Estorsioni a 360 gradi ai commercianti dell’AGRO AVERSANO. Pesante condanna definitiva per i due ras del gruppo Bidognetti
21 Maggio 2021 - 12:04
La Corte di Cassazione si è pronunciata facendo conoscere, nella mattinata odierna, il dispositivo. La vicenda è collegata ad una ordinanza e a un conseguente blitz delle forze dell’ordine che condusse all’arresto di 9 persone
LUSCIANO – La Cassazione ha confermato 2 condanne per altrettanti esponenti del clan dei Casalesi, fazione Bidognetti. Quattordici anni e 10 mesi per Giuseppe Ventre e 13 anni e 6 mesi per Luciano Di Cicco, entrambi di Lusciano, storica roccaforte della famiglia di Cicciotto ‘e mezzanotte. La Suprema Corte ha confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello ponendo rimedio ad un errore di calcolo sulla pena per Di Cicco, condannato in Appello a 14 anni e 6 mesi, per il quale quindi c’è stato uno sconto della pena finale.
Questa condanna dovrebbe essere legata all’operazione-Gramigna, cioè all’ordinanza, firmata da un gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, eseguita il 21 dicembre 2015, quando Ventre e Di Ciccio ma anche altri indagati, con l’accusa di aver compiuto estorsioni in nome e per conto del clan dei casalesi a diversi commercianti dell’agro aversano.