IMPIANTO RIFIUTI A CASAGIOVE. Parla l’amministrazione Vozza: “Cosa vogliamo realizzare e perché”. E sull’opposizione…

13 Febbraio 2022 - 10:08

CASAGIOVE – Tendenzialmente siamo un po’ allergici alla pubblicazione di comunicati stampa “cotti e mangiati”, cioè prodotti dalle amministrazioni comunali e inviati ai giornali per la divulgazione.

Stavolta, però, ci è sembrato opportuno pubblicare ciò che è stato messo nero su bianco dall’amministrazione di Casagiove guidata dal sindaco Giuseppe Vozza, perché si tratta del primo documento con il quale il comune ha mostrato la volontà di creare un impianto di rifiuti alla cittadinanza.

Un impianto di compostaggio e non un biodigestore, due processi, diversi due tipologie di impianto differenti (per capirci, il biodigestore è quello che vuole fare il comune di Caserta a Ponteselice).

C’è chi potrà dire che atti ufficiali sono anche le delibere di giunta con il quale si dava il via allo studio di fattibilità e la proposta di presentare il progetto al Ministero per la Transizione Ecologica, il modo necessario per recepire i fondi del PNRR, ma questo comunicato è un messaggio alla cittadinanza, qualcosa di diverso rispetto a un “semplice” documento amministrativo.

Come abbiamo scritto nel precedente articolo dedicato all’impianto di rifiuti di Casagiove, restano alcuni dubbi. Ad esempio, bisognerà capire se questo sia presente all’interno del piano regionale relativo agli impianti da poter costruire in Campania oppure se ci potrà entrare successivamente. Altro dubbio, più che altro una critica che si può muovere verso l’amministrazione Vozza, è relativo al tempo e i modi in cui questo progetto è stato pubblicato. Infatti, domani scade il bando per poter presentare questa idea di impianto di compostaggio al Ministero, in modo tale da ricevere il finanziamento da 1 milione e 286 mila euro che servirà a coprire il costo per la realizzazione.

Tempi così stringenti, infatti, diminuiscono al massimo la possibilità di discussione del progetto per l’impianto di compostaggio prima che questo venga presentato al MITE.

Nel documento che leggerete in calce ci sono le motivazioni per cui l’amministrazione Vozza ha voluto mettere in piedi l’idea dell’impianto di compostaggio e anche una stoccata alla minoranza consiliare che, attraverso il consigliere comunale Francesco Moscatiello, ha immediatamente fatto sentire la sua voce, fortemente contraria all’impianto.

 

IL COMUNICATO:

 

Al fine di intercettare i fondi messi a disposizione dal PNRR, per migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti, il comune si appresta a presentare due progetti per la realizzazione di un’isola ecologica e di un piccolo impianto di compostaggio di comunità. L’Amministrazione risponde a chi ha messo in circolo notizie false allarmando i cittadini su inesistenti pericoli per la collettività.

 

Una scomposta campagna, largamente poggiata su confusioni, equivoci ed incompetenze, orchestrata da una parte dell’opposizione sta tentando di creare allarme tra i cittadini e puntando, con metodo divenuto normale, a screditare la figura del Sindaco e l’azione costruttiva di questa Amministrazione Comunale. Allora è necessario, per rispetto dei cittadini, fare chiarezza:

È falso che si sia progettato un biodigestore a Casagiove. Anzi il Comune di Casagiove è in prima fila nella indicazione delle inopportunità e dei rischi dell’impianto progettato da Caserta.

È vero, invece, che nell’ambito delle opportunità offerte dal PNRR il Comune di Casagiove si è dotato di un progetto indispensabile per partecipare all’assegnazione di fondi, nell’ambito di un bando specificamente a ciò destinato, per la realizzazione di un’isola ecologica, o centro di raccolta, necessaria a dare ai cittadini nuovi servizi ambientali, disponibili tutti i giorni, per il conferimento di rifiuti riciclabili, oggi spesso oggetto di abbandono e roghi tossici in campagna e periferia, ma anche in pieno centro, come i rifiuti ingombranti non soggetti a raccolta domiciliare quali divani, mobili, legno, materassi, ferro, inerti e rifiuti elettronici (frigoriferi, forni, lavastoviglie, etc.), sfalci di potature di giardini privati e pubblici. Inoltre, essendo previsto dal bando e auspicato a tutti i livelli dall’Europa, all’Italia, alla Campania, il progetto prevede l’installazione di due compostiere, semplici compostiere, non biodigestori o inceneritori o altre diavolerie di cui in malafede si racconta, di piccolo cabotaggio e di altissimo contenuto tecnologico. La tecnologia prescelta è quella relativa alle compostiere elettromeccaniche destinabili al compostaggio in grado di non emettere alcuna maleodoranza né scarichi o sostanze liquide di scarto. Dalle due compostiere deriverà la produzione di un ottimo fertilizzante naturale da distribuire ad agricoltori, da reimpiegare negli spazi verdi urbani e da destinare ai cittadini casagiovesi che ne facessero richiesta. Il compost prodotto sarà oggetto di periodiche analisi di laboratorio così come le utenze saranno adeguatamente informate sull’unica piccola incombenza richiesta: restare attenti alla qualità della raccolta differenziata.

L’area indicata è la più idonea ed è di fatto acquisibile dal Comune perché tanto è sancito da Conferenza di Servizi posta in essere quindici anni fa e mai condotta a termine, come le altre dello stesso periodo, per le quali l’attuale Amministrazione sta lavorando al fine di acquisire al Comune tutto quanto di diritto ad esso è destinato.

Dalla realizzazione degli impianti è calcolata una riduzione del costo complessivo del servizio e, dunque, della TARI di un ammontare di 250mila euro, pari al 15%.

Le relazioni illustrative e tecniche del progetto saranno inviate a chiunque dei cittadini ne facesse richiesta; la lettura degli atti scritti, non di quelli raccontati da acrimoniosi banditori, aiuta di certo a fare chiarezza.

Questo è quanto.

Il Sindaco e l’Amministrazione non hanno tradito principi ambientalisti e di salvaguardia del territorio in cui credono. Lo smaltimento dei rifiuti richiede, non l’inerzia, ma interventi intelligenti e sicuri, che saranno, se finanziati, ridiscussi anche con i cittadini. Dinieghi preconcetti e populismo farcito di malafede finiscono col lasciare la situazione com’è e rendere contenti il malaffare e le mafie, che in assenza di scelte pubbliche, chiare, efficienti e sicure si arricchiscono e di rifiuti inquinano, degradano, uccidono.