COLPO DI SCENA: De Luca disarma l’Asi, ma la Presidente Pignetti fa un blitz e assegna decine di lotti nell’area EX IMPRECO
30 Dicembre 2022 - 13:12
A 24 mesi di distanza dalla “devolution”, con cui la Regione Campania aveva affidato all’Asi l’intera gestione delle aree un tempo a disposizione del controverso consorzio, la giunta ha innescato una secca marcia indietro riprendendosi il loro controllo. A questo punto il Cda dell’Asi ha approfittato dei giorni che separano l’approvazione della legge, già avvenuta e l’approvazione del Burc, per operare un blitz che però dovrebbe risultare inutile
CASERTA( g.g.) – Suvvia, Presidente Pignetti non si arrabbi e tra tutte le nefandezze di cui ci accusa non torni ad accusarci di essere anche misogini, nemici delle donne, perché la migliore civiltà liberale, quella venuta fuori dai buoni maestri dell’illuminismo, e non da quelli che, nello stesso periodo, il liberalismo e i lumi della Ragione li usarono come ancelle di una visione iper ideologica proprio nella giornata di oggi, 30 dicembre 2022, dire l’anniversario più truce, dato che, in questa giornata, esattamente 100 anni fa cioè il 30 dicembre 1922, il ventesimo secolo inaugurava il pantheon dei suoi orrori, dei suoi tanti genocidi, con l’inaugurazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche o URSS oppure ancora Unione Sovietica che dir si voglia.
Cosa c’azzecchino questi discorsi con la presidente del consorzio Asi di Caserta Raffaela Pignetti, non lo so, a dire il vero, neppure io. Come si suol dire, l’ho buttata lì perché tra le accuse di essere un estorsore di quel gentiluomo aristocratico di Ferdinando Canciello, quello di essere un diffamatore seriale, il rilievo sulla misoginia è quello che mi ha provocato un retrogusto al cui senso sicuramente la signora Pignetti non è interessata, ma, bene inteso solo se trova il tempo, tra le sue tante attività decisive per il futuro di questa terra riesce a leggere, magari consigliata dal suo amico e sedicente liberal-radicale, il remuneratissimo dall’Asi di Caserta avvocato Giuseppe Rossodivita, qualche sceneggiatura, scritta dal due volte premio Strega Ennio Flaiano, per i monumentali film di Federico Fellini, ma non solo.
Dunque, non si arrabbi, Presidente, se facciamo qualche battuta. Abbiamo capito che lei, Presidente, è molto suscettibile e quando si arrabbia, cioè sempre, dimentica che un personaggio pubblico può anche star lì un attimo a riflettere e a considerare misericordiosamente l’idea che un po’ di satira politica, un po’ di denuncia giornalistica possa fare bene pure a lui, in questo caso a lei.
Nelle ultime 24-48 ore ci ha incuriosito una sorta di chiamata alle armi dei riservisti di famiglia, con la discesa in campo del papà della presidente, il quale genitore ultimamente ha impugnato la spada, brandendola nei social contro il target preferito di famiglia, cioè contro il sottoscritto. Ma ancor di più ci ha incuriosito – e lo affermiamo con simpatia, relax Presidente – la sua scelta di farsi fotografare vestita dalle insegne universali, tendenti all’eternità, di quello che noi nell’occidente europeo mediterraneo nei paesi di origine linguistica latina, definiamo Babbo Natale. Lei è una bella donna e sta bene con tutto. Ora, se questo apprezzamento traduce una patologia misogina, vabbé sono giorni di festa, e gli studi professionali sono schiusi, ma le prometto che il 10 gennaio sarò steso sul lettino dello psicanalista per farmi curare. Nei giorni successivi all’ultimo articolo di risposta ad uno dei suoi tanti furibondi attacchi (a proposito nei prossimi giorni ci confrontiamo un attimo anche sulla distrazione dei fondi di cui lei pure mi ha accusato, insieme a tutti i vizi capitali e alle piaghe d’Egitto) mi sono chiesto e ci siamo chiesti, come giornale, se nella decisione di farsi fotografare e di “socializzare” come Babbo Natale, come una bella Babbo Natale (vabbè, se proprio ci tiene glielo diciamo: lei è brutta e racchia, altrimenti non è contenta) ci fosse qualche significato che andasse al di là delle ricorrenze di questi giorni oppure che mettesse insieme le medesime con l’azione amministrativa che la Presidente Pignetti afferma di svolgere con grande capacità e che, invece, noi, riteniamo, svolga male, al timone del consorzio intercomunale per le Aree di sviluppo industriale della provincia di Caserta. Ci si è accesa la proverbiale lampadina quando ieri, leggendo un po’ di documenti connessi alla Legge Finanziaria della Regione Campania, approvata nei giorni scorsi, ci siamo imbattuti in un emendamento, proposto direttamente dalla giunta, cioè dal governatore De Luca in persona, e ovviamente approvato. Ma per capire bene di ciò che stiamo parlando occorre riavvolgere il nastro di dodici mesi: due anni fa, infatti, non cospargemmo certo di fiori l’articolo che dedicammo al contenuto di quella legge Finanziaria, del pacchetto di programmazione approvato a fine del 2020 per il 2021.
De Luca aveva voluti che tutti i terreni dell’ex, complicatissimo e in parte famigeratissimo consorzio Impreco entrassero nella gestione diretta, nel cono di potestà dell’Asi. Di per se, l’operazione poteva anche essere sensata. Per noi lo sarebbe stata se avesse riguardato una qualsiasi altra Asi d’Italia, ma non per quella di Caserta, non per quello che era stato il pregresso del consorzio Impreco e lo scrivemmo, con ampia dovizia di argomentazioni.
In occasione di questa Finanziaria la Regione ha sorprendentemente revocato quell’atto di demolizione. Ri-avocando a se la piena potestà dispositiva di quei terreni.
Uno può pensare che il confronto istituzionale tra Asi e Regione Campania possa aver portato ad un presa d’atto delle difficoltà sopravvenute, visto che nel corso di 24 mesi, nulla si era saputo in merito ai programmi della Presidente Pignetti e del suo Cda intorno al destino delle aree ex Impreco. Al contrario, improvvisamente, manco a dirlo, dopo l’approvazione della Legge Finanziaria, che revoca ogni potere dell’Asi su quei terreni, è saltato fuori un atto deliberativo con cui il Presidente Pignetti e il Cda hanno sancito l’assegnazione provvisoria di diversi lotti di terreno a decine di aziende. Ciò, nelle more della pubblicazione della Legge Finanziaria della Regione.
Evviva, Eureka: abbiamo scoperto, dunque, il motivo per cui la Presidente Pignetti ha indossato i panni di Babbo Natale. Noi, riconosciamo di averla sottovalutata. Non c’è un solo gesto, infatti, neppure quello apparentemente più futile che non incubi un significato importante. Babbo Natale inteso come portatore di doni al mulino dello sviluppo e della caratterizzazione produttiva, industriale dei territori della provincia di Caserta.
Fuor di cazzeggio e svestendo i panni di improbabili imitatori degli spiazzanti aforismi di Ennio Flaiano sulle italiche nefandezze, ci chiediamo quali possano essere stati i motivi per cui l’Asi abbia pubblicato in un momento preciso, cioè subito dopo l’approvazione della legge finanziaria della regione, l’elenco delle assegnazioni provvisorie dei terreni ex Impreco.
E’ lecito, è fondato chiedersi perchè proprio con questa coincidenza temporale, incuneandosi tra l’approvazione e la pubblicazione del testo, atto quest’ultimo che rende realmente esecutiva una legge dello Stato e/o delle Regioni, incuneandosi, dunque, dentro a queste benedette more, autentica terra di nessuno delegificata e a disposizione per ogni eccentrico esercizio del pensiero e delle opere del genere umano. Magari a questi interrogativi potrebbe rispondere proprio Babbo Natale, ma siccome siamo fuori tempo, e la vediamo complicata che la Pignetti possa assumere, in violenza della biologia, le sembianze della Befana. Per cui, riteniamo di avere scarse possibilità di ottenere lumi sui nostri dubbi.
Ovviamente nel momento in cui la Finanziaria della Regione verrà pubblicata nel Burc, l’assegnazione provvisoria di questi terreni si autoeliminerà, ma magari quelli dell’Asi, a partire da chi tira politicamente ed economicamente i fili del consorzio, potranno sempre dire che De Luca, un bel mattino, si è svegliato e ha fatto il De Luca e che quindi gli impegni presi, noi, politici e promotori economici, lobbisti assortiti e affini li abbiamo mantenuti assegnando provvisoriamente i terreni. Per tal motivo, se gli imprenditori assegnatari sono proprio arrabbiati, se la prendessero con l’eccentrico salernitano.