CASERTANA. La Serie B è ancora lontana, ma questa società ha già vinto
7 Settembre 2018 - 10:30
CASERTA – Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.
È così che Antonello Venditti descriverebbe il legame esistente tra i rossoblu ed i suoi tifosi dopo anni di delusioni, di fallimenti, di campi di periferia e serie minori. Una passione mai veramente sopita e riscoppiata in queste sere di fine estate grazie ad una faraonica campagna acquisti e, soprattutto, grazie ad un Presidente, Giuseppe D’Agostino, che merita tutti gli onori.
Solo in un paio di anni è riuscito a rimettere sui giusti binari una società che sembrava destinata a deragliare ancora una volta. Se Caserta ed i suoi appassionati possono finalmente tornare a sognare, il merito è suo.
Una persona seria, che non fa mai il passo più lungo della gamba, che ha capito che prima dei giocatori che scendono in campo ci sono altre cose fondamentali per poter puntare ad obiettivi importanti: rispettare le scadenze (economiche e non), lasciar parlare i fatti prima di far proclami, affidarsi a professionsti in ogni settore e dare libero sfogo alla ventata di freschezza portata da un giovane casertano, l’addetto stampa Giuseppe Frondella, capace di potenziare e dare risonanza mediatica ad ogni piccolo successo dei rossoblu.
Se la Casertana ha piazzato colpi importanti è certamente merito del Presidente e del DS Aniello
Chissà, forse il numero uno rossoblu ha osservato ciò che si faceva nelle stanze del PalaMaggiò ed ha semplicemente fatto tutto l’opposto.
In una delle poche città d’Italia in cui forse il calcio è il secondo sport dietro al basket (ma il sorpasso è praticamente già avvenuto), questa dirigenza è riuscita a riportare oltre 5.000 persone al Pinto non per una partita di cartello che vale la promozione, ma per la sola presentazione della squadra.
Un giocatore come Antonio Floro Flores, uno da 54 gol in Serie A, uno di quelli che i ragazzini casertani acquistavano durante le estenuanti aste estive fantacalcistiche solo pochi mesi fa, ora veste la casacca rossoblu, evidente segno di discontinuità con un passato magro di soddisfazioni.
Certo, il sogno di tutti è quella Serie B che al Pinto manca da 27 anni, dai tempi di Sasà Campilongo e Pasquale Suppa, ma indipendentemente da quelli che saranno i risultati sportivi, questa Casertana ha già vinto.
Lo ha fatto perché ha riportato la città allo stadio e perché ha regalato un sogno ai suoi supporters.
E a volte può bastare anche solo quello.
Ruben Romitelli