CASERTA. Tira brutta aria al Comune: si è dimesso il coordinatore dell’Ambito sociale C1 Carmine De Blasio, fu nominato da Marino su dritta dell’assessora regionale Fortini, amica di Sofia Flauto

24 Aprile 2022 - 12:23

La decisione è stata ufficializzata qualche giorno fa e questo ci permettere di aggiungere un altro anello ad una catena sempre più articolata e sospetta

 

CASERTA(g.g.) Carmine De Blasio ha rassegnato le dimissioni da coordinatore dell’Ambito sociale intercomunale denominato C1, che raccoglie, insieme al comune capoluogo che ne è capofila, anche quelli di Casagiove, San Nicola La Strada, Castel Morrone.

De Blasio era stato voluto fortemente dal sindaco di Caserta Carlo Marino, che ne aveva propiziato la nomina l’8 giugno scorso. Dopo poco più di 10 mesi, De Blasio se n’è andato. Il fatto potrebbe essere connesso all’indagine, condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, che ne ha delegato gli aspetti operativi alla Squadra Mobile della Questura di Caserta.

Un’indagine che, com’è noto, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati della ex assessora ai servizi sociali del comune capoluogo Maria Giovanna Sparago, indicata a suo tempo dal gruppo che fa capo all’ex consigliere regionale Luigi Bosco (CLIKKA E LEGGI), oggi, forse non a caso, subentrato, manco a dirlo, proprio nella delega che fu di questa funzionaria dell’amministrazione provinciale di Caserta, nativa e residente a Castel Morrone, come si diceva, altro comune appartenente all’Ambito C1 e che per di più l’ha nominata, recentemente, super consulente per i servizi sociali e dunque possibile referente di quell’Ambito C1 per la cui attività è indagata per una ipotesi di reato molto grave.

A quanto se ne sa, Carlo Marino aveva ascoltato molto, al tempo in cui scese Carmine De Blasio, i consigli di Lucia Fortini, al tempo, come ora, assessora regionale ai servizi sociali, oltre che alla pubblica istruzione. Tra i consulenti di Lucia Fortini c’era (ed è per questo che oggi vi proponiamouna foto già più volte pubblicata) Sofia Flauto, cioè l’ex moglie di Luigi Lagravanese, imprenditore dei servizi sociali di Casal di Principe, anche lui stra-indagato in questa inchiesta ed indicato più volte dai collaboratori di giustizia importanti, tra cui lo stesso Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone Sandokan, come il riferimento principale del clan dei casalesi nel grande business dei servizi sociali che vede anora oggi la cooperativa di Lagravanese, nonostante l’indagine Dda, incassare affidamenti, così come abbiamo dimostrato senza tema di smentita, da comuni importanti della provincia di Caseta, nel caso specifico Aversa, la cui dirigente Gemma Accardo ha sfruttato la folle normativa italiana che consente ad aziende, società, indagate per camorra, di continuare a far parte dell’elenco del mercato elettronico della pubblica amministrazione o Mepa, che dir si voglia, quando è del tutto evidente che occorrerebbe un’autority, ad esempio l’Anac, in grado di stabilire se ci siano le condizioni, non per espellere la società coinvolta, per carità, ma quantomeno per sospenderne la partecipazione.

La Flauto era il punto di riferimento della Eco, altra coooperativa al centro dell’indagine sul comune di Caserta e sulle attività nell’ambito C1, visto e considerato che il presunto accordo corruttivo tra l’ex moglie di Lagravanese e l’allora assessora Maria Giovanna Sparago, si basava proprio sull’ingresso di Eco nelle grandi partite che di lì a poco si sarebbero giocate con gli appalti dell’Ambito C1.

Per quell’ingresso, la Sparago dicendo chiaro e tondo alla sua interlocutrice che questi erano i precisi desideri del sindaco Carlo Marino, il cui ruolo è riconosciuto come tale anche dalla Dda e dagli inquirenti della Squadra Mobile di Caserta, pretese, senza se e senza ma, che nel primo giro di assunzioni di diverse figure professionali in Ambito C1, riguardassero Luana Picazio, moglie di Melone, come già avemmo a scrivere qualche tempo fa (CLIKKA E LEGGI) del dirigente, o qualcosa del genere, dell’Ecocar, titolare del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti della città di Caserta Stanislao Natale, professionista casertano vicino a Marino.

Non è detto che queste connessioni siano mere coincidenze. Anzi, fino a prova contraria, lo sono. Ma giornalisticamente parlando, è un dato di fatto che Carmine De Blasio, cioè il motore operativo dell’Ambito C1, dimessosi in questi giorni, fu consigliato a Carlo Marino dall’assessora regionale Lucia Fortini, a sua volta amica, al punto da farne sua consulente, di Sofia Flauto, ex moglie ma ancora in totale simbiosi professionale di Luigi Lagravanese, sospettato di essere un punto di riferimento del clan dei casalesi.

Sofia Flauto va dalla Sparago per insediare Eco, cioè la sua coop al centro dei meccanismi che avrebbero dovuto sovraintendere alle diverse gare. Per questo, sempre la Sparago, le chiede di assumere Luana Picazio, perchè l’assessora dice in una intercettazione, di cui a suo tempo abbiamo già scritto, questo era il desiderio di Carlo Marino, sindaco molto più dentro questa storia dei servizi sociali, di quanto non si possa immaginare, guardando superficialmente i primi documenti erogati al momento della richiesta formulata dalla Dda, di perquisire tanti luoghi e tante agenzie dei servizi sociali casertani, dell’agro aversano e del mondragonese in particolare, come figure forndamenti dei citati Luigi Lagravanese e Sofia Flauto, di Pasquale Capriglione, patron e fondametale fulcro di tante trame politiche che lo hanno visto impregno in prima linea, ad esempio alle ultime eelzioni di Carinola, quando, insieme al consigliere regionale Giovanni Zannini, si è prodigato tantissimo candidando anche sua figlia per la vittoria elettorale di un’altra figlia, stavolta di quel Pasquale Di Blasio, presidente chiacchieratissimo del Consorzio idrico di Terra di lavoro e scuderio di Zannini, come hanno dimostrano le recenti assunzioni, a dir poco inquietanti, di Giovanni Innocenti e della signorina Esposito.

Questo è. Non significa nulla, ripetiamo fino a prova contraria, ma è sicuramente materia di lavoro.