INTERDITTIVA ANTIMAFIA per la società che Raffaele Pezzella ha usato per pagare tangenti all’ingegnere della Provincia
8 Aprile 2023 - 19:25
Lo ha stabilito il Tar della Campania nelle scorse ore. I carabinieri di Benevento, guidati dal gip Camerlengo, avevano rinvenuto delle fatture targate Comed a favore del dirigente dell’amministrazione provinciale guidata da Giorgio Magliocca, rimasto però anonimo
CASERTA/CASAL DI PRINCIPE – Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha rigettato il ricorso presentato dalla società Comed, confermando l’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Caserta nel novembre 2019 nei suoi confronti.
La società con sede a Caserta, il cui rappresentante legale amministratore unico è il geometra Carlo d’Amore, è salita alla ribalta delle vicende giudiziarie quando, un anno e mezzo fa, nel novembre 2021, l‘imprenditore Raffaele Pezzella di Casal di Principe (che per gli inquirenti era collegabile proprio alla Comed) era stato arrestato dalla Procura di Benevento con l’accusa di essere uno dei tangentisti delle gare d’appalto bandite dalla provincia di Caserta quella di Benevento, e dal comune di Buonalbergo, ricadente sempre nell’area sannita e sostanzialmente truccate.
Ma la Comed aveva ricevuto l’interdittiva antimafia già nel novembre 2019, quando il prefetto di Caserta, firmando l’atto, accertava la sussistenza di un quadro di rapporti di carattere economico tra la Comed e la ditta individuale Raffaele Pezzella, oltre che con la Edil Services, imprese entrambe già destinatarie di medesimi provvedimenti antimafia.
La Comed aveva presentato il ricorso nel 2021 e il TAR aveva sospeso in giudizio, considerata l’ammissione della società di D’Amore al controllo giudiziario, con decisione presa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nella sua sezione Misure di Prevenzione. Una sospensione dell’interdittiva e del giudizio per un periodo di due anni, fino alla cessazione del controllo del tribunale.
È stata riformata dal Consiglio di Stato, però, questa decisione del Tar. I massimi giudici del diritto amministrativo hanno infatti stabilito che il controllo giudiziario non può provocare la sospensione del giudizio e, quindi, l’istanza presentata dalla Comed è stata respinta.
Va detto che titolare della società aveva presentato una denuncia relativa a estorsioni subite nel 2017, per le quali era stato condannato Bernardino Crispino. Tutto ciò, però, non è bastato a far ritenere una estraneità della Comed rispetto ad ambienti malavitosi.
Tornando a parlare della Provincia di Caserta, secondo quanto fu appurato dai carabinieri e dal gip Loredana Camerlengo della procura di Benevento, la Comed, formalmente gestita da Carlo D’Amore e collegata a Pezzella, scrive la giudice nell’ordinanza, avrebbe fatto partire le fatture per un pagamento di una tangente a favore del dirigente della provincia di Caserta.
Il dirigente della provincia di Caserta, rimasto senza nome e ancora ignoto formalmente, avrebbe quindi, favorito un’impresa beneventana che sarebbe vita di Pezzella come anello di congiunzione, per la aggiudicazione della gara da circa 8 milioni di euro per i tre ponti tra Caserta e i monti del Matese.
Nel 2019, tra l’altro, sempre la Comed, assieme alla impresa D’Alessandro Costruzioni è stata la società che si è occupata dei lavori di ristrutturazione edilizia dell’auditorium di via Ceccano, per la realizzazione di una sala convegni multimediale e multifunzionale.
Un appalto aggiudicato per un importo complessivo superiore al milione e mezzo di euro e gestito dall’ufficio al tempo guidati dall’ingegnere della provincia di Caserta Antonino Del Prete, andato recentemente in pensione, ma richiamato al presidente della provincia Giorgio Magliocca per far parte della commissione che si sta occupando dei lavori sui ponti della provincia di Caserta.