CASERTA. La commissione straordinaria, l’albo pretorio comunale, l’inversione di marcia di via S.Carlo e i lavori pubblici alla “comm’ ven ven”
24 Maggio 2025 - 19:55

Caserta (pm) – Dai primi provvedimenti adottati dalla terna commissariale del comune di Caserta si capisce che si è resa davvero conto del posto in cui è capitata. Va da sé che sapeva dove arrivava dalla dettagliata ed estesa relazione di scioglimento del consiglio comunale. Ma, una volta insediatasi al comune, avrà iniziato a toccare con mano lo stato di scadimento dell’apparato burocratico. E siamo convinti – convinzione, si badi bene, non gratuita o malevole, ma che si basa sulla pletora di fatti concludenti che sono stati accertati in sede ispettiva – che si stiano scontrando con il muro di gomma degli uffici, i quali, abituati a fare a proprio piacimento senza dover rendere conto a nessuno, presumiamo vivano con insofferenza il controllo commissariale. E non serve dire che lo stato giuridico del personale comunale è talmente lassista che permette a chiunque, con semplici espedienti, dall’usciere al dirigente, una sorda opposizione nel lavoro. D’altro canto, in questa come nella passata consiliatura, la minoranza in consiglio comunale e gli stessi consiglieri di maggioranza delle varie commissioni, hanno costantemente denunciato di non riuscire ad accedere e ad avere gli atti degli affari in discussione per l’esercizio del loro mandato. Un fatto, come ben si capisce, clamoroso, ma che non si è mai voluto correggere.
Per quanto riguarda noi, che abbiamo costantemente denunciato questa pratica oscura delle carte “impenetrabili” che si consumava a palazzo Castropignano, il risanamento del comune di cui è incaricata la commissione straordinaria impone che la macchina amministrativa sia rivoltata come un calzino. Senza indulgenze, rimuovendo chi deve essere rimosso, mettendo ordine negli uffici ed esigendo che ognuno faccia il dovere per il quale è retribuito. E, ove possibile, designando sub-commissari o applicando impiegati esterni per surrogare gli inadatti. Passando dal vecchio costume per il quale non c’è mai stato un responsabile dei continui disservizi anche gravissimi, alla immediata azione disciplinare per ogni inefficienza.
Poiché siamo in argomento, cogliamo l’occasione per perorare verso i commissari comunali la nostra idea di sempre per un albo pretorio realmente accessibile e trasparente. A maggior ragione oggi per un comune sciolto per condizionamento camorristico. Gli attuali criteri di pubblicazione degli atti comunali sono fortemente discutibili e sembrano fare il gioco di chi non vuole che si metta il naso nei dossier più sensibili. Da un canto si pubblicano delle inezie, come il rimborso di pochi euro per il rimborso di multe stradali pagate in eccedenza, dall’altro si pubblicano per estratti generalmente inservibili o in forma parziale provvedimenti del valore di milioni di euro. La motivazione apparente di tale uso invoca puntualmente o la facoltà concessa dalla legge – come avviene nel caso delle licenze edilizie, benché, ad esempio, il ben più grande comune di Napoli le pubblichi integralmente – o la tutela della riservatezza degli interessati.
Ora, a parte che parlare di riservatezza per chi entri in contatto con la pubblica amministrazione ci sembra un controsenso, la questione sarebbe facilmente ovviabile omissando le generalità delle parti. E per il resto, la tecnologia informatica attuale consente di alimentare l’albo pretorio di un comune come quello di Caserta senza particolari limiti di capacità. La normativa di settore, peraltro, prevede gli obblighi minimi di pubblicazione degli atti amministrativi. Ma in pari tempo auspica l’estensione, da parte delle singole amministrazioni, di tali obblighi per una conoscenza sempre più ampia ed estesa delle decisioni pubbliche.
Senza girarci ancora attorno, per la opacità che ha caratterizzato, anche per questo aspetto, le cose a Caserta, la commissione straordinaria farebbe cosa notevole se disponesse, fin d’ora, l’accessibilità totale ed integrale, mediante la pubblicazione all’albo comunale online, di tutti i provvedimenti finali completi dei loro allegati.
E torniamo all’inefficienza dell’apparato comunale di cui dicevamo. Da qualche giorno, a motivo di lavori stradali, c’è stata l’inversione del senso di marcia in via S. Carlo. La polizia municipale, con propria ordinanza, ha disposto che la ditta esecutrice delle opere provvedesse all’installazione della segnaletica stradale necessaria. E qua viene il bello.
In questa città, signori commissari a cui vi è estranea la cultura locale, dovete sapere che quasi ogni ditta incaricata di lavori pubblici lavora “comm’ ven ven”, che dal diletto può essere tradotto come alla meno peggio. Anche se poi la liquidazione è richiesta come se si fosse lavorato a regola d’arte. Talmente i controlli sono stati sempre aleatori.
Dalle foto che pubblichiamo, ecco quale cartello stradale è stato installato e come è stato installato. Non bisogna essere certo esperti di polizia stradale per accorgersi che più di qualcosa non va. Ma qui, anche se siamo nel capoluogo ed in molti dei comuni della provincia non si arriva a questi livelli così bassi, non si è mai andati troppo per il sottile.
IL NUOVO DIVIETO DI ACCESSO IN VIA SAN CARLO
