CASERTA. L’imprenditore Caprio un giorno è triste, l’altro sorride. L’Osl riconosce a Conpat-Caserta Costruzioni un credito da 345 mila euro. Sarà da liquidare per intero e vi spieghiamo perché

22 Luglio 2022 - 18:44

Aveva chiesto per i lavori della bretella per la stazione Caserta Est 1 milione e 479 mila euro. Ma siccome il direttore dei lavori (che, forse, un po’, come si suol dire, “si è quagliato”) ha dato parere negativo su un bel pacchetto di riserve, l’Osl (qui non c’entra la procedura classica di massa passiva) ha dato il suo okay solo per una parte del credito richiesto

CASERTA (g.g.) – Sono giornate in agrodolce quelle dell’imprenditore Ubaldo Caprio. Da un lato è sottoposto ad una pesante indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito della ormai nota faccenda delle presunte mazzette sugli appalti gestiti da una strana centrale unica appaltante formata da sei comuni, cinque territorialmente omogenei (Piana

di Monte Verna, Vairano, Dragoni, Ruviano, Alvignano e Castel Campagnano) e un altro comune, Valle di Maddaloni, che con quel comune niente c’entra, ma che da anni è vicino alla sfera d’influenza imprenditoriale della famiglia Caprio; dall’altra parte, qualcosa di positivo, seppur parzialmente rispetto alla rivendicazione iniziale, succede al comune di Caserta, nelle stanze dell’Organo straordinario di liquidazione dei debiti maturati dall’ottobre 2011 al 23 aprile 2018, data di dichiarazione del secondo dissesto.

I nostri lettori sanno cosa sia e di che si occupa il consorzio Conpat, sempre fresco e arzillo nella partecipazione alle gare di aggiudicazione dei lavori pubblici. Una di queste riguardò i lavori di connessione stradale da e per la stazione di Caserta Est, cioè quella fermata ferroviaria-metropolitana che sarebbe dovuta sorgere in area Saint-Gobain/Nuovo Policlinico che, come può notare qualsiasi essere umano che passa in zona, non esiste; per un importo di 12 milioni di euro, migliaia in più, migliaia in meno. La rivendicazione, l’istanza di Ubaldo Caprio, riguarda evidentemente una porzione di questi lavori che i quali il Conpat ha indicato il nome di una delle sue consorziate, cioè la Casertana Costruzioni, storica ragione sociale dell’imprenditore originario di Casal di Principe, il quale ha chiesto il pagamento di spettanze per il valore di 1 milione e 479.532,04 euro.

Il percorso intrapreso è quello di un’interlocuzione diretta con l’Osl che, come non ci era noto, ma studiando delibere e determine si apprendono sempre cose nuove, non esiste solo per realizzare il procedimento fondamentale dell’individuazione di una massa passiva, consistente nei crediti vantati da fornitori di beni e servizi e non pagati dal comune, ma anche per governare che non c’entra nulla con la prima, ma su cui, ugualmente, gli Osl, nel caso di specie quello in opera per il secondo dissesto del comune di Caserta, possono esercitare piena potestà.

La cifra rivendicata da Conpat, sostanzialmente in nome e per conto della Casertana Costruzioni, è dentro alla categoria contabile, alla struttura di bilancio dei residui attivi e passivi – in questo caso passivi – frutto di obbligazioni contratte dai comuni per mancato pagamento di somme che appartenevano a fondi chiusi, cioè a fondi vincolati esclusivamente alla realizzazione di una data opera.

Il combinato tra una lunghissima circolare esplicativa messa a disposizione sin dal 1993 dal ministero degli Interni e il parere datato 2017 ed è erogato sempre dal Ministero degli interno, precisamente dalla porzione dedicata alle finanze locali, produce in sostanza, senza andare troppo per le lunghe per non allungarvi la barba, questa potestà degli Osl che, al di fuori della procedura principale, cioè al di fuori delle masse passive, aprono un contraddittorio su una questione diversa, precisamente collegata a rivendicazioni di credito attinenti a residui attivi e (in questo caso) passivi creati da fondi vincolati.

Attenzione, però, la funzione dell’Osl non è meramente notarile e in effetti c’è qualcosa che mescola le due procedure. Come capita infatti nella fase di determinazione della massa passiva, non è che un creditore chiede tre milioni di euro e l’Osl tanto certifica e tanto inserisce nella massa. Il credito viene esaminato, analizzato, in modo da stabilire se risponde ai requisiti previsti dalla legge per far parte dell’area di trattativa a scopo di liquidazione tra l’impresa che lo rivendica e lo Stato che sta lì a rappresentare, in un vero e proprio commissariamento, il comune debitore.

Per cui, lo stesso è stato fatto con il credito da Conpat-Casertana Costruzioni. Da quanto leggiamo nella delibera che pubblichiamo in calce, di questo milione e 479 mila euro, l’Osl ha definito genuinamente in diritto di avere in soddisfazione in quanto si tratta di una somma che originariamente ai fondi vincolati, 345.812,58 euro.

Ma quando vai in massa passiva, poi vai a trattare in base ad una contrattazione pari al 40/50% del importo che chiedi, nel caso dei crediti su fondi vincolati, l’Osl procede alla liquidazione esecutiva completa della somma stabilita. Per cui, riteniamo, che di qui a poco Conpat-Casertana Costruzioni incasseranno materialmente questi 345 mila euro, riconsegnando al contenzioso ordinario al comune di Caserta il milione e 479 mila euro a cui vanno sottratti i 345 mila euro, cioè la cifra che l’Osl non ha voluto riconoscere perché, concedeteci il termine, “impaccata” di riserve non riconosciute dal direttore dei Lavori, cioè pieno di quelle cosine che succedono durante l’esecuzione di un lavoro, formalmente degli imprevisti, che ne fanno crescere gli importi, andando, per pura coincidenza, per carità, a recuperare, magari, il super-ribasso grazie al quale una ditta si è aggiudicata il ribasso.

Di questa roba qui l’Osl non vuol sentire neppure parlare, considerandoli fatti riguardanti il rapporto tra Conpat-Caprio, Franco Biondi, Carlo Marino e compagnia.