CASTEL VOLTURNO ALLE ELEZIONI. La “conversione” di Giovanni Parente: da Pasquale Marrandino male assoluto, dalle liti per la carica di vicesindaco, alla pace fatta

26 Marzo 2024 - 13:47

5 anni fa usò parole di fuoco durante la campagna elettorale. Uscì addirittura dalla giunta quando Luigi Petrella nominò vicesindaco Marrandino. Oggi addirittura candida la figlia già promessa all’altra Petrella, con Marrandino sindaco, con buona pace della coerenza politica

CASTEL VOLTURNO – Nell’ultimo articolo dedicato alle elezioni comunali di Castel Volturno, in particolar modo a ciò che accade nella coalizione di Zannini-Magliocca-De Luca, perché diciamolo forte e chiaro, Zannini è oggi come ieri uomo di riferimento del presidente della Regione espresso dalla sinistra, abbiamo fatto cenno anche all’adesione a questo cartello politico-elettorale del commercialista Giovanni Parente.


Scrivemmo, rievocando i fatti di 5 anni or sono, della profonda avversione che il professionista di Castel Volturno sviluppava, al tempo, nei confronti di Pasquale Marrandino, che avendo costituito un rapporto di tipo biologico, di comuni attitudini – per dirla tutta, i due si comprendono al volo – con Giovanni Zannini, è il candidato sindaco di questo gruppo, spalleggiato dall’ex presidente del consiglio comunale Giulio Natale e dal consigliere comunale Ambrosone, entrambi nominalmente di Forza Italia, ma in realtà zanniniani e quindi deluchiani perché, per i comodi di Fulvio Martusciello coordinatore regionale di quelli che, a questo punto, possiamo definire (almeno in provincia di Caserta) gli ex berlusconiani, questi voteranno la Forza Italia targata De Luca, in quanto targata Zannini.


Che non c’entra nulla con la Forza Italia che, a livello nazionale, è alleata in una coalizione di centrodestra che governa il Paese e che ha in Antonio Tajani la sua punta avanzata.
Ma su questo punto torneremo già nei prossimi giorni perché occorre allargare il quadro delle responsabilità all’assoluta inconsistenza di Fratelli d’Italia e di chi la dirige in provincia di Caserta, visto che per motivi misteriosi o per perdere tempo dietro alle gonnelle di questa o quell’altra milf-soubrette, non svolge la sua funzione che consisterebbe nel portare il caso-Caserta, pressoché inqualificabile dal punto di vista politico, al tavolo nazionale dei leader.
Ma torniamo a Giovanni Parente: la sua figliola Angela era data, fino a qualche tempo fa, come sicura candidata nella coalizione che appoggerà Petrella.
Poi qualcosa è ambiato e ci troviamo oggi Giovanni Parente al servizio di Pasquale Marrandino.
Quello che diceva a noi cinque anni fa è niente rispetto a quello che ha fatto poi all’interno della giunta di Luigi Petrella, in cui entrò da assessore al Bilancio.


Quando Petrella, infatti, nominò proprio Marrandino come vicesindaco, Parente lo considerò un affronto personale. Non era, infatti, solamente una questione di ambizione non realizzata.
C’era questo ma c’era soprattutto che quella sua ambizione aveva invece gratificato il personaggio che, per motivi suoi, Giovanni Parente riteneva il più deliqualificato, se non addirittura il più squalificato, della politica locale.
Questa è storia.
Ed è storia anche il fatto che Parente, alla fine, si dimise da quella giunta, non riuscendo ad elaborare il lutto della nomina di Pasquale Marrandino a vicesindaco.

Insomma Parente, specializzato in nomine, visto che ai tempi di Cosentino ne fece incetta in tutta la provincia di Caserta e non solo, si sarebbe sentito gratificato da “un’attenzione” fattagli da Giovanni Zannini.
Un’attenzione che ha provocato in lui un sentimento prevalente di tipo riparatorio che, all’improvviso, si è tradotto in un colpo di spugna su tutto il casino che in passato ha fatto intorno alla figura di Marrandino che oggi non solo appoggerà, ma sosterrà con l’impegno diretto di sua figlia Angela la quale, per questo motivo, ha mancato ad un impegno già preso con l’altra Petrella candidata.