Gennaro Caserta, eletto solo grazie a Lusini, ora vorrebbe disfarsi di lui e della Di Martino. Ma le assenze di Sara Pellegrino sono un avvertimento

26 Dicembre 2024 - 17:54

Queste le indiscrezioni all’indomani della infuocata seduta del Consiglio comunale dello scorso 17 dicembre. IN CALCE ALL’ARTICOLO IL VIDEO CON LE PAROLE DI GENNARO CASERTA

TEVEROLA (Federica Borrelli) – Dopo il terremoto politico – giudiziario, che ha portato agli arresti domiciliari i due ex sindaci di Teverola Biagio Lusini e Tommaso Barbato, per un’inchiesta su corruzione e abusi edilizi nell’ambito della lottizzazione Schiavone, la versione ‘riaggiornata’ del Consiglio comunale faticherebbe a riassestarsi a causa di alcune turbolenze interne.

Il rimasto, avvenuto per motivi di forza, di causa maggiore, tra surroghe e new entry, che hanno sostituito i dimissionari indagati, non avrebbe calmato gli animi degli amministratori in carica che starebbero in realtà cercando di rimuovere da tempo più di una macchia ostinata.

Voci ricorrenti, in questi giorni, nell’ambiente politico parlano, infatti, di un tentativo di pulizia d’immagine, dopo lo scandalo dell’inchiesta sulle mazzette, attraverso dei caldi e suggeriti inviti a taluni consiglieri ad abbandonare il proprio scranno nell’aula consiliare.
Un

primo tentativo – non propriamente riuscito – riguarderebbe l’ex assessore ai lavori pubblici Biagio Pezzella, anch’egli coinvolto nell’indagine lottizzazione.

A differenza dei suoi colleghi dimissionari, però, Pezzella difenderebbe il suo posto in consiglio comunale con le unghie e con i denti.
E’ anche vero che nei suoi confronti non vi è alcuna misura cautelare che lo obblighi, di fatto, ad arrendersi ad un destino diverso. Ed è così che avrebbe optato per una dichiarazione di indipendenza, vista da chi frequenta il palazzo comunale più come un compromesso trovato con la sua – non tanto ex – squadra, che come un atto di rivalsa.

Stando alle indiscrezioni, il Pezzella non sarebbe l’unico neo da rimuovere, se non quantomeno da isolare, in questa storia. Il primo cittadino Gennaro Caserta fremerebbe affinché anche Ellen Di Martino abbandoni la nave per placare definitivamente la tempesta della sua sindacatura.
Seppur non coinvolta direttamente all’interno dell’indagine, sulla testa di Di Martino penzolerebbe una spada di Damocle.
Nipote del boss Nicola Di Martino detto o’23, la consigliera starebbe pagando lo scotto del rapporto tra suo padre Pasquale (fratello del boss e di professione meccanico) e il reggente della piazza di Teverola Salvatore De Santis, come emerso dall’ordinanza della Dda di Napoli che mesi ne ha determinato l’arresto, con contestuale smantellamento del clan Picca – Di Martino.

La presenza in pianta stabile fuori ai seggi elettorali di giugno da parte di De Santis e il suo coinvolgimento con soggetti affiliati alla camorra, ha sempre fatto presagire che le 486 preferenze ottenute da Ellen Di Martino che – di fatto – hanno determinato la vittoria di Gennaro Caserta, fossero, in buona parte, di natura tutt’altro che spontanea.

Insomma, il dubbio che l’ombra della camorra aleggi sulla maggioranza non è di certo un segreto e se realmente il sindaco Caserta, come dicono, stia premendo per un allontanamento della consigliera Di Martino ciò non dovrebbe stupire. Ma anche lei, come il veterano Pezzella, pare intenzionata a rimanere ferma al suo posto, forse consapevole che proprio i suoi voti, con uno scarto di 230 da quelli del candidato sindaco Di Matteo, hanno materializza, per Caserta, la tanto agognata fascia tricolore.

Tuttavia, se finora abbiamo parlato di personaggi che scuoterebbero l’asse politico per la loro presenza nell’assemblea cittadina, c’è chi invece, pur assentandosi ha contribuito comunque a creare polemiche, alimentando le indiscrezioni sul malumore di Lusini, il quale, ben consapevole di aver determinato la vittoria di Gennaro Caserta, non ci sta, bora, ad essere trattato come un appestato.
Il riferimento è alla presidente del consiglio comunale Sara Pellegrino, assente agli ultimi due consigli comunali e rea, agli occhi di Gennaro Caserta, di aver causato alcune difficoltà per la sua maggioranza che hanno determinato le famose convocazioni last minute dei consigli comunali.

È stato, al riguardo, proprio il sindaco Caserta ad usare l’espressione ‘trabocchetti’ in un appello rivolto all’assente Pellegrino durante l’ultima Assise del 17 dicembre, in un breve video-intervento che vi riportiamo qui,sotto, a seguito della richiesta dell’opposizione di rinviare il consiglio comunale per il poco tempo a disposizione per studiare gli atti e le mancate conferenze dei capigruppo più volte rivendicate e mai organizzate.

Lusiniana da che si ha memoria, Pellegrino secondo i più, starebbe mandando un chiaro segnale ad un Gennaro Caserta sempre più intenzionato a discostare la sua figura da quella di Biagio Lusini, al quale però, ripetiamo, dato inconfutabile alla mano, deve la sua elezione a sindaco di Teverola grazie alle persone inserite dal Lusini stesso nella lista Teverola Futura.