IL CASO. Consigliere comunale prende a pugni vigile urbano, ma per i testimoni è una macchinazione del sindaco
3 Novembre 2023 - 10:55
In aula i testimoni hanno raccontato che quell’aggressione non è mai avvenuta.
CONCA DELLA CAMPANIA. Sotto processo con l’accusa di aggressione, minacce e false dichiarazioni, per il consigliere comunale di Conca della Campania, Antonio Simone, sembra che le accuse vadano, via via, smontandosi. Lui si è sempre dichiarato vittima di una macchinazione, e ieri, davanti al giudice, sono sfilati testimoni a suo favore, tra i quali Vittorio De Filippo, attuale consigliere di maggioranza a Roccamonfina e Franco Calce, vice sindaco di Conca della Campania.
De Filippo ha dichiarato che la moglie di Marco Capezzuto, presunta vittima dell’aggressione e, all’epoca dei fatti in servizio presso la polizia municipale di quel comune, gli avrebbe riferito che fu proprio il marito ad autoinfliggersi un pugno al volto, per poi far ricadere la colpa su Simone. Calce, invece, ha parlato di un pranzo al quale erano invitati sia Simone che Capezzuto e che, in quell’occasione, quest’ultimo avrebbe lasciato intendere che il pugno non c’era mai stato. Anzi, una terza persona, secondo la vittima presunta, avrebbe organizzato tutto: ovvero, l’attuale sindaco di Conca della Campania, David Lucio Simone, per dei motivi di rancore verso il suo omonimo, oggi imputato, Antonio Simone. Una vicenda giudiziaria che ha dell’incredibile.