ROBA DA PAZZI. L’ex assessora ai servizi sociali del comune di Caserta Sparago, indagata dalla Dda per fatti riguardanti l’Ambito C1, si è fatta nominare consulente dal suo comune. Uscita dalla porta, rientrata dalla finestra

23 Febbraio 2022 - 13:50

Certe volte rimaniamo interdetti perchè non ci rendiamo conto se una letterale ignoranza delle norme determini decisioni sconcertanti com’è sicuramente questa, visto e considerato che il comune di Castel Morrone appartiene allo stesso Ambito C1 oggetto dell’indagine o se invece ci sia una sorta di dipendenza o di attitudine luciferina a sfidare la legge. Non ha atteso nemmeno la chiusura delle indagini, che comuqnue non sarebbe stato sufficiente

 

CASERTA – (g.g.) Nella carrellata dei principali contenuti relativi all’inchiesta ancora in corso della Dda su camorra e servizi sociali nei comuni casertani, oggi ci occupiamo del comune di Caserta. Come ricorderanno i nostri lettori più attenti, quando abbiamo, poco più di due mesi fa, illustrato il contenuto del decreto di perquisizione, chiesto ed ottenuto ai publbici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia, l’intromissione di Sofia Flauto, formalmente ex moglie di Luigi Ginotto Lagravanese, accusato da più pentiti di essere un braccio operativo del clan dei casalesi nel settore degli appalti per i cosiddetti servizi alla persona, nell’assessorato ai servizi sociali di Caserta, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Maria Giovanna Sparago, funzionaria dell’amministrazione provinciale di Caserta ed espressione del gruppo politico di Luigi Bosco, oggi trasmigrato nel movimento  di Clemente Mastella Noi di Centro.

Una rapida informazione che abbiamo appreso un comunicato stampa dei giorni scorsi, dall’8, forse 9 febbraio, Maria Giovanna Sparago è, per nomina formale firmata dal sindaco di Castel Morrone Cristoforo Villano la nuova consulente, a titolo gratuito, per, leggiamo testualmente dall’atto amministrativo, “le Politiche di inclusione sociale, la Cittadinanza attiva, le Politiche sul disagio, l’Associazionismo, le Politiche attive del lavoro”.

Leggiamo dal sito ufficiale del comune di Castel Morrone che, della delega ai servizi sociali, è titolare l’assessora Valentina D’Errico. Non conosciamo lo stato dei rapporti tra la citata assessora e Maria Giovanna Sparago. Riteniamo che siano molto buoni, perchè un consulente come la Sparago che fino a qualche mese fa ha svolto le funzioni di assessore ai servizi sociali del comune capoluogo, è a dir poco ingombrante.

Sarebbe dunque normale se si venisse a creare una sorta di sudditanza psicologica dell’assessora D’Errico di fronte a “cotanta competenza e a cotanta autorevolezza”.

Il comune di Castel Morrone è uno dei componenti dell’Ambito intercomunale di gestione dei servizi sociali, denominato C1, di cui Caserta è capofila. Un organismo che, la Sparago conosce come le sue tasche, proprio per aver gestito i servizi sociali della città in un ampio periodo della passata consiliatura. E d’altronde, l’ipotesi di reato che viene formulata dalla Dda ai suoi danni, riguarda proprio una presunta turbativa d’asta relativa al concorso per la selezione del personale da utilizzare nell’Ambito C1 quale supporto per la redazione del Piano di Zona, contestata ai sensi dell’articolo 353 bis del codice penale, il quale regola la particolare fattispecie relativa alle procedure ad evidenza pubblica fondate su bandi costruiti in maniera tale da incorporare di fatto il nome del vincitore o dei vincitori.

Ricordiamo che l’indagine è ancora in corso e dunque i magistrati inquirenti, insieme agli uomini della Squadra Mobile di Caserta stanno valutando tante cose, a partire dall’esistenza o dalla non esistenza dei gravi indizi di colpevolezza, e dall’esistenza o dalla non esistenza delle ragioni cautelari, cioè pericolo di fuga, reiterazione del reato, inquinamento delle prove.

In poche parole, il fatto che a dicembre la Dda sia venuta allo scoperto con il decreto di perquisizione, non vuol dire assolutamente, lo diciamo in forza di una casistica robusta in materia che possa essere esclusa già da ora l’adozione di misure restrittive della libertà personale. E’ possibile dunque che si proceda con tutti gli indagati a piede libero, ma è anche possibile, com’è successo in decine di altri casi, che persone colpite da un decreto di perquisizione, vengano poi interessate anche da un provvedimento restrittivo che non necessariamente debba essere quello di u arresto in carcere o ai domiciliari, ma può anche concretizzarsi in un obbligo o divieto di dimora, in un obbligo di firma eccetera.

Quanto possa essere provvida la decisione di Maria Giovanna Sparago di assumere un incarico di consulenza nel settore dei servizi alla persona in un comune che fa parte dell’Ambito sociale C1, redattore di quel Piano di Zona, per il quale da assessore a Caserta è stata indagata insieme all’ex moglie del presunto camorrista Luigi Lagravanese, non può essere materia di ulteriore trattazione.

Nessuno può mettere in discussione il diritto di Maria Giovanna Sparago di proclamare la sua piena estraneità ai fatti contestati. Non solo non è in discussione il diritto, ma noi per primi, qualora lei lo ritenesse, potremmo ospitare senza filtri e integralmente ogni suo pensiero, in merito all’inchiesta giudiziaria che la coinvolge.

Detto questo, però, e detto pure che ognuno è libero di fare quello che meglio ritiene, c’era proprio la necessità di assumere un ruolo che permetterà comunque alla Sparago, direttamente o attraverso l’assessora D’Errico, di conoscere tutto quello che viene trattato dentro agli organismi, dentro agli uffici dell’Ambito sociale C1, di cui il comune di Castel Morrone fa parte insieme a quello capoluogo, a San Nicola La Strada e a Casagiove.

Uno che volesse pensar male, potrebbe anche affermare che la Sparago sia uscita dalla porta e sia rientrata dalla finestra. E questo dentro ad un’indagine in corso e nella quale ha ancora rilievo la questione della necessità o della non necessità di applicare misure cautelari restrittive della libertà personale.

Mettendo in relazione questa circostanza e la nomina formale, ufficiale, ottenuta dalla Sparago dal comune di Castel Morrone, parlare di temerarietà non rappresenta certo un abuso retorico.