CASERTA. Incredibile, la clinica Sant’Anna chiuderà i battenti domenica prossima 8 dicembre. Sprezzante risposta della Regione e dell’asl alla struttura sanitaria, trattata peggio di Calimero

5 Dicembre 2019 - 12:47

CASERTA(g.g.) La Clinica Sant’Anna, quella per intenderci ubicata nella centralissima e caoticissima via Roma a Caserta, ha attraversato in un passato ormai abbastanza remoto, momenti molto complicati che non le hanno dato un grande lustro.

Va riconosciuto, però, che la struttura della famiglia Tornatore non incrocia più la cronaca giornalistica per cose negative, da molti e molti anni. Insomma, come reputazione il suo trend è sicuramente in ascesa. Se lo dice il sottoscritto che dai tempi del Corriere di Caserta, molto poco accondiscendente è stato con i Tornatore in merito al loro rapporto, alle loro relazioni con l’asl, potete, dunque crederci.

Insomma, non è che si capisca bene il motivo per cui oggi la Regione Campania la debba trattare alla stregua di un Calimero, cioè il pulcino nero vituperato da tutti nella famosa reclame dei carosello anni 70. Eppure è così, come dimostra la tabella che pubblichiamo in calce e che confronta i trasferimenti di somme di origine regionale alle cliniche che operano nel perimetro della Campania.

La Clinica Sant’Anna è la maglia nera nel rapporto tra somme inviate per posto letto.

Giusto per fare un esempio, i 150 posti della clinica Pineta Grande di Castel Volturno degli Schiavone, vengono remunerati con una somma complessiva di 51

milioni 529 mila 323 euro nell’anno 2019, per un valore annuale a posto letto di 343 mila 528 euro. Un posto letto alla Sant’Anna, invece, viene finanziato nell’arco di 12 mesi con la somma di 67 mila 753 euro. Per una somma complessiva riguardante i 60 posti letto di 4 milioni 65 mila 180 euro.

Non vogliamo partire in quarta, perchè sicuramente c’è un motivo fondato che giustifica almeno in parte questo divario enorme nella erogazione dei quattrini che lo stato attraverso le regioni paga per garantire l’assistenza ai cittadini anche delle strutture private. Però, qui stiamo parlando di sei volte in meno di una percentuale ben inferiore al 20% delle somme erogate per la clinica Pineta Grande, per esempio. E allora, qualsiasi ragione, pur fondata che ci può essere, non giustifica il divario visto e considerato che alla Sant’Anna esistono dei reparti e vengono anche ricoverati i cosiddetti acuti. Non solo, ma si tratta di una delle poche strutture sanitarie in Campania a mettere a disposizione dei cittadini la chirurgia dell’aborto, così come questo è regolato dalla celeberrima legge 194 del 1978.

Ovviamente, con questa miseria erogata ogni anno, va da se che il budget non basti e che ad un certo punto si esaurisca, così come è successo dallo scorso 15 novembre. La clinica ha scritto una lettera alla Regione Campania chiedendo almeno una minima revisione del budget che consenta di completare l’anno. La risposta che pubblichiamo insieme all’istanza e insieme all’elenco delle cliniche con i relativi importi di trasferimento, è stata degna di un burocrate sovietico, in stile scoperta dell’acqua calda: i budget “vanno distribuiti in maniera omogenea al fine di garantire l’assistenza nell’arco dell’intero anno.” “Un’eventuale modifica in plus dei limiti di spesa deve essere oggetto di apposti strumenti negoziali compatibili con gli indirizzi di programmazione regionale“.

Beh, omogenea questa ripartizione non sembra affatto. Perchè può darsi pure che alla clinica Pineta Grande ogni letto sia il luogo in cui si sperimenta una medicina mirabolante e miracolosa altamente innovativa e invece alla Sant’Anna vengono applicate le alchimie degli apprendisti stregoni, ma poco più di 60 euro annuali a posto letto a fronte dei 343 della Pineta Grande significa che la Regione Campania non consideri la Sant’Anna nemmeno una clinica, ma una sorta di ostello, di dormitorio per diseredati, quando in realtà non è così proprio a partire dal discorso degli interventi abortivi.

Comunque, nella lettera recepita freddamente dalla Regione e rispedita al mittente, la clinica Sant’Anna annuncia la chiusura sostanziale di tutti i reparti e di tutte le attività in regime di ricovero a partire dall’8 dicembre prossimo.

Insomma, un disastro perchè in quella clinica i ricoverati ci sono e hanno anche bisogno di cure.

 

QUI SOTTO LA LETTERA SCRITTA DALLA CLINICA SANT’ANNA IL 28 NOVEMBRE

 

QUI SOTTO LA LETTERA DI RISPOSTA SCRITTA DALLA REGIONE ATTRAVERSO L’ASL DI CASERTA RECAPITATA IERI, 4 DICEMBRE

 

QUI SOTTO L’ELENCO DELLE CLINICHE E DEI BUDGET ANNUALI COMPLESSIVI E PER POSTI LETTO