Consorzio idrico. Il trio di Giovanni Zannini. Il rapporto costi-benefici dell’assunzione del concessionario Innocenti, di Costanza Esposito e Francesco Gagliardo
2 Novembre 2019 - 12:29
Caserta – Li abbiamo lasciati diversi mesi fa alle loro prime esperienze da dipendenti a temp determinato del consorzio idrico di terra di lavoro. La triade fatta assumere dal consigliere regionale Giovanni Zannini, vive, almeno in teoria, le ultime fasi del proprio contratto visto che, se non andiamo errati, fu assunta grazie ad un avviso pubblico, dell’estate 2018, con il quale il consorzio idrico del disastro, del buco di centinaia di milioni di euro, individuava nelle creazione di posti di staff, badate bene, totalmente disancorati dai processi funzionali messi in opera dai dipendenti veri, ma esclusivamente al servizio del presidente Pasquale di Biasio. La soluzione ai propri mali.
Un carrozzone indecente, maneggiato da un manipolo di politici senza scrupoli che pur di conservare e consolidare il proprio potere, i propri agi, la propria possibilità di campare con 10/12.000 euro al mese senza fare un tubo, taccheggiano ogni giorno come sta accadendo nel consorzio idrico, il danaro che i cittadini mettono nelle casse pubbliche, sudandosi la giornata e pagando tasse inique.
Qual è stata l’esperienza, ma soprattutto, cos’ha prodotto l’esperienza nel consorzio idrico dei signori Giovanni Innocenzi, Costanza Esposito e Francesco Gagliardo, assunti per indicazione diretta del consigliere regionale di Mondragone.
Prendiamo il caso di Innocenzi, per esempio: la sua famiglia gestisce una concessionaria di auto ad aversa.
Si possono citare i nomi e i cognomi di almeno 100 persone che lo hanno incrociato all’interno dei locali in qui si sviluppa questa attività, a svolgere mansioni operative.
Questo, di per sé, può anche non significare nulla. Sarebbe così se ci fosse un sistema di controllo delle presenze e delle assenze degli uffici consortili. questo vale per Innocenti, ma vale per tutti gli altri che hanno svolto e stanno svolgendo i cosiddetti incarichi di staff.
Con le modalità suddette si è scelto di legarsi al cosiddetto “modello binario staff-line” senza considerare, ovviamente, le criticità estreme di un ente che non dovrebbe neppure concepire l’idea di fare assunzioni a tempo determinato, dando incarichi di staff alle clientele della politica locale, in questo caso di turno al centro-sinistra, ma col centro-destra è stata esattamente la stessa cosa.
Per cui, l’unica unità di controllo del Staffisti è quella del presidente. E allora, verrebbe da dire, chi controlla in controllore?
Dunque, Innocenti, svolge la funzione di imprenditore e quella di dipendente pubblico. In questa seconda produce in misura tale da meritarsi lo stipendio che si incassa?
Il medesimo discorso vale per Costanza Esposito e per Gagliardo. Quali sono gli atti del consorzio per cui gli staffisti possono dimostrare di aver svolto una funzione determinante?
Le direttive che di Biasio da alla Esposito sono finalizzate al bene dell’ente pubblico o sono finalizzate al bene dei politici della lottizzazione?
E il buon Gagliardo ha terminato la sua attività di apprendistato sulla “complicatissima” mansione di caricamento delle fatture?
Alla prossima puntata