IL FOCUS. L’ASL DEI MARIUOLI e dei PAGLIACCI. Non si sono fatti mancare nulla, anche un “Fabrizio Corona de’ noartri” che chiese ed ottenne da Carizzone più soldi di quanti Trezeguet ne dette al fotografo dei vip

18 Maggio 2021 - 11:48

Se ritenete che abbiamo forzato il titolo, vi accorgerete, invece, leggendo lo stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo in calce, di aver praticato, mai come in questa occasione, la misurata tecnica dell’understatement 

AVERSA(g.g.) L’Asl di Caserta, perchè questo, ripetiamo per la millesima volta, è vicenda che coinvolge mani e piedi l’intera istituzione sanitaria locale, non si è voluta proprio far mancare nulla. E così, mentre il vero Fabrizio Corona sviluppava la sua modalità scenica dalla cella del carcere, un altro Corona, chiaramente omonimo, cioè il pm Giovanni Corona seguiva le tracce dell’epigono casertano-aversano del fotografo playboy.

Oggi vi proponiamo la storia del Fabrizio Corona dell’Asl di Caserta. Un nome non c’è, ma la storia è solida. Non sarebbe impossibile conoscerla l’identità di questo personaggio al momento misterioso. La potrebbe rendere nota Luigi Carizzone, sempre lui, dirigente del Dipartimento della Salute Mentale dell’Asl, il quale, in una delle sue “libere conversazioni” con Francesco Della Ventura, col quale discorre più o meno amabilmente, salvo poi dirne di tutti i colori alle spalle, a partire dalla magistrale invenzione del suo soprannome boccettino di veleno, afferma di aver pagato 30mila euro (nell’ordinanza, riteniamo attingendo questa informazioni dall’informativa dei Nas, viene scritto precisamente 33mila euro) per non far uscire fuori delle foto compromettenti.

Siccome qui bisogna distinguere la citazione letterale dalla libera interpretazione, siccome il Boccaccio normanno, anche in questa occasione, si dà e si dà alla grande, meglio armare le virgolette: “Io ho pagato perchè si diceva che c’erano le foto che io andavo a chiavare con quella (…) ho sborsato per comprare il silenzio per chiavare.. e ora a quelle tre puttane le devo pure prendere (…), anzi devo vedere a che sta questa puttana….“.

Il resto lo leggete agevolmente nel breve stralcio da noi scelto per l’articolo di stamattina. Dunque, se abbiamo capito bene, c’è stato qualcuno che mentre il torello dipartimentale che solo saltuariamente, come lui racconta, faceva “filoffio”, dava il meglio di sè non si sa con chi, c’era un Fabrizio Corona o un suo emissario, insomma, fellinianamente parlando, un paparazzo che riprendeva questa scena….diciamocela tutta, un pò raccapricciante. Per fare in modo che le foto non fossero propagate, Carizzone pagò tariffe alla Fabrizio Corona. Infatti se il grande centravanti francese di origine argentina David Trezeqguet pagò 25mila euro per le foto che lo ritraevano con una donna che non era la moglie, Carizzone che, evidentemente, è uno più importante, più prestante, più incidente all’interno del gossip mondiale, ha pagato di più, cioè 30mila euro.

Va bè, ridiamoci sopra perchè ripetiamo, l’errore più grande sarebbe quello di circoscrivere questi episodi collegandoli ai comportamenti estemporanei di un numero limitato di persone. In realtà questa ordinanza ci dimostra che tra delinquenti che agivano, fiancheggiatori che mangiavano, di alti dirigenti che assistevano girando la faccia dall’altra parte perchè evidentemente avevano. a loro volta. la propria vita all’interno di altri processi amministrativi dell’Asl, erano centinaia e centinaia i dipendenti coinvolti.

Qualcuno dice: ma che lo ripetete a fare ogni volta questa cosa del commissariamento, tanto non lo fanno. Embè. E mica si testimonia un valore, un principio in cui si crede, legandolo esclusivamente alla realizzazione degli obiettivi che questo si pone. Il pragmatismo è utile, l’idealismo, pardon, l’idealità, è necessaria.

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA