Il fratello di “Gerardone” Napolitano “si prende” un’azienda agricola della Regione Campania come unico partecipante alla gara. Zannini? Noooo, non c’entra nulla

16 Luglio 2024 - 13:56

In questo articolo vi sintetizziamo i fatti, che potrete leggere nella determina che pubblichiamo in calce. È sicuramente solo una coincidenza che di mezzo ci sia una famiglia, già un corpo e un’anima con Peppe Valente, tra le più legate al consigliere regionale, che ne apprezza le grandi doti professionali, come dimostra la nomina di Gerardo Napolitano tra i revisori dei Conti dell’ex Consorzio Idrico, un ente non a caso senza macchia

MONDRAGONE – Chapeau. Chissà se l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo conosceva il bando riguardante la volontà della Regione, per cui dobbiamo ritenere la sua stessa volontà di assessore che agli uffici dà gli indirizzi di azione, di dare in concessione biennale due aziende agricole, ubicate fuori dai confini della Campania, ma entrambe appartenenti al patrimonio dell’ente di via Santa Lucia.

La prima struttura, Azienda Agricola di Montecoriolano, si trova in terra marchigiana, in provincia di Macerata, nel Comune di Potenza Picena; la seconda in terra laziale, “Azienda Agricola di Passerano” nel Comune di Gallicano, in provincia di Roma.

Se Caputo non conosceva queste intenzioni, sicuramente le conosceva Giovanni Zannini. Quest’ultimo magari dirà che non è così e che si tratta solamente di una coincidenza, quella che ha permesso ad una nota azienda agricola di Mondragone, la Ovosapiens, titolare Cristofaro Napolitano, commercialista e fratello di Gerardo Napolitano, in passato vicinissimi politicamente, nonché parenti di Giuseppe Valente, oggi, dopo le vicissitudini del Valente, divenuti un corpo ed un’anima con Zannini, che ha sempre considerato il simpatico Gerardone, come tanti lo chiamano, un professionista di livello, al punto da sponsorizzarlo per posti di rilievo e ben remunerati, come quello che occupa nell’ex Consorzio Idrico, all’interno del Collegio dei Revisori dei Conti.

Ma sicuramente, per carità, mica è detto che ci sia qualcosa di losco dietro a certe cose, Cristofaro Napolitano ha intercettato questo bando e, senza interpellare Zannini, vi ha partecipato.

Il bando in questione chiudeva i suoi termini il 20 maggio e solo per una mera coincidenza, per un colpo di fortuna, Ovosapiens – bravo Napolitano, hai fatto anche un simpatico calambour – è stato l’unico soggetto in lizza per la concessione biennale per lo sfruttamento dei beni di queste aziende agricole.

A dire il vero, leggendo il decreto dirigenziale, si capisce che la struttura importante è quella romana. Si capisce dai numeri della base d’asta e anche dal fatto che Cristofaro Napolitano ha deciso di partecipare solamente alla procedura dell’aggiudicazione di quello che formalmente viene definito secondo lotto.

Procedura utilizzata quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa, espressione che non deve trarre in inganno, dato che l’avverbio “economicamente” non significa che si formula solo un’offerta economica migliorativa rispetto alla base stabilita dall’aspirante concedente, ma significa che nell’economia complessiva di un obiettivo che si vuol raggiungere, deve essere compresa anche un’offerta tecnica. Della serie: io migliorerò la stalla, lo steccato, ecc. ecc.

In effetti Cristofaro Napolitano e la sua Ovosapiens hanno dovuto mettere a posto solo le carte. Come dice la pubblicità? Ti piace vincere facile?

La commissione formata dall’amministratore di queste due strutture agricole Benvenuto Vicinanza e dai due funzionari della Direzione Generale della Regione Arch. Bruno Schiano Lomoriello e Arch. Daniela Giaccio, partendo da una base economica di € 134.800,00 per i due anni, hanno accolto l’offerta migliorativa di Ovosapiens di € 152.499,24 oltre IVA, quindi meno di 20mila euro in più.

Il 3 luglio scorso è arrivato il via libera anche dal Rup.

Già da una decina di giorni i due fratelli si sono acquartierati nella loro fazenda romana.