ELEZIONI REGIONALI. IL CASO DI MASSIMO SCHIAVONE. L’avevamo messo in guardia. Ecco le ultime 4 assunzioni di politici e parenti di politici fatte nelle Rsa di famiglia

4 Agosto 2020 - 19:00

CASERTA (g.g.) Massimo Schiavone, il più importante caso politico di questi ultimi giorni (il che la dice lunga su come stiamo combinati nella nostra provincia), spera ancora di disputare da candidato le prossime elezioni regionali. Nei social ha scritto che questa è solo un’interruzione e che presto si avranno sue notizie, in modo da riprendere la campagna elettorale. Intanto, la notizia, in attesa di quelle che Schiavone comunicherà ai suoi fans, la diamo noi: né il PD, né la lista De Luca Presidente, né Campania Libera, né Italia Viva  lo candideranno. Per due motivi. Il primo: destabilizzerebbe gli equilibri e provocherebbe delle defezioni. Il secondo: dei metodi utilizzati da lui e dal papà si parla e si parla molto. Per cui, almeno che non si tratti di una lista un po’ trash, difficile pensare che qualcuno dei promotori dei gruppi di candidati pro De Luca voglia condividere il rischio con la famiglia Schiavone.

Noi di CasertaCe, come spesso capita, ci siamo portati avanti con il lavoro in tempi non sospetti. Circa tre settimane fa scrivemmo, infatti, un articolo in cui con gentilezza e alto spirito costruttivo spiegavamo al papà di Massimo Schiavone, cioè al re delle Rsa casertane, che pur non avendo queste intenzioni, l’inesperienza stava conducendo lui e il figlio nel

sentiero pericoloso del voto di scambio.

L’assunzione con contratto a termine del vice sindaco di Pietravairano Zarone, premiato con un giro nella barca da un milione di euro e con tanto di foto postata su Facebook e da noi puntualmente pubblicata (GUARDA QUI), poi l’assunzione di un ex assessore di Cellole di cui, a questo punto, possiamo anche svelare il nome: si tratta di Umberto Sarno che da circa un mese lavora da Schiavone e che da quel momento lo sostiene. Attenzione, non affermiamo che esiste un rapporto tra causa ed effetto, cioè tra l’assunzione e il supporto elettorale a Schiavone, ma asseriamo che questo si mostra in apparenza, al di là delle intenzioni che non dobbiamo essere certo noi a valutare e a sindacare.

Mentre noi, giornalisticamente, dobbiamo rimarcare che Sarno fino a qualche tempo fa sosteneva Massimo Grimaldi. Ricordiamo che a Cellole, il 20 e 21 settembre prossimi, ci saranno anche le elezioni comunali e nella speranza dei due Schiavone, il Sarno potrebbe diventare il catalizzatore del voto alle Regionali per Massimo Schiavone che ovviamente sosterrebbe a modo suo la lista per cui Sarno si andrebbe a candidare.

Ma senior e junior si sono mossi, a quanto pare, a 360 gradi. In una loro azienda, in una Rsa, è stato infatti assunto il figlio di Lina Masella, consigliere comunale a Piedimonte Matese. Il cognome del ragazzo è Di Matteo e fino a prova contraria la sua assunzione non è connessa al voto delle Regionali, ma l’errore che gli Schiavone fanno è quello di comportarsi in modo tale che questa connessione diventa un’apparenza totalizzante che avvolge l’intera scena valutativa. Stessissimo discorso per l’assunzione, sempre in una delle Rsa di famiglia, di Melissa Castrillo, cognata del consigliere comunale di Baia e Latina, Giuseppe Marra. Dalle zone interne, all’immediato entroterra della costa domitia. Maurizio Di Puorto, neo assunto in una delle strutture degli Schiavone, è il fratello di Annamaria Di Puorto, assessore comunale a Cancello ed Arnone.

Potremmo anche continuare l’elenco. Nessuno, benché meno i due Schiavone ci possono accusare di nutrire un pregiudizio nei loro confronti. Tre settimane fa avevamo segnalato loro che questo comportamento avrebbe potuto far scaturire, non certezze, ma sospetti legittimati dalle coincidenze temporali. E’ chiaro, a questo punto, che molto difficilmente una lista, seppure minore, vada a collegarsi ad una situazione del genere. Perché, magari, a quel punto potrebbe essere lo stesso De Luca, a cui spetta sempre l’ultima parola sui candidati al consiglio regionali, a pronunciare l’altolà. Sarebbe un problema, perché dopo l’epurazione dalla lista di Noi Campani, il giovane imprenditore e politico di Sessa Aurunca rimarrebbe, come si suol dire, a piedi, avendo già investito tante energie spirituali e materiali in questa campagna elettorale.