LA DOMENICA DI DON GALEONE…
9 Novembre 2025 - 09:11
Domenica 9 novembre 2025 – Dedicazione Basilica Lateranense
La Chiesa: luogo di preghiera!
1) Quella di oggi è una festa del Figlio di Dio che si è fatto uomo e ha messo la sua tenda tra noi. La Chiesa ricorda oggi l’anniversario della Dedicazione della Basilica Lateranense, avvenuta il 9 novembre del 324, con papa Silvestro I. Onorando questa cattedrale del Papa, festeg- giamo la Chiesa che “presiede nell’amore” (Ignazio di Antiochia), sotto la guida del Papa, fondamento visibile della Chiesa universale.
2) Gesù, insegnando nel Tempio, dice che “Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23), e san Paolo scrive ai cristiani di Corinto: “Non sapete che voi siete Tempio di Dio?” (1 Cor 3,16). A che titolo, allora, noi cristiani diamo tanta importanza alla chiesa, se ognuno di noi può adorare il Padre “in spirito e verità” nel proprio cuore? Perché quest’obbligo di recarci in chiesa ogni domenica? La risposta è che Gesù non ci salva separatamente gli uni dagli altri, egli è venuto a formarsi un popolo, una comunità di persone, in comunione con lui e tra di loro. Di questa realtà universale e invisibile, l’edificio sacro è segno particolare e visibile.
3) Il nome“ecclesia”(daἐκκλησία,collegato a καλέω, che significa”chiamo,invito”),viene proprio da questo fatto: dall’essere il luogo dove si riuniscono i “chiamati” da Dio in Gesù. La chiesa è il luogo privilegiato dell’incontro con Dio, soprattutto perché è il luogo dove risuona la Parola di Gesù e dove si celebra il suo memoriale che è l’eucaristia. L’edificio ecclesiale è il luogo privilegiato in cui poter fare anche oggi l’esperienza del sacro. Quante persone hanno incontrato Dio semplicemente entrando un giorno in una chiesa! Una di queste è il poeta Paul Claudel che ritrovò la fede, entrando una sera, mentre si celebravano i vespri, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi: “Tutta
4) La chiesa profanata dai ricchi …
Gesù un giorno era salito al tempio di Gerusalemme. Tutti i suoi nemici erano raccolti nel sacro recinto. L’antica arca dei nomadi, tirata da buoi, era diventata una bianca cittadella di marmi e di ori: magazzini per le offerte, casseforti per i depositi, piazze per il commercio, fiere per le liturgie, colonnati per i pettegolezzi sacro-politici… Ma non era più un luogo di preghiera! Altre volte Gesù era salito al tempio; questa volta non vi entrò per pregare ma per punire. Trovò davanti a sé non un santuario ma un mercato. Il suo furore, bello e terribile, cessò quando ebbe termine quella liturgia blasfema. Gesù ha rifiutato l’obiezione che quel denaro era in funzione dei sacrifici e del tempio. Negli Atti degli apostoli, leggiamo questo magnifico episodio: sulla porta del tempio, a Gerusalemme, Pietro incontra uno storpio che chiede l’elemosina e gli tende la mano sperando che gli dia qualcosa. E Pietro dice: “Oro e argento non ho. Ti posso dare solo il Signore Gesù” (At 3,6). Ecco l’unica missione della Chiesa: non dare denari e onori ma solo Gesù!
5) … è consacrata dai poveri!
Dopo che Gesù ebbe con la frusta scacciato i mercanti, ecco che “nel tempio si avvicinarono ciechi e zoppi e li guarì” (Mt 21,14). Il particolare, che Matteo sembra mettere lì per caso, è carico di significato: escono gli intrusi ed entrano i legittimi proprietari. Il Tempio, profanato dai mercanti, viene consacrato dalla presenza dei poveri. I poveri, clienti privilegiati del Vangelo e del Regno, hanno diritto ai primi posti in chiesa. Il segno più sicuro che il Tempio ha cessato di essere una spelonca di briganti è quando i poveri vi si sentono a loro agio, hanno la sensazione di essere in casa propria. La presenza dei poveri in chiesa annunzia la cessazione del mercato. Ricordiamola quella frusta in mano a Gesù: è l’ottavo sacramento! BUONA VITA!

