IL SERVIZIO. Rogo di rifiuti e nube tossica a Teano e dintorni, l’ultima orrenda novità: l’Asl di Caserta ha bloccato la distribuzione di mangimi contaminati destinati agli animali
17 Settembre 2025 - 18:30

Si chiama “Smoke Tracer” il sistema usato dai chimici dell’azienda sanitaria in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, che ha permesso di tracciare la propagazione dei fumi e individuare le aree contaminate
TEANO / VAIRANO PATENORA / CAIANELLO / RIARDO /SPARANISE – (Elio Zanni) – Rogo di rifiuti e nube tossica a Teano e dintorni, a un mese dai fatti l’ultima sconcertante notizia in ordine di Tempo: l’Asl di Caserta ha bloccato la distribuzione di mangimi contaminati destinati agli animali. Le analisi sui campioni prelevati hanno rivelato la presenza di diossine a livelli superiori a quelli consentiti dalla normativa europea, sollevando il serio rischio che queste sostanze tossiche entrino nella catena alimentare. Ecco come l’incendio, scoppiato il 16 agosto a Teano e domato solo dopo quindi giorni di duro lavoro, continua a destare preoccupazione, tanto che Coldiretti ha recentemente segnalato la presenza di focolai attivi all’interno dei rifiuti carbonizzati.
In risposta a questa emergenza, l’Asl ha avviato una vasta campagna di controlli, utilizzando il sistema Smoke Tracer. Questo strumento, sviluppato in collaborazione con la Regione Campania e l’Istituto Zooprofilattico, è in grado di tracciare la propagazione dei fumi e individuare le aree più a rischio di contaminazione. Non si basa su un semplice raggio chilometrico, ma su un modello dinamico che considera vento, morfologia del territorio e altre variabili meteo-climatiche.
Mangimi contaminati e la sicurezza alimentare. Sono stati analizzati 25 campioni vegetali, destinati sia al consumo umano che animale. I risultati hanno mostrato che tre campioni di mangimi risultavano contaminati, mentre un quarto presentava livelli preoccupanti. Per prevenire la loro diffusione nella catena alimentare, è scattato il blocco cautelativo.
Come ha spiegato il dottor Alfonso Giannoni, responsabile dell’Ufficio Veterinario dell’ASL Caserta, i mangimi positivi alla contaminazione erano un insilato e dell’erba di campo, rilevati nelle zone di Vairano Patenora e Sparanise, ovvero direttamente lungo la traiettoria del vento. I livelli di contaminazione superavano la soglia di 0,75 pg/g, rendendoli non idonei all’uso.
Alimenti e manifestazioni di protesta. Oltre ai mangimi, l’Asl ha analizzato anche frutta e verdura. Una melanzana è risultata positiva, ma la contaminazione è stata giudicata superficiale e removibile con un semplice lavaggio. Per precauzione, il consumo di ortaggi come cavoli e carciofi è stato vietato entro 500 metri dal sito dell’incendio.
Mentre l’Asl continua a intensificare i controlli, il territorio si sta mobilitando. L’incendio, dove sono bruciati oltre 4.500 mq di rifiuti di plastica e gomma, ha generato una nube tossica che ha sollevato l’allarme dei residenti. Il movimento “Basta impianti” ha organizzato due importanti manifestazioni a Pignataro Maggiore: una marcia silenziosa il 18 settembre, in memoria delle vittime di tumore, e una mobilitazione più ampia, prevista per il 27 settembre, che riunirà comitati e associazioni ambientaliste da tutta la Campania.
Un problema ricorrente. Il rogo di Teano è solo l’ultimo di una lunga serie di disastri ambientali. Negli ultimi otto anni, nella provincia di Caserta sono stati documentati 14 incendi in siti di trattamento e stoccaggio di rifiuti, a partire dal rogo del 2017 a Bellona. Questa sequenza di eventi evidenzia una crisi strutturale, alimentata anche dalla densità di impianti di trattamento rifiuti nella provincia. In particolare, nell’Agro Caleno se ne contano 22, con l’ultima autorizzazione rilasciata a maggio 2025. Questa situazione ha esasperato la popolazione locale, che denuncia l’eccessivo carico ambientale e la mancanza di misure preventive adeguate.