IL COMMENTO MARCIANISE. Il sindaco Trombetta respinge la proposta sulla discontinuità e diventa così complice delle operazioni corsare e opache di Pasquale Salzillo

25 Gennaio 2025 - 20:06

Lo ha scritto chiaramente in un post pubblicato su Facebook, rovesciando indecentemente il piatto dei valori. Offre poltrone e definisce tutto ciò “salute pubblica” ma i Lavori Pubblici e l’Urbanistica, controllati dai poteri forti del vicesindaco, Angelo Piccolo & family restano un nodo insormontabile che Trombetta difende a spada tratta e facendolo si schiera a favore della concessione edilizia di Blucar con gli incarichi a Pino Riccio, con la illegale costruzione della casa targata Salzillo in via Gandhi e, aggiungiamo, in un articolo che pubblichiamo insieme a questo, con l’incredibile incarichi di Lavori Pubblici dato da Franca Nubifero a Di Giovanni, amico d’infanzia del vicesindaco

MARCIANISE (G.G.) – Abbiamo letto, senza attenderci nulla di che, ma solo per il rispetto dovuto alla istituzione più importante di un qualsiasi comune d’Italia, un post pubblicato in Facebook del sindaco Antonio Trombetta. Rispettando la struttura letterale di ciò che ha scritto, abbiamo capito che lui è pronto a fare un rimpasto di giunta per far entrare qualche assessore espresso dalla minoranza attuale in quello che diventerebbe, a suo dire, con un percorso originalissimo, un governo di salute pubblica.
Niente da fare per quante concerne la discontinuità, che, con un’altra affermazione complicatamente comprensibile, Trombetta considera un palese o camuffato ribaltone.
Ci sono delle persone a cui la natura ha dato la possibilità di parlare al contrario. Tu gli dici una parola, anche lunga, anche complicata, e loro in un decimo di secondo te la leggono alla rovescia.
Ora, secondo la dottrina di Antonio Trombetta, un rimpasto non sarebbe un ribaltone, ossia un ingresso nella maggioranza precostituita attraverso due ribaltoni, quello di Pratillo-Ricco e quello di Zannini-Gabriele Trombetta -Nicola Russo, ma un governo di salute pubblica.
Alla

faccia della salute. La concessione di poltrone, al di là delle solite chiacchiere che si dicono in queste occasioni sulla volontà di valorizzare i punti salienti dei reciproci programmi politico-elettorali, non è altro che un ulteriore ribaltone in quanto realizzato senza un processo politico che conduca ad una rivisitazione profonda dell’esperienza polito amministrativa realizzata fino ad oggi che il sindaco Trombetta difende a spada tratta, respingendo quindi in maniera surrettizia ma fino ad un certo punto quella che sarebbe l’unica possibilità di dialogo con la minoranza di centro sinistra che dovrebbe correggere il tiro anche da un punto di vista lessicale, togliendo di mezzo questa boiata di salute pubblica e sostituendola con una ben più seria proposta di governo istituzionale che salvaguardi cioè la tenuta del quadro politico solo in funzione di quella del quadro sociale della Città alla quale oggi magari nuocerebbe un altro anno di commissariamento.
Il centrosinistra non può sedersi al tavolo con il sindaco Trombetta con il cappello in mano, altrimenti renderebbe omogenea la sua identità a quella di un’amministrazione comunale il cui valore Trombetta rivendica chiudendo, dunque, la partita del confronto per un solo e unico motivo: lui ha in mano i numeri seppur di stretta misura. Ha 13 consiglieri su 25 grazie all’autolesionistica scelta di Maria Luigia Iodice la quale se ne va beatamente a Sidney in vacanza dimostrando a questo punto una chiara divergenza valutativa anche con le posizioni di suo marito Nicola Scognamiglio, il quale ci terrebbe a che la coniuge confermasse nel prossimo autunno il proprio seggio in consiglio regionale incontrando però il disinteresse in tale senso della coniuge che sta facendo di tutto, ma proprio di tutto, per non essere rieletta al punto che dubitiamo anche di una sua candidatura nel turno elettorale di ottobre novembre di quest’anno.
È la discontinuità l’elemento che, finalmente, il centro sinistra capitanato da Lina Tartaglione ha posto come fulcro irrinunciabile di nobiltà politica di un confronto per un governo istituzionale con le caratteristiche appena descritte.
Si è detto che questo giornale abbia preso di mira solo Pasquale Salzillo, considerandolo la fonte e il delta di tutte le nefandezze di tutti i problemi etici- morali dell’amministrazioni. Noi abbiamo preso di mira Pasquale Salzillo perché è stato lui attraverso una sorta di esibizione di bulimia da potere economica a realizzare una serie di operazioni, l’ultima delle quali rappresentata dalla casa di via Gandhi, su cui presto torneremo a parlare.
Lo abbiamo anche detto. Ci è umanamente simpatico, ma ormai siamo stati costretti ad ampliare la memoria della nostra elettronica per il numero impressionante di segnalazioni che riguardano fatti di natura immobiliare considerati illegali o illegittimi e che direttamente o indirettamente (tramite prestanomi) coinvolgono il vicesindaco. Sappia bene Pasquale Salzillo che noi abbiamo preso in considerazione al massimo il 10% di queste segnalazioni, di queste denunce, visto che tutte le altre non siamo riusciti nemmeno a leggerle in maniera attenta per quante queste sono.
Se il sindaco Trombetta non ci crede, possiamo favorirgli questa antologia, questo florilegio di presunte nefandezze.
E quale discontinuità ci può essere se questa non tocca non tanto Pasquale Salzillo come persona, ma i metodi che hanno condotto, ad esempio, a costruire quella casa sfruttando una volumetria inesistente per di più in zona B già satura e con qualcuno che ancora in questi giorni ha messo in mezzo la storia dell’utilizzo di spazi in altre zone B possedute e poi utilizzate per la casa di via Gandhi. Una vera bestialità come avremo modo di dimostrare nel prossimo articolo sulla vicenda di via Gandhi. Come non potremo esimerci dall’utilizzare, tra le trenta quaranta segnalazioni giunteci, altre due gravissime riguardanti un palazzo a tre piani in via Verdi ed un altro sito poco distante dalla Guardia di Finanza in via Santella.
Il sindaco Trombetta deve spiegare quale tratto di nobiltà c’è in questo modo di amministrare, in questo modo di usare la cosa pubblica. Deve dire, entrando nel dettaglio di questi fatti, su quali basi lui rivendica la bontà di un modello di governo respingendo a priori la richiesta di discontinuità formulata da Lina Tartaglione, in nome e per conto dei consiglieri di minoranza.
Ma noi a dimostrazione che non perseguitiamo nessuno abbiamo scritto oggi un articolo di cui questo rappresenta un supplemento valutativo di espressione del nostro pensiero su un altro settore, in cui sta succedendo a nostro avviso di tutto e di più.