CONCORSI TRUCCATI nell’Esercito. I NOMI di tutti e 15 gli arrestati. 135 indagati e…

17 Ottobre 2018 - 21:35

CASERTA – Siamo in grado di rendere noti tutti e 15 i nomi degli arrestati dell’inchiesta sui concorsi truccati per le assunzioni nell’Esercito italiano. Già stamattina abbiamo dedicato due articoli alla vicenda (CLICCA QUI PER LEGGERNE UNO).

Mancava solo l’elenco completo dei nomi. Eccolo:

Fabio Ametrano, 43 anni
Angelo Annunziato, 39 anni
Ciro Auricchio, 26 anni
Stefano Cuomo, 43 anni
Rcco D’Amelia, 29 anni
Massimo Di Palma, 50 anni
Giuseppe Claudio Fastampa, 54 anni, maresciallo della Guardia di Finanza
Ciro Fiore, 70 anni
Domenico Fiume, 60 anni
Francesco Interra, 28 anni
Il generale Luigi Masiello, di cui abbiamo scritto a lungo già stamattina, 67 anni, ischitano
Raffaele Russo, 49 anni
Claudio Testa, 50 anni
Sabato Vacchiano, anche lui già citato nel nostro articolo di stamattina, artigliere dell’esercito 36enne
e infine il casertano di Capodrise anche lui arci citato da CasertaCe, già arrestato ad agosto per un altro filone della stessa indagine, Giuseppe Zarrillo, 53 anni.

Solo quest’ultimo è finito in carcere, mentre tutti gli altri si tovano agli arresti domiciliari.

Sempre rimanendo alla stessa notizia, la procura di Napoli ha già chiuso l’indagine, notificando l’atto che vale come informazione di garanzia, a 135 persone che poi sono i presunti beneficiari dei concorsi truccati. Non solo, dell’elenco fa parte anche qualche familiare che, una volta incassato il risultato per il proprio congiunto, ha diffuso il meccanismo, informando anche amici e conoscenti della possibilità che c’era di conoscere in anticipo l’algoritmo e quindi le risposte giuste alle domande a responso ultiplo.

La figura di maggior spicco di questa indagine è senza dubbio quella del generale Luigi Masiello. Quando, stamattina i finanzieri hanno bussato alla porta della sua casa in un esclusivo quartiere del Vomero, l’alto ufficiale in pensione ha lanciato dalla finestra il telefono cellulare.

Giornalista pubblicista, ovviamente sospeso in quanto in custodia cautelare ai domiciliari, il generale, evidentemente al tempo appena andato in pensione, si è candidato al consiglio comunale di Napoli nel 2016 con la lista Napoli Popolare a sostegno della candidatura a sindaco dell’esponente del Partito Democratico, Valeria Valente.

Masiello raccolse 343 preferenze e non venne eletto. In particolare, le attivita’ investigative hanno fatto emergere l’ideazione da parte di Claudio Testa, l’ingegnere ‘mente’ della banda, e di Stefano Cuomo, di un articolato meccanismo fraudolento. Il funzionamento di tale meccanismo era divulgato ai partecipanti da Fabio Ametrano, militare della Marina, alcuni giorni prima dell’inizio della prova selettiva dietro il versamento di 15mila euro, pari a un anno intero di stipendio del candidato che cosi’ era sicuro di superare la prova.

I quattro agivano dietro lo schermo di scuole di formazione che erano dirette da Ciro Auricchio, Rocco D’Amelia, Giuseppe Fastampa, Ciro Fiore, lo stesso Luigi Masiello, Raffaele Russo, Sabato Vacchiano e Giuseppe Zarrillo. In questo modo un numero alto di concorrenti erano in grado di superare la prova di cultura generale. Due gli stratagemmi: il primo è il già citato algoritmo applicabile alla maggior parte dei quesiti che consisteva in una combinazione di quattro componenti numeriche da sommare tra loro il cui risultato totale serviva a individuare tra le possibili risposte quella esatta.

C’era poi una dispensa per le materie non coperte dall’algoritmo. Avendo ottenuto l’idoneita’ nelle successive fasi concorsuali, 43 di questi concorrenti sono stati inseriti nelle graduatorie di merito delle singole Forze Armate: 30 per l’Esercito, 5 per l’Aeronautica Militare, 4 per Marina Militare e Capitaneria di porto.

Dario e Sabatino? I fottitori dello Stato“: questa e’ una frase che e’ comparsa in una foto che e’ stata recuperata dagli investigatori su uno dei cellulari di un indagato poi finito agli arresti, dell’appena citato Sabato Vicchiano. Una immagine scattata in un pub mentre stringe un bicchiere accanto ad un altro uomo, come se stesse brindando. A questa foto e al modo sfacciato di comportarsi che si fa riferimento nell’ordinanza di custodia cautelare, a firma del gip Linda Comella.