COVID. SCUOLE CHIUSE A CASAGIOVE. Il sindaco Vozza: “Non conosciamo i dati sullo screening ASL a studenti, prof e dipendenti”. E sul contagio in città…
7 Dicembre 2020 - 16:25

La decisione presa dal sindaco Giuseppe Vozza è messa nero su bianco in un’ordinanza con cui ferma il rientro in classe di tutti gli alunni fino alla terza media, come previsto dalla zona arancione in vigore da ieri, domenica 6 dicembre
CASAGIOVE (l.v.r.) – Giuseppe Vozza come Andrea De Fillippo a Maddaloni e tanti altri sindaci della provincia di Caserta, ma comunque meglio di Carlo Marino nel capoluogo, anche se dobbiamo dire che fare peggio sarebbe stato complicato (LEGGI QUI PERCHE’).
In un’ordinanza firmata nella giornata di oggi il primo cittadino di Casagiove viene attuata la chiusura di tutte le scuole presenti nella città del casello di Caserta Nord. Una chiusura resa necessaria secondo l’amministrazione comunale per due fattori fondamentalmente . Il primo riguarda l’andamento del contagio, che vede a Casagiove la permanenza di 138 persone ancora contagiate da covid-19. Il sindaco Vozza motiva così la sua decisione e non non siamo totalmente d’accordo con il primo cittadino. Non che si voglia sottovalutare una pandemia, sarebbe stupido farlo, ma per analizzare in maniera chiara come i contagi stanno proseguendo in città non bisogna vedere il numero totale di attualmente positivi, condizionato dalla gravità della malattia sui soggetti, la lentezza o la celerità della guarigione e anche l’età media dei positivi perché, ormai è appurato, in un corpo più giovane la positività tende a regredire più facilmente, bensì è centrale guardare come va avanti la malattia, cioè come si è arrivati a questi 138 positivi odierni. Basare, quindi, le decisioni sui dati completi e non sull’andamento giornaliero è, a nostro avviso, un errore.
Per capire il secondo passaggio interessante di questo documento della fascia tricolore, siamo costretti a prendere una parte dell’ordinanza della Regione Campania numero 90 del 15 novembre scorso: “è dato mandato alle AA.SS.LL. territorialmente competenti di assicurare, dal 16 novembre 2020, l’effettuazione di screening, attraverso somministrazione di tamponi antigenici, su base volontaria, al personale, docente e non docente delle classi interessate, nonché agli alunni e relativi familiari conviventi“.
Due fattori, quindi, uno condivisibile e l’altro meno, che terranno gli studenti lontani dalle aule almeno fino al 22 dicembre, a meno che l’Asl e le scuole non inviino i dati in Municipio. E’ evidente qual è l’obiettivo di Vozza: decidere la riapertura solo se avrà alla mano il maggior numeri di dati relativi al contagio in città.