CASERTA. L’attore Toni Servillo in tre film alla 78^ Mostra Cinematografica di Venezia
7 Settembre 2021 - 16:18
CASERTA – Sarà protagonista della 78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia con tre film: Qui rido io di Mario Martone, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, entrambe le pellicole in concorso, e Ariaferma di Leonardo di Costanzo, fuori concorso.
Stiamo parlando di Toni Servillo, l’attore casertano 62enne il quale, autodidatta appassionato di teatro fin da piccolo, recitò le prime sue battute nell’oratorio salesiano di Caserta.
Nel film di Martone interpreta Eduardo Scarpetta, il grande commediografo napoletano, padre naturale dei fratelli De Filippo: Eduardo, Peppino e Titina. Un ruolo che per lui è la chiusura di un cerchio.
“Gli allestimenti teatrali di Eduardo De Filippo mi hanno permesso di girare il mondo. Con Sabato, Domenica e Lunedì abbiamo fatto una settimana di tutto esaurito al Barbican di Londra”, racconta Servillo. “Non avrei mai immaginato di mettere in scena Scarpetta, dell’occasione datami da Mario Martone mi ha affascinato la possibilità di portare il teatro al cinema. Qui rido io racconta di quanta vita è fatto il teatro e di quanto è fatta la vita. Ci sono momenti in cui è difficile capire se si è su un palcoscenico o in casa, se si parla di finzione o realtà”.
Ne “E’ stata la mano di Dio”, film che racconta l’adolescenza di Paolo Sorrentino in una Napoli degli anni ’80, Toni Servillo interpreta la figura del padre del regista.
Sorrentino aveva solo 16 anni quando i suoi genitori morirono all’improvviso e in modo del tutto inaspettato, avvelenati dal monossido di carbonio per una fuga di gas nella casa di villeggiatura della famiglia. Lui avrebbe dovuto essere con loro quel fine settimana, se non avesse ottenuto il permesso di restare a casa da solo, per la prima volta nella sua vita, per vedere Maradona in trasferta con il Napoli.
A completare la triade c’è infine Ariaferma di Leonardo Di Costanzo parte della selezione ufficiale del festival, ma fuori concorso. Qui Servillo recita per la prima volta assieme a Silvio Orlando portando sullo schermo la storia di un carcere in dismissione dove una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni.