IL TESSERAMENTO PD. Ci mettiamo in poltrona e contiamo quanti iscritti arriveranno dai libri matricola, dai libri dei dipendenti del re delle Rsa, l’imputato Michele Schiavone e di suo figlio Massimo

5 Marzo 2024 - 17:21

Al tempo ci sembrò strano che il Fatto Quotidiano, giornale che ritenevamo molto serio, si fosse all’improvviso occupato di Sessa Aurunca, imitandosi però ad attaccare il solo Gennaro Oliviero poi apprendemmo il nome dello sposo di Pina Picierno e capimmo tutto

SESSA AURUNCA (g.g.) – Chissà se Il Fatto Quotidiano si occuperà, anche stavolta, del tesseramento Pd di Sessa Aurunca. Chissà se succederà che, inopinatamente, sorprendentemente, un giornale di dimensione nazionale, riterrà ancora che Sessa Aurunca rappresenti un luogo emblematico da fare assurgere ad esempio in una dimensione, per l’appunto, nazionale, in cui l’odiata destra comandi sotto le mentite spoglie di Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale targato Pd, e attraverso un sindaco, Lorenzo Di Iorio, che una volta apparteneva a Forza Italia, scordandosi però le vicende del primo cittadino Pd più importante di questa provincia, ossia il grande amico di Stefano Graziano, il ben noto Carlo Marino, che non solo ha fatto parte di Forza Italia, ma ne è stato vice coordinatore provinciale, nonchè super assessore ai lavori pubblici di una giunta di centro destra, quando Nicola Cosentino, di Forza Italia era il coordinatore provinciale, dunque il suo delfino, prima di svignarsela nell’allora Pd di Renzi quando Cosentino è andato in disgrazia e soprattutto dopo che questi aveva scelto di non candidarlo a sindaco alle elezioni comunali del 2006.

Queste domande ce le siamo poste quando, un po’ di tempo fa, per dirla alla napoletanamaniera bell’e buon, all’ intrasatta, il quotidiano diretto da Marco Travaglio ha pubblicato alcuni articoli su Sessa Aurunca. Poi, appurata l’identità del promesso e successivamente sposo, nello scorso agosto, dell’ europarlamentare Pina Picierno, da sempre amica del re delle Rsa, l’ugualmente sessano Michele Schiavone, plurindagato e oggi anche imputato nel processo, frutto dell’ordinanza gemmata dalla nota indagine della Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa-Napoli Nord.

Quel promesso sposo, poi sposo, è un giornalista che oscilla tra le collaborazioni prestate a L’ Espresso, del signor Pegaso Danilo Iervolino, e a Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio.

Nella trattazione sulle presunte malefatte del Pd di Sessa Aurunca a trazione-Oliviero, un giornale che si autodefinisce di testimonianza civile da cui scaturiscono battagliere inchieste, non si è mai permesso di allargare il perimetro a quell’area del Pd che fa riferimento a Massimo Schiavone, figlio del citato plurindagato nonchè re delle Rsa, Miche Schiavone.

Quando ad agosto scorso, avendo conosciuto l’identità dello sposo di Pina Picierno (e sono tre), che oggi abbiamo completamente scordato e che nell’economia di questo articolo è del tutto irrilevante andare a rimembrare, perchè da noi la pubblicità si paga, abbiamo finalmente capito il perchè di quella anomala trattazione giornalistica, abbiamo fatto quello che CasertaCe fa sempre quando fiuta il malanimo nelle iniziative di chi si erge a paladino della moralità, nel caso specifico Marco Travaglio e il suo giornale.

Lo facciamo anche oggi. Siamo stati informati che, di qui a pochi giorni, si svolgerà, con il via libera della commissaria provinciale del Pd Susanna Camusso, il tesseramento del Pd.

Siamo curiosi di verificare le corrispondenze tra soggetti che sottoscriveranno, con la propria carta di credito o di debito, la tessera e nominativo del libro matricole, del libro dei dipendenti delle Rsa di Michele Schaivone. Solo questo vogliamo verificare. Aspettare che il Fatto Quotidiano si occupasse, con spirito imparziale delle cose di Sessa Aurunca? Campa cavallo. I grandi Raimondo Vianello e Sandra Mondaini intitolarono un mitico varietà rai degli anni 70 “Noi no”, noi no, no….”. E in quel caso, veramente menomale che Caserta….C’è. Fummo solo noi, infatti, in meravigliosa solitudine a occuparci con tanto di pubblicazione di messaggini WhatsApp di come Massimo Schiavone stava effettuando il reclutamento affinchè più persone possibili a lui riconducibili, a partire dai dipendenti della Rsa la cui proprietà condivide con suo padre, si recassero al seggio, allestito, incredibilmente, in un locale di sua proprietà, in pratica a casa sua, (CLIKKA E LEGGI) per votare, su indicazione di Pina Picierno, il candidato Stefano Bonaccini.

Tutto ciò è stato segnalato da Stefano Graziano e Pina Picierno quando hanno armato tutto il casotto, finalizzato a fare annullare le primarie di Caserta e il tesseramento a monte delle stesse, sfruttando cinicamente l’impronta nuovista della Schlein da entrambi avversata in quelle primarie alle quali la Picierno era stata presentata in pompa magna dallo stesso Stefano Bonaccini, come sua vice segretaria nazionale in rappresentanza della “solita” corrente di Dario Franceschini di cui la Picierno è stata, e riteniamo sia ancora, la pupilla.

Come amiamo scrivere, staremo a vedere,.