EX CONSORZIO IDRICO. E vai col tango: Giovanni Zannini “nomina” la sua pupilla Tonia Elia direttore generale. Anche Pasquale Di Biasio finisce sotto tutela
17 Settembre 2025 - 13:23

Figuriamoci: siamo sotto alle elezioni e il controllo deve essere ferreo. Ma qui ormai siamo a Sodoma e Gomorra. Un no limits a cui si è arrivati anche grazie alla lunga e sospetta distrazione, trascinatasi a Santa Maria Capua Vetere fino a qualche anno fa e poi ad Aversa fino ai tempi recenti, di chi avrebbe avuto il dovere di controllare e di indagare
CASERTA (g.g.) – La superficialità con cui la stragrande parte delle persone guarda alla politica rappresenta anche una sorta di clausola di salvaguardia, di protezione a favore di chi la politica la fa in un certo modo. Per questo motivo, da noi, non si forma un’opinion pubblica e non si forma nemmeno una cittadinanza, non diciamo attiva, ma quanto meno visibile, esistente. Fatti gravissimi come quelli che andiamo a raccontare in questo ennesimo articolo, finiscono, il più delle vote, a scivolare sulla pelle dei più. Ma noi non demordiamo, perché avvertiamo il dovere di realizzare queste denunce civili e perché ci divertiamo ancora fare questo mestiere. Per arrivare al punto cruciale dell’articolo di oggi dobbiamo partire da un ricordo personale.
Uno degli ultimi incontri, sicuramente l’ultimo avvenuto nella nostra redazione, tra chi firma quest’articolo e Giovanni Zannini fu, come sempre capitava, a sua richiesta. Gli ero amico, lui molto, molto, ma molto più furbo di me, conosceva il mio carattere e le mie debolezze, legate soprattutto alla difficoltà di dire no a persone a cui mi legavo in senso emotivo. Che poi erano le uniche a cui potevo legarmi realmente. Allora come ora, infatti, gli aspetti materiali della vita mi interessavano a cifra quasi vicina allo zero, mentre l’empatia rispetto ad una persona che io ritenevo mia amica, mi portavano a spendermi in maniera molto spesso illogica. Per cui siccome avevamo pubblicato un articolo, non certo elogiativo, nei confronti dell’allora segretaria del comune di Mondragone Antonella Elia, Tonia per gli amici, mi pregò, cercando di convincermi, con toni accorati, a non occuparmi, e quindi a non occuparci, di questa persona.
In quel frangente notai qualcosa di diverso dal solito in Giovanni Zannini. Un’apprensione più marcata, una perorazione più intensa. Comunque, come sempre succedeva, lo accontentai pur rimanendo perplesso sul modo con cui la dottoressa Elia svolgeva le sue funzioni a capo degli uffici delle burocrazie comunali mondragonesi.
Non mi stupii, dunque, dell’apprendere che Tonia Elia aveva seguito, non molto tempo dopo quel colloquio, Zannini, diventando in pratica la sua ombra e la sua segretaria reale, la coordinatrice del suo ufficio presso la regione Campania.
I due devono aver stabilito un rapporto sempre più stretto, se è vero come è vero che non c’è stata occasione in cui Zannini non ha cercato di far crescere, soprattutto da un punto di vista economico, la sua pupilla ( giusto per fare un esempio l’ente di gestione del programma di rimozione delle scorie naturali dalla centrale dismessa di sessa Aurunca-Garigliano), alla quale ha anche affidato le missioni più delicate come quella di presiedere la commissione esaminatrice, grazie alla quale l’allora presidente della provincia Giorgio Magliocca si guadagnò un’assunzione-barzelletta al comune di Sparanise con funzioni di coordinamento di settore a tempo indeterminato, categoria D. In pratica un posto fisso e molto ben remunerato a due chilometri dalla casa in cui abitava a Pignataro Maggiore, comune di cui era sindaco. Un posto tenuto lì in caldo per anni dato che in ufficio, a Sparanise, non si è recato nemmeno per sbaglio, fino a quando a farlo lo hanno costretto in pratica i magistrati della procura della Repubblica di Santa Matria Capua Vetere allor quando indagandolo pesantemente lo hanno costretto a dimettersi da questa carica e a rientrare in servizio da un’aspettativa che Magliocca sperava fosse molto, ma molto più lunga e che superasse anche il periodo di impegno da presidente della provincia investendo quello agognato di consigliere regionale e chissà, quello di parlamentare della Repubblica.
Fu Tonia Elia, insomma, a sancire formalmente l’assunzione di Giorgio Magliocca, in quel periodo fratello siamese di Giovanni Zannini, che lo teneva, però, saldamente al proprio guinzaglio proprio per fatti come quello della sua assunzione da parte di un comune, quello di Sparanise, che il consigliere regionale di Mondragone controllava saldamente.
Idrico Terra di Lavoro Spa è un vergognoso carrozzone di clientele, un ricottificio, in azione da anni e anni, come questo giornale scrive a ogni pie’ sospinto. Ha portato i libri in tribunale accedendo al Concordato preventivo, dopo aver accumulato 200 milioni di euro di debiti, poco meno di 400 miliardi delle vecchie lire, ma nonostante questo, proprio perché Zannini fa letteralmente il comodo suo, ha prodotto, alla fine dell’anno scorso, un bando per l’assunzione di un dirigente del settore Amministrativo-Affari generali dimostrando, ammesso e non concesso che ce ne fosse ancora bisogno, che l’Itl è un prodotto degenerato del già consorzio idrico.
Nei primi mesi di quest’anno, se non andiamo errati ad Aprile, questo bando ha prodotto l’assunzione, ma guardate un po’ che combinazione, sicuramente si è trattata di una procedura meritocratica e imparziale 😂😂😂 proprio di Tonia Elia. Dunque, Giovanni Zanini, che detta legge da dittatore e che ne ha fatte veramente di tutti i colori nell’ex consorzio idrico, ha preteso in pratica che la sua pupilla diventasse dirigente di Itl in modo da poter dare anche un’occhiata all’attività di Pasquale di Biasio e dei suoi consiglieri di amministrazione, messi, sostanzialmente, sotto tutela. Della serie, così ha pensato Zannini non si sa mai, questi stanno lì da decenni e magari potrebbero osare di farsi altri fatterelli loro, soprattutto ora che siamo alla vigilia delle elezioni regionali, senza chiedermi il permesso, come non può succedere,e questo lo aggiungiamo noi in qualsiasi regime dittattoriale e, tornando al nostro caso, nella dittatura zanniniana, quella della più bassa clientela che questa provincia abbia mai conosciuto e di un politica che, ancora oggi, fa strabuzzare gli occhi a chi, non abituato perché magari viene da fuori oppure ha cominciato ad approfondire fatti e questioni solo da poco tempo, resta incredulo di fronte a quello che Zannini ha fatto e soprattutto di fronte a quello che gli hanno consentito di fare poteri che per 6-7 anni si sono voltati letteralmente dall’altra parte e che ora troviamo placidamente seduti su poltrone di enti di sottogoverno ad addizionare indennità per migliaia e migliaia di euro per le loro già sontuose pensioni.
Ma siccome i dittatori quando conquistano il potere sviluppano, quasi sempre, la parabola della bulimia, frutto di una astrazione dalla realtà e di una concezione dell’ego che diventa anche perimetro esistenziale delle comunità, entrano in un meccanismo mentale della intoccabilità, ritengono conseguentemente anche di potersi permettere tutto e il contrario di tutto, di poter soddisfare ogni voglia, ogni capriccio senza contemplare l’idea che qualcuno dei propri sottoposti, dei propri vassalli possa semplicemente esprimere un’opinione o un’azione difformi.
Appartiene a questa forma mentis, a questa concezione di un potere illimitato, la notizia, concretizzatasi in questi giorni, della nomina della dottoressa Antonella Elia, Tonia per gli amici, a direttore generale di Itl Spa, funzione che va a cumulare con quella di dirigente degli Affari-Amministrativi definibili anche Affari generali.
Per cui oggi, come potere reale, Zannini, attraverso la sua pupilla (e sono tre) controlla tutto, ma proprio tutto, ed è come fosse lui il presidente di Itl. La Elia, insieme a quell’altro campionissimo di Gabriele Trombetta, già assessore comunale di Marcianise ai tempi della prima amministrazione di Antonello Velardi e insieme al professore più pieno di sé dell’università italiana, con cattedra, non a Yale, non a Oxford, non alla Sorbona, non alla Bocconi, non alla Normale di Pisa, ma, sia detto con rispetto, all’università del Molise di Campobasso Francesco Capalbo, fratello del giudice Ferruccio Capalbo, sta manovrando per ottenere il via libera al Concordato preventivo, che, poi, è una cosa che deve fare, in sostanza, Zannini – ed ecco perché lui sta disperatamente cerando di ricandidarsi in una lista civica di De Luca allo scopo di stare in maggioranza e non di andare i minoranza, come succederebbe nel caso fosse costretto a candidarsi con forza Italia. – ,visto e considerato che lui e Di Biasio hanno pagato tutti i creditori privati accollando sul settore pubblico, cioè su tutti i cittadini, l’enorme massa debitoria, dato che i creditori si chiamano Acqua Campania Spa, cioè la regione Campania, l’Enel e altri enti consimili.
Qualcosa avremo ancora da raccontarvi nei prossimi giorni sempre su questo autentico letamaio a cielo aperto dell’ex consorzio idrico.