IL VIDEO. CAPUA. Lo strano (e vergognoso) caso degli scuolabus privati. Cervellotico piano traffico e comportamento sleale del sindaco Villani e del comandante Ventriglia. Vi raccontiamo tutta la storia precisa

6 Ottobre 2023 - 14:18

Tutto inizia dopo i primissimi giorni di quest’anno scolastico con un divieto assurdo che penalizza mezzi che svolgono comunque un servizio pubblico rispetto alle autolinee propriamente pubbliche. La disobbedienza civile, i divieti del Ponte Romano, di via Palasciano e di via Cesare Falco, gli impegni assunti e per il momento disattesi dal primo cittadino, nella riunione dello scorso 26 settembre con l’eccentrica richiesta della pulizia di piazza d’Armi. Ricostruiamo tutta la cronologia di una vicenda deplorevole in cui il potere diventa esclusivamente espressione di arroganza. In testa all’articolo il video che abbiamo scelto

CAPUA (g.g.) Si fa un gran parlare, almeno da una settimana e mezzo a questa parte, della vicenda degli scuolabus privati, erogati da aziende attive nel settore delle autolinee, al servizio degli studenti di due grossi istituti scolastici di Capua, il Liceo Salvatore Pizzi e l’ISIS che raccolgono studenti provenienti da molti comuni vicini, anche dalla popolosissima Santa Maria Capua Vetere e soprattutto da quelli dell’agro caleno.

Ci abbiamo impiegato qualche giorno, non avendo noi la possibilità di seguire in forma live le vicende di Capua, dedicando, per questo motivo, un giornalista, un collaboratore a occuparsene quotidianamente. Speriamo che in futuro potremo inserire anche la città di Fieramosca nel racconto quotidiano di CasertaCe. Per il momento, ci dobbiamo accontentare. Riusciamo, però, in questo modo a lavorare con calma e ad offrire ai nostri lettori capuani e non capuani, ma comunque interessati alle vicende di questo importante centro, informazioni approfondite, che, insieme all’ormai proverbiale lettura critica e di approfondimento, tipica di questo giornale, rende, a suo modo, la nostra offerta originale e innovativa rispetto alle scarne notizie diffuse, diciamola tutta, un po’ artigianalmente per usare un eufemismo, nei social e all’interno di altri organi d’informazione.

Rimanendo alla sola posizione, erogata da ambienti vicini alla minoranza, ci siamo accorti che questa esposizione dei fatti, pur non essendo errata, risultava comunque insufficiente. E allora abbiamo deciso di tentare di entrare nel racconto dei diretti interessati, cioè di coloro che questo importante servizio garantito agli studenti e alle loro famiglie, svolgono quotidianamente.

La prima tappa della storia: il divieto

Allora, procediamo con ordine: all’inizio dell’anno scolastico, i titolari di questi autobus hanno dovuto fare i conti con un divieto da essi considerato immediatamente discriminatorio. Il perno, il fulcro di tutto il problema è rappresentato dal Ponte Romano, sottoposto lo scorso anno ad alcuni lavori finalizzati a recuperarne l’agibilità. Il ponte Romano è stato aperto alle auto, ma è stato aperto anche agli autobus pubblici, in questo caso derogando alla misura di prudenza che ne aveva inibito l’accesso a tutti i mezzi pesanti. Ma se l’amministrazione comunale di Capua ha concesso alle autolinee pubbliche il passaggio sul ponte Romano, non c’è alcuna ragione seria di tipo tecnico-strutturale per la quale lo stesso tipo di permesso non sia stato dato anche ad autolinee private che però, svolgono anche un servizio di tipo pubblico visto che se centinaia e centinaia di ragazzi e le loro famiglie ritengono conveniente pagare un abbonamento per il trasporto, vuol dire che hanno trovato anche un punto di equilibrio tra domanda e offerta. E siccome, come si diceva prima, sono centinaia e centinaia gli studenti interessati, siccome questi ragazzi non vanno al cinema o al bar o a divertirsi in un luna park ma salgono in quei pullman dopo aver frequentato le lezioni di una scuola pubblica, ci chiediamo noi e chiediamo al sindaco Adolfo Villani quale sia il motivo che lo ha indotto, anche e soprattutto come uomo di sinistra a non assimilare le necessità di queste autolinee scolastiche con quelle delle autolinee pubbliche che, a quanto ci risulta, fanno pagare un biglietto a chi le utilizza.

Comunque, durante i primi giorni dell’anno scolastico gli autisti di questi scuolabus privati si sono trovati di fronte in bella (si fa per dire) vista un segnale rotondo con la circonferenza dipinta di rosso e con l’area totalmente bianca: divieto di transito.

La questione non è di poco conto perchè, nel momento in cui gli autisti rispettano quel divieto, la loro giornata, ma soprattutto la giornata degli studenti che quei pullman attendono diventa molto più complicata. Per i mezzi provenienti da “Fuori Porta Roma” l’unica possibilità consiste nel fermarsi nel primo slargo che non intralci il traffico veicolare a circa 500mt prima del ponte, davanti alla Chiesa di San Giuseppe, dove, per la cronaca possono stare al massimo due autobus, non di più dato che si tratta di uno spazio tutt’altro che esteso. Distanza dal Liceo Pizzi circa 1 km, poco più o poco meno; distanza dall’Isis che confina con il Pizzi,1 km poco più o poco meno

Se è vero che camminare fa bene, è anche vero che le famiglie pagano l’abbonamento sapendo che i loro figli troveranno gli autobus a loro disposizione a pochi metri dalla scuola. Tra le altre cose questa distanza di 1 km è tale se il tratto di percorrenza è tale, se comprende il passaggio pedonale sul ponte Romano, dunque su un marciapiede non più largo di 50 cm, con tutti i pericoli che ciò comporta in rapporto alla vivacità di ragazzi per altro appena usciti da diverse ore di lezione all’interno delle loro aule e dietro ai loro banchi.

Questo sistema di traffico ha, aggiungiamo noi giustamente, indignato, soprattutto per la sua inspiegabilità discriminatoria i titolari delle autolinee, gli autisti i quali hanno deciso di organizzare una sorta di disobbedienza civile: se su quel ponte ci passano gli autobus pubblici, allora è giusto, equo che ci passiamo anche noi. E se il sindaco Adolfo Villani, se il comandante dei vigili urbani Carlo Ventriglia pongono divieti ingiusti, e per l’appunto inspiegabili, noi li violiamo e su quel ponte ci passiamo.

Via Palasciano e di Via Cesare Falco e quei marciapiedi del ponte

La vicenda non si chiude qui. Fino all’anno scolastico scorso compresi i primi giorni di questo in corso, gli scuolabus privati procedevano in direzione di Piazza D’Armi percorrendo, o via Palasciano oppure Via Giulio Cesare Falco per poi convergere ugualmente verso piazza D’Armi svoltando a sinistra. La distanza tra piazza d’ Armi e l’uscita di questi due istituti scolastici è di circa 500mt. Dunque la metà ma soprattutto si trattava di una percorrenza abbastanza tranquilla e non pericolosa come quella del ponte Romano che assaltato da centinaia di studenti che devono utilizzare pochi centimetri di spazio di un marciapiede procedendo tutti in un unica direzione creano condizioni di autentica pericolosità che diventerebbero ancor più allarmanti nei giorni di pioggia soprattutto quando la pioggia dovesse arrivare durante la mattinata sorprendendo tanti ragazzi che non muniti neppure di un ombrello, sceglierebbero di correre sul crinale sottilissimo del passaggio pedonale del ponte Romano.

Anche applicando la nobile scelta della disobbedienza civile l’attuale piano traffico della città, non consente più da qualche settimana agli autobus privati, provenienti dal ponte Romano di arrivare in piazza D’armi o nei pressi così come ci sono arrivati fino ad ora. La cervellotica decisione del sindaco Adolfo Villani e del comandante Carlo Ventriglia di non garantire a questi mezzi una deroga, per quell’ oretta che serve per arrivare e per far salire in sicurezza centinaia e centinaia di studenti, costringe, anzi costringerebbe (l’uso del condizionale ve lo spieghiamo dopo) gli autisti, non potendo accedere in quanto gravati dal continuo divieto di transito sia da a via Cesare Falco sia da via Palasciano dove per altro ultimamente è comparso anche uno spartitraffico che complicherebbe ulteriormente le cose. A questo punto gli autisti non volendo disobbedire, ma volendo rispettare i divieti apposti dovrebbero girare con movimento circolare affrontando una rotonda molto stretta e divenuta ancor più angusta per effetto dell’impianto dei cordoli che danno forma a quello spartitraffico di cui prima. Se volessero dunque gli autobus rispettare il dispositivo Villani- Ventriglia incontrerebbero grosse difficoltà ad entrare in quegli spazi che comunque, in tutti i casi, viene consentito alle autolinee pubbliche.

E allora, ecco spiegato l’uso di prima del condizionale, ad una giusta disobbedienza civile, relativa al passaggio sul ponte Romano, si aggiunge una ancor più giusta disobbedienza civile: gli scuolabus infatti hanno deciso di violare il divieto di transito e di sosta di via Cesare Falco, accedendo ad una zona di 14,5 metri di larghezza che consente dunque agevolmente ai pullman di disporsi anche lungo entrambi i sensi di marcia. Ecco perchè è demenziale questo dispositivo che stabilisce una deroga a questi suoi divieti solo per le autolinee pubbliche. L’altro giorno un vigile urbano è arrivato avvertendo gli autisti del fatto che stessero violando il divieto di sosta. A questo punto gli autobus verso le 12.27, sono stati costretti, pur di rimanere in zona a muoversi in una sorta di moto circolare neanche dovessero andare a recuperare, perchè così sono stati trattati da quel vigile in nome per conto del suo comandante e del sindaco Villani, 4 ubriaconi della movida e non invece centinaia di studenti che frequentano scuole pubbliche. E’ del tutto evidente che siamo di fronte a forme di espressione di potere irragionevole, senza alcuna ratio ma esclusivamente finalizzate ad una manifestazione meramente assertiva di questo potere che evidentemente l’amministrazione di Adolfo Villani non è in grado di spendere per cose normali, ragionevoli, anche discutibili, ma appartenenti comunque al campo dei valori raziocinanti.

L’incontro barzelletta del 24 settembre

Ma a rendere tutta questa vicenda ancor più surreale c’è stato l’incontro avvenuto lo scorso 24 settembre, tra i rappresentanti delle autolinee private, che erogano il servizio, stra – pubblico degli scuolabus e il sindaco in persona. Era stato invitato anche il dirigente scolastico del Pizzi che a quanto ci risulta non si sarebbe presentato. Un’assenza su cui non esponiamo alcuna considerazione perchè vogliamo prima capire se è andata realmente così in modo da chiedere pubblicamente a questo dirigente quali siano stati i motivi perchè nè lui nè un qualsiasi altro rappresentante del liceo abbiano deciso di non essere presenti. All’incontro si sono invece presentati il Presidente dalla Provincia Giorgio Magliocca, il quale, ricordiamo gestisce tutti gli immobili, di proprietà o in affitto, in cui sono ospitati gli istituti superiori di Terra di Lavoro. Seduti al tavolo anche il Comandante della Polizia Municipale, il già citato Carlo Ventriglia e il suo Vice Comandante Patria Di Ruvo. Il sindaco Villani era spalleggiato dal consigliere comunale Graziano di Gianni.

Le pulizie di Piazza D’Armi: richiesta eccentrica e vi spieghiamo il perchè

A quanto riferiscono i rappresentati delle autolinee, l’amministrazione comunale rappresentata, ripetiamo, dai suoi massimi esponenti, avrebbe positivamente incrociato, più o meno, le richieste degli autisti. A riguardo rispetto ad un posizionamento in piazza d’Armi il sindaco avrebbe chiesto in cambio la disponibilità a farsi carico della pulizia del piazzale e dei bagni. In poche parole, ciò ha fatto capire anche il motivo per cui l’amministrazione comunale ha inibito la sosta in piazza D’Armi. Evidentemente, caso più unico che raro, il sindaco e il suo assessore ai rifiuti, la neo approdata negli uffici del Comune di Caserta, Rosaria Nocerino, non sono in grado di chiedere all’impresa che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, neanche due ore di straordinario per dare una ripulita al piazzale dopo l’uscita dei ragazzi che, attenzione, non è che stiamo fermi li per ore e ore a sgranocchiare patatine dato che il loro stazionamento dura il tempo che occorre per salire sugli autobus provenienti dalle aree di uscita delle scuole che frequentano.

Comunque gli autisti avrebbero dato la loro disponibilità, eccetto, per quanto riguarda il lunedì dove a sporcare non sono gli studenti ma tutto ciò che è dentro e attorno al mercato settimanale che non è proprio il massimo del comportamento urbano da parte dei mercatali e anche degli avventori. Tra le altre cose, il personale dell’impresa di pulizie sulla quale qualcosa avremo da dire anche alla luce del clamoroso decreto di perquisizione (Clicca e Leggi) riguardante l’imprenditore condannato per camorra Nicola Ferraro, suo fratello Luigi, i due politici Luigi Bosco e Giuseppe Guida, sindaco di Arienzo, l’imprenditore capuano Antonio Montanino, in tutto sono 28 gli indagati (Clicca e Leggi Tutti i Nomi), pulisce a 48 ore di distanza dal lunedì del mercato provocando nei giorni di pioggia e di vento un vero e proprio spargimento di sporcizia in ogni dove. Per cui, ci piacerebbe sapere, nel caso in cui questa cosa della pulizia degli autisti partisse cosa dovrebbero fare questi il martedì quando i danni della sporcizia del lunedì’ insistono ancora ampiamente e copiosamente in piazza d’Armi e nelle zone circostanti.

Gli autisti hanno anche prospettato a Villani e a Carlo Ventriglia una soluzione alternativa, quella di autorizzare il transito e la sosta in via Cesare Falco in quanto, come abbiamo già scritto prima, la carreggiata, in quell’area, è molto larga raggiungendo un’ampiezza di quasi 15 metri. Tanti sorrisi al momento del congedo della riunione. Gli autisti evidentemente in adesione ad una richiesta specifica formulata dal sindaco e dal comandante della municipale hanno inviato una pec mettendo nero su bianco le loro proposte. Ora uno è portato a pensare che chi svolge la funzione di amministratore comunale sia una persona seria. E una persona seria può anche cambiare idea rispetto alla disponibilità ampia o anche soltanto di massima, comunicata durante un incontro. Ma è seria, se, nel momento in cui avendo modificato le proprie intenzioni, alza il telefono e dice “ragazzi io sono un uomo di sinistra e quindi comprendo la vostra scelta di mobilità, ma quella disponibilità, che ho dato ad accogliere le vostre istanze non sono più in condizione di trasformarla in provvedimenti reali ed esecutivi”

No, da quel giorno, siamo arrivati al 6 ottobre, quindi ne son trascorsi quasi 10, nessun segnale nè positivo e nè negativo. I divieti rimangono li e dunque la disobbedienza civile degli autisti, che a questo punto, da giusta diventa sacrosanta, potrebbe anche essere sanzionata.

Ma Villani che sindaco é?

Cavolo ma ci si comporta in questo modo? Ma sto’ Villani è un amministratore comunale normale, è uno che ricorda ancora cosa sia essere un uomo della sinistra riformista oppure ha perso totalmente la bussola e si comporta come un normale “sindacotto” della provincia di Caserta che si occupa solo di appalti, affidamenti, assunzioni o di cose strane come quella imbastita coi suoi amici storici di Agrorinasce, colpita e affondata dalla Corte di Conti così come avremo modo di raccontare dettagliatamente nei prossimi giorni?

Vediamo quello che succede