CHE ONORE: Filippo Abbate il grazzanisano ci ha chiamati sciacalli. Ma per noi l’assunzione di suo nipote e quella del nipote della vigilessa-presidente di commissione sono piene di ombre
28 Marzo 2025 - 13:39

Questo qui si vuole candidare alle regionali con Forza Italia e tutto sommato ha le carte in regola. E’ arrivato al posto giusto al momento giusto. Poi se vuol fare a sportellate con noi, si accomodi pure e si informi in giro com’è andata a finire con tanti altri che ci hanno provato

BELLONA/CAMIGLIANO (g.g.) Figuriamoci, siamo abituati a ricevere insulti da una certa politica e da certi politici. Peraltro di solito attacchiamo piani più alti di quelli occupati da un Filippo Abbate qualsiasi. Per quella che è stata tutta la storia di questo soggetto in analisi, dall’infanzia ad ora, essere appellati da lui “sciacalli”, la consideriamo una medaglia, l’ennesima medaglia, apposta sul nostro petto e riconosciuta oggi come non accadeva purtroppo in passato anche da molte istituzioni a partire dalla magistratura e dalle forze dell’odine che in tutti questi anni hanno acquisito prove e controprove sulla genuinità e soprattutto sulla utilità nella lotta al malaffare operata da CasertaCe come d’altronde si può ben dedurre da molti avvenimenti di cronaca nera e giudiziaria avvenuti negli ultimi due o tre anni. Filippo Abbate si può, al proposito, informare in giro se non ha seguito bene molte attività di polizia giudiziaria attivate dalla magistratura inquirente che oggi è indotta da molteplici dati di fatto a ritenere quasi sempre che l’apporto di CasertaCe sia ormai importantissimo per coadiuvare l’esercizio dell’azione penale, stabilita e riconosciuta dalla Costituzione.
Detto questo siccome le chiacchiere stanno a zero, Filippo Abbate, come potete leggere dal post che ci ha dedicato e che pubblichiamo integralmente all’inizio di questo articolo, dato che noi democratici e liberali lo siamo sul serio, ritiene l’assunzione di suo nipote nei ranghi impiegatizi del Comune di Camigliano un normale, anzi nobile effetto di una procedura discriminata solo e solamente dalla meritocrazia.
I dubbi che avevamo espresso nell’articolo che vi riproponiamo (CLICCA QUI PER LEGGERLO) sono finanche aumentati in questi giorni.
Per chi non volesse trasferirsi alla lettura del nostro precedente elaborato, vi ribadiamo sinteticamente la storia. C’è un interpello da parte del Comune di Camigliano che solo il 31 luglio 2024 è entrato a far parte di un gruppo di Comuni pugliesi, calabresi, siciliani del sud Campania e dell’Irpinia che hanno costituito anni prima dell’ingresso di Camigliano una graduatoria di idonei a partecipare eventualmente ad interpelli effettuati dai comuni partecipanti e sempre relativi alla categoria professionale per la quale la graduatoria orizzontale, ossia senza una classifica di punteggio (l’Asmel inserisce quelli che hanno da 7 in poi) è stata aperta. Concorsi di fatto legati al diritto di tutti quelli che rispondono all’interpello di concorrere, per l’appunto quella data assunzione. L’ingresso di Emanuel Villano all’interno della graduatoria degli aventi diritto agli interpelli da parte dei comuni partecipanti all’elenco organizzato da Asmel deve essere avvenuto più o meno contestualmente alla fatidica data del 31 luglio 2024 quando Camigliano si presentava agli sportelli di Asmel con tutti i documenti ottenendo l’ingresso in questa sorta di consorzio di enti locali.
Manco a dirlo qualche mese dopo alla fatidica data del 31 luglio Camigliano fa l’interpello e ovviamente tutti i siciliani, i pugliesi, i calabresi della graduatoria non rispondono. Vi partecipano solo 7 concorrenti tra cui naturalmente il nipote di Abbate.
La commissione giudicatrice è presieduta dalla signora Giovanna Agostini, vigilessa di Bellona in servizio al Comune di Formicola. Manco a dirlo il nipote di Filippo Abbate sbaraglia la concorrenza e vince il concorso.
Già questo sarebbe sufficiente, nella semplice considerazione cronologica dei fatti, ad avanzare serie perplessità su questo esito. Ma probabilmente, essendo noi rassegnati al fatto che certi meccanismi funzionano così e il lavoro lo prende solo chi ha dei santi in paradiso o delle forti raccomandazioni, non ci saremmo occupati di una vicenda relativa, tutto sommato, a due micro comuni, essendo le nostre giornate letteralmente schiacciate dagli impegni professionali, inflittici dalle macro trastole che si consumano a Caserta, ad Aversa a Marcianise, Mondragone, Capua etc
Ma quando abbiamo scoperto che Duilio Agostini nipote della vigilessa Giovanna Agostini presidente della commissione aggiudicatrice che ha assunto Emanuel Villano, è stato a sua volta assorbito, appena un mese dopo, negli organici del Comune di Camigliano, in questo caso da vigile urbano, e vabbè, abbiamo detto, ma questi sono proprio senza vergogna e per questo motivo abbiamo deciso di occuparci della vicenda
Ora, se questa può essere spiegata solo con la discriminante della meritocrazia, embè, ci permetta Filippo Abbate di ricorre ad una pernacchia, ma a quella nobile, culturalmente evoluta di Edoardo De Filippo. Sfidiamo tutti i Camiglianesi, i Bellonesi o una qualsiasi persona che ha letto il racconto dei fatti ad affermare e ad argomentare il motivo per il quale uno dovrebbe chiedere a scatola chiusa che il nipote di Filippo Abbate sia sicuramente stato assunto in quanto infuso dalla scienza amministrativa. Questa doppietta di assunzioni è stata realizzata, Emanuel Villano Duilio Agostini- legga bene Abbate e legga bene il suo sodale di Camigliano, la fascia tricolore Antonio Veltre -, in assenza della segretaria comunale D’Alessio in congedo per gravidanza. Siamo sicuri che la segretaria comunale avrebbe acceso il semaforo verde rispetto a tutto quello che aveva in testa il sindaco Veltre e il vice sindaco, ma sindaco di fatto di Bellona, Filippo Abbate?
Per quanto riguarda, infine, la questione etnica glielo diciamo un’altra volta: lei Abbate è un grazzanisano. Il fatto di essere nato, cresciuto e pasciuto a Bellona come lei afferma non le ha tolto una certa impronta di appartenenza. Il che non significa necessariamente collegare la valutazione a un fatto negativo. Ma lei è un grazzanisano con la G maiuscola. Questione di sangue.