CASERTA. Le ex-Casermette, le manovre per cementificarle e le iniziative del Comitato Caserta Città di Pace per il verde e la memoria storica dell’area

28 Aprile 2025 - 17:40

Caserta (pm) – Nella giornata di domani, lo storico Comitato Caserta Città di Pace – che riunisce le associazioni ed i movimenti civici ed ambientalisti più attivi della città  – si ritroverà presso le ex-Casermette sul viale Carlo III, a confine con il comune di San Nicola la Strada, per commemorare la cosiddetta Resa di Caserta –  in rievocazione degli 80 anni dalla firma dello “Strumento di resa locale delle forze tedesche e delle altre forze poste sotto il comando o il controllo del Comando Tedesco Sud-ovest”, sottoscritto il 29 aprile 1945 nella Reggia di Caserta  dalle forze armate alleate vincitrici e da quelle capitolate, che pose fine alla Seconda guerra mondiale.

style="background-color:rgba(0, 0, 0, 0)" class="has-inline-color has-vivid-red-color">LA LOCANDINA DELL’INIZIATIVA

L’iniziativa rientra tra quelle che da qualche tempo il Comitato – cui aderiscono  LIPU odv Caserta, Comitato per il Centro sociale ex Canapificio odv, Città Viva odv, UISP Caserta, Hermes Roller Caserta, Legambiente Caserta, Cittadinanzattiva, Associazione Paolo Broccoli, L’altraItalia Ambiente, Acqua Pulita, Spazio Donna, U.I.C.I. e U.N.I.Vo.C. Caserta, ARCI, Medici per l’Ambiente-ISDE Caserta, Fiab Caserta in Bici, Pax Christi, MovimentoBlu – Coordinamento Caserta, SVG (Servizio Volontariato Civile – Protezione Civile) – ha intrapreso in relazione al Manifesto per il Futuro delle Ex-Casermette di Caserta che si è dato (in calce, il documento), con il quale si prefiggere la valorizzazione dell’ex-area militare, della estensione di oltre 5 ettari, in proprietà del comune di Caserta ed in stato di  sostanziale abbandono.

Per essa viene auspicato che divenga parco pubblico verde e venga istituito un Museo della Pace e della Memoria.

La mattina è prevista la visita del luogo da parte di gruppi di studenti delle superiori. Nel pomeriggio, il professore  Gianni Cerchia, ordinario di insegnamenti storici, terrà una conferenza sulla significativa ricorrenza.

L’area delle ex-Casermette è sostanzialmente misconosciuta dalla maggior parte dei casertani. Si deve all’attivismo per il verde pubblico del Comitato Caserta Città di Pace se essa sta tornando all’attenzione delle persone in chiave ambientale, perché divenga un “polmone verde” nella città che nell’indice del clima aggiornato al 2024 (che misura il benessere climatico dei capoluoghi di provincia italiani), pubblicato dal Sole 24Ore, figura buon ultima in assoluto nel Paese, con un pietoso 107° posto su 107.

LA GRAFICA DEL SOLE 24ORE SU CASERTA ALL’ULTIMO POSTO DELL’INDICE DEL CLIMA

Storicamente, le ex Casermette erano composte da un compendio di circa 54 edifici militari dell’esercito italiano ed in uso ai tedeschi prima dell’ottobre 1943. Caduti in abbandono, i fabbricati e l’area erano totalmente abbandonati e la popolazione li aveva spogliati di tutte le finestre, porte, linee elettriche, infissi e impianti idraulici.

Dal gennaio 1944 al luglio 1945, divenne base del 32nd Station Hospital dell’esercito americano a supporto delle forze alleate nel teatro del mediterraneo. L’ospedale  era organizzato su 750 posti letto, con una capacità totale di 1.000 posti letto. Una seconda unità ospedaliera dello stesso reparto sanitario era stata istituita a Tlemcen, in Algeria (febbraio 1943-dicembre 1943).

Grazie alle indicazioni di un fedele lettore di CasertaCe.net, Gennaro Laurenza, abbiamo scoperto che i reduci americani del 32nd Station Hospital che operarono a Caserta, oltre ad aver creato un proprio sito web ricco di documentazione e fotografie della propria permanenza casertana, periodicamente hanno tenuto dei raduni commemorativi, talvolta, oltre che negli Stati Uniti, anche qui.

DOCUMENTI STORICI DEL 32nd STATION HOSPITAL. IN BASSO LA PIANTA DEL CAMPO

Questa circostanza è sorprendente perché, mentre quegli ex-soldati hanno un tale riguardo alla propria storia, questa da noi è totalmente rimossa, benché ne siamo totalmente parte in causa.

Speriamo che questo 80° annuale della Resa di Caserta dia lo spunto per nuovi studi storici delle vicende che hanno visto protagonista il nostro territorio.

In verità, le potenzialità dell’area libera non erano sfuggite alla giunta comunale – per noi, la giunta “edilizia” per antonomasia, datane la coazione a voler costruire indiscriminatamente – di Caserta. Negli archivi leggiamo che essa compariva nel piano triennale delle opere pubbliche, varato a marzo 2024 – assessore ai lavori pubblici Massimiliano Marzo – alla voce Recupero area ex Casermette, con un apporto di capitale privato di oltre 11milioni di euro e per la ipotizzata realizzazione di un polo sportivo e di una clinica riabilitativa.

Poi, ad aprile di quest’anno, apprendiamo che l’area è stata proposta per un finanziamento pubblico nell’ambito del bando governativo  per le aree dismesse o in disuso. L’intervento ipotizzato a palazzo Castropignano sarebbe quello di “trasformare il complesso in un centro polifunzionale dedicato alla cultura, all’arte e alla socialità. Oltre alla creazione di spazi espositivi per la Biennale di Arte e di Architettura”.

Ad essere seri, un pastrocchio bello e buono che ha come precondizione una ennesima colata di cemento, mentre la città ha bisogno evidente di verde più che mai.

Anche per queste scelte dissennate e più che opache, meno male che l’amministrazione è stata cacciata.

Converrà, però, al Comitato Caserta Città di Pace ed ai casertani più responsabili correre ai ripari per neutralizzare l’iniziativa comunale per dare corpo alle proprie e più che condivisibili idee per come è combinata Caserta sotto il profilo climatico ed ambientale.

IL MANIFESTO DEL COMITATO CASERTA CITTA’ DIPACE