CASERTA. Scompisciamoci di risate per non piangere. Leggete cosa aveva dichiarato a noi Casale sui Dresia e sul parcheggio Pollio e leggete cosa ha dovuto confessare sul progetto presentato dalla stessa famiglia

30 Marzo 2022 - 12:38

Costretto dal nostro articolo con cui avevamo smascherato l’operazione, il vicesindaco ha dovuto immediatamente ricorrere al giornale dell’amministrazione comunale che, nonostante fosse anche un po’ tardi per scombussolare le pagine, gli ha messo a disposizione la Prima su questo nuovo “hub per i turisti”, senza chiaramente fare alcun riferimento alla famiglia Dresia e a tutte le problematiche di legittimità che hanno connotato il rapporto di questa con l’amministrazione comunale. Sapete cosa ci ricorda questo progetto? Uno presentato da Ubaldo Caprio, con il sindaco Pio Del Gaudio, che prevedeva attrazioni e un super ristorante di fronte alla Reggia

CASERTA (g.g.) – Dichiarazione rilasciata dal vicesindaco nonché assessore alle Attività Produttive Emiliano

Casale durante un’intervista rilasciata a CasertaCe e pubblicata il giorno 24 gennaio 2022 sul parcheggio Pollio
: “Il prossimo affidamento non verrà fatto alla Sea Services, né a nessun’altra società in qualche modo collegata alla Sea Services“. Da qui, poi, il nostro candido commento: “Beh, come fa ad esserne così certo il vice sindaco? Probabilmente già conosce il nome delle ditte che hanno risposto alla mini gara. Sembra, in un certo qual modo, essere terminato l’idillio tra il Comune di Caserta e la famiglia Dresia[…]”.

Dichiarazione rilasciata dallo stesso Emiliano Casale al quotidiano napoletano Il Mattino nell’edizione odierna sull’approvazione del progetto per la nuova ex-Caserma Pollio presentato proprio dalla Sea Service della famiglia Dresia: “E’ stato l’unico progetto presentato nell’ultimo anno e mezzo e lo abbiamo ritenuto idoneo e soddisfacente. Dunque adesso appena completato l’iter sarà bandita la gara per l’appalto alla quale potranno partecipare tutte le ditte interessate.

Quando, alla fine degli anni Settanta e per buona parte degli anni Ottanta, fino a quella famosa puntata di Fantastico, in cui parlò del viaggio in Cina dell’allora premier Bettino Craxi, Beppe Grillo impazzava negli schermi della Rai, condividendo con il Trio, la palma del comico acclamato e maggiormente conteso dalle varie trasmissioni, lui utilizzava nei suoi monologhi una sorta di intercalare, uno strumento retorico tutto sommato non originalissimo, finalizzato a sottolineare l’assurdità, il contenuto paradossale, addirittura surreale, insomma, roba da non crederci, delle cose che raccontava: unendo il pollice e l’indice della mano destra e appoggiandole alla fronte in un movimento che poi diventava sempre più marcato, fino a quando diventava un pugno intero a percuotere quasi il viso, Grillo immancabilmente prorompeva: “Non è possibile…è incredibile…non ci si può credere…è una cosa pazzesca”.

A pensarci bene, queste frasette di qualificazione retorica il comico genovese le ha conservate anche quando i monologhi li ha cominciati a fare per promuovere il Movimento 5 Stelle, da lui fondato assieme alla buonanima di Gianroberto Casaleggio. Da tempo Grillo non fa più monologhi. La sua verve è stata imbrigliata, silenziata dalle necessità della realpolitik che hanno visto il movimento risucchiato dalle prassi e dalle mediazioni, il più delle volte al ribasso, grazie alle quali Cinque Stelle ha potuto essere forza di governo, non solo subito dopo le elezioni del 2018, ma anche oggi, in un esecutivo dentro al quale i ministri grillini sono in numero prevalente rispetto a quelli indicati dalle altre forze politiche della coalizione.

Il Grillo degli anni Ottanta, quello che denunciava gli sprechi di un viaggio in Cina a cui avevano partecipato due aerei pieni di persone di ogni genere, tutti appartenenti più o meno alla corte di Craxi, non si sarebbe fatto sfuggire l’occasione di spaccarsi letteralmente la testa dinanzi a queste due affermazioni del vicesindaco di Caserta, Casale. Perché qui non è sufficiente ricorrere agli strumenti, per noi usuali, dell’analisi che apre la strada alla condanna, alla riprovazione, alle forti critiche con cui proviamo ogni giorno a bersagliare il sistema con cui il potere viene gestito nell’amministrazione del capoluogo. Per salvare Emiliano Casale, rispetto all’incredibile dissonanza, a questa sorta di auto-smascheramento sulle sorti future dell’area che ha ospitato indegnamente il parcheggio gestito dalla famiglia Dresia, bisogna buttarla sul ridere, rifugiandoci in quel buffetto agrodolce che infliggiamo spesso a personaggi della politica casertana, i quali toccano un livello tale di degenerazione da creare una sorta di effetto rebound, tanto sfacciati da poterlo essere solo possedendo una particolarissima faccia di bronzo che alla fine, paradossalmente, ce li rende simpatici.

Citando una famosa serie di comiche americane del cinema muto andate in onda tanti anni fa anche in Italia, abbiamo battezzato questo “tipo” del politico casertano come “una simpatica canaglia”. Simpatica e canaglia esattamente come quei bambini che ne combinavano di cotte e di crude in quegli episodi dei cortometraggi del cinema muto.

Perché se ci mettessimo per davvero ad analizzare, a sottolineare, dovremmo andare anche al di là di ciò che abbiamo scritto ieri (CLICCA E LEGGI), cogliendo la clamorosa difformità di quello che Casale ha dichiarato a noi, affermando, senza se e senza ma, che la famiglia Dresia, che hanno comunque in Carlo Marino il loro riferimento politico e un’intesa forte con la famiglia Marzo, non avrebbe avuto più a che vedere con il parcheggio Pollio, anzi, anche la Sea Services non avrebbe mai avuto a che vedere con il parcheggio Pollio.

Non lo vogliamo fare, ma ai nostri lettori proponiamo il testo di questa dichiarazione, rispetto a quella rilasciata, evidentemente a seguito del nostro articolo di ieri pomeriggio, al sempre accogliente e ultimamente accoglientissimo quotidiano napoletano. A noi Casale dice quello che ha detto e a Il Mattino conferma, dato che non potrebbe fare altrimenti, essendo stato smascherato, che quella di Sea Services è l’unica offerta arrivata per trasformare l’area di via Pollio in un parcheggio però dotto di aree verdi, nuovi spazi funzionali eccetera.

Ora, a parte che il project financing funziona un po’ diversamente da come lascia intendere Casale quando parla di “unica offerta ricevuta”. Noi siamo di fronte al numero due dell’amministrazione comunale di Caserta che ha mentito spudoratamente sulla famiglia Dresia e sui rapporti di questa con il comune di Caserta.

Alt, ci siamo ripromessi di non indulgere in considerazioni di biasimo. D’altronde non servono ad un tubo, altrimenti i cittadini di Caserta, e ci riferiamo a quelli che non sono andati a votare alle elezioni comunali, non avrebbero lasciato la città alla mercé di un mandato elettorale deciso fondamentalmente da un certo tipo di voto orientato, iperclientelare, molto contiguo ad aree criminali, di cui anche Emiliano Casale, assieme ad altri signori delle preferenze, si è giovato e che la maggioranza silenziosa della città, astenendosi, ha reso determinante.