del 118 casertano, cioè la Croce Rossa Italiana, aveva anche revocato l’appalto di cui vi parliamo. Con questa decisione il Consiglio di Stato, invece, revoca la revoca, potremmo dire, sospendendo l’esecutività di ciò che era stato messo nero su bianco dai giudici del tribunale campano alla fine di ottobre. Una sentenza, quest’ultima, che ha dato la possibilità all’Asl Caserta di aggiudicare i tre lotti in maniera definitiva e quindi consegnare il servizio alla Bourelly e al raggruppamento di imprese San Paolo della Croce e Centro Italia Soccorsi.

Con la sospensiva, che viene pronunciata senza entrare nel cosiddetto fumus bonus iuris, restano in pratica ripristinati i risultati dell’aggiudicazione, ma solo temporaneamente, in attesa che il Consiglio di Stato produca a sua volta una sentenza di conferma o di riforma di quella del Tar. In poche parole, le ragioni addotte dai giudici amministrativi di primo grado non sono state assolutamente affrontate dal Consiglio di Stato. Per cui non si è ragionato e sentenziato sui motivi risultati vincenti al Tar, per i quali la gara del 118 a Caserta era stata revocata. I giudici di Palazzo Spada, infatti, non hanno valutato il merito, limitandosi a scrivere che siccome il servizio 118 è fondamentale, delicatissimo, non può attendere i tempi della giustizia. Per cui, la sentenza del Tar viene congelata e viene ripristinato l’esito di una gara che resta, però sub-judice, perché se tra 3 o 4 mesi la Croce Rossa Italiana ci crede e lotta con buoni avvocati, il Consiglio di Stato potrebbe respingere il ricorso presentato dall’ASL e annullare la gara, a quel punto da fare ex-novo, utilizzando nelle more degli affidamenti a termine, magari di 6 mesi. 

In pratica, scrivono i giudici, che la gara può essere aggiudicata dall’Asl perché sarebbe in questo modo difeso l’interesse pubblico della prosecuzione del servizio, in scadenza il 31 dicembre e che, non è chiaro da ciò che scrivono dall’Asl Caserta, è ancora affidato alla Cooperativa Misericordia di Caivano che, come i lettori di questo giornale stanno benissimo, è finito pesantemente sotto inchiesta, dopo le indagini che hanno colpito dirigenti pubblici dell’azienda sanitaria locale e l’ex presidente della cooperativa Cuono Puzone.

Ma, attenzione, non è ancora il caso di lanciarsi in festeggiamenti per l’Asl, la Bourelly e la cooperativa sociale San Paolo della Croce. Questo perché l’affidamento, scrivono sempre dal Consiglio di Stato, è affetto da gravissimi vizi, un chiaro riferimento alle motivazione della sentenza del Tar Campania che aveva revocato questo appalto

, rinviando la decisione sulle motivazioni della revoca e sul ricorso dell’azienda sanitaria casertana relativamente alla sentenza del Tar.

A riguardo della Bourrelly vi abbiamo raccontato un po’ di cose, pubblicando in un nostro focus la notizia che la società era stata una delle partecipanti alla gara per lo stesso servizio -118 – alla ASL di Napoli 1 assieme alla Misericordia di Caivano, la cooperativa finita nel vortice giudiziario che ha provocato la nuova gara per il 118 a Caserta, aggiudicato per oltre il 50% del suo valore proprio alla Bourelly. Inoltre, l’amministratore delegato dell’omonima società, il 36enne Guido Bourrelly, suo cugino Guido Bourrelly, il consulente tecnico destinato all’ufficio gare della misericordia di Caivano, Maurizio Imperato, e Luigi Di Guida, 62 anni funzionario dell’Asl di Napoli, sono stati iscritti nel registro degli indagati per la situazione del pubblico ministero Maria di Mauro, relativamente ad un procedimento per concussione, frode nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti.

Chiaramente, il fatto che l’amministratore delegato di una società che vince un appalto sul trasporto di malati all’ASL di Caserta si ritrovi indagato in una procedura relativamente allo stesso tipo di servizio 118 all’ASL di Napoli, ci è sembrata una notizia importante da riportare sul nostro sito.

Ma il dottor Bourelly non ha apprezzato il nostro articolo, chiedendo la rettifica di quanto scritto e difendendo la sua reputazione lesa, secondo quanto dallo stesso Guido Bourrelly scritto nella sua nota pubblicata da CasertaCe.

LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO 

IL DOCUMENTO DELL’ASL CASERTA